All’interno la mozione approvata all'unanimità
dall'assemblea regionale siciliana, che rinvia l'attuazione dei
Regolamenti della scuola secondaria superiore. Una votazione importante
da un punto di vista politico ma che temiamo rimarrà solo una mozione e
senza gli esiti avuti a Bolzano. Fra le altre cose: a carico di
chi saranno i costi dell’eventuale rinvio?
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XV LEGISLATURA 173a SEDUTA 19 Maggio 2010
Assemblea Regionale Siciliana
Mozione numero 192 «Rinvio di un anno dell'applicazione dei regolamenti
di riforma per il riordino del biennio della scuola secondaria di
secondo grado»
«L'Assemblea regionale siciliana nell'anno scolastico 2010/2011 è
prevista l'attuazione dei regolamenti di riforma per il riordino del
biennio della scuola secondaria di secondo grado di cui all'articolo 64
del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito con modificazioni
in legge 6 agosto 2008, n. 133; al fine di uscire dalla crisi che
attraversa il nostro Paese, la Regione siciliana e più complessivamente
l'economia globale, appare indispensabile investire nella conoscenza e
nella qualificazione del sistema della pubblica istruzione;
alla luce di tale considerazione generale, non può che esprimersi un
giudizio negativo sui regolamenti approvati in seconda lettura dal
Consiglio dei Ministri in data 4 febbraio 2010;
i predetti regolamenti, non prevedendo l'istituzionalizzazione del
biennio unitario, rendono impossibile la reversibilità delle scelte
degli studenti, riducono l'offerta formativa, privano gli studenti
dell'apporto fondamentale di discipline quali diritto, economia,
geografia (di fatto accorpata alla storia); diminuiscono altresì le ore
di laboratorio, prevedono tagli solo per la scuola statale, mentre
restano confermati i finanziamenti alle scuole private;
tutto ciò produrrà notevoli incertezze, in quanto le scuole saranno
costrette ad improvvisare i piani dell'offerta formativa (P.O.F.), nel
contempo la Regione e l'Assessorato Istruzione e formazione
professionale, unitamente agli altri enti locali interessati, non
potranno fare un'adeguata programmazione territoriale e si produrrà
esclusivamente un riordino della rete scolastica che determinerà un
ulteriore taglio degli organici, come voluto dal Governo, mentre le
famiglie e gli studenti dovranno compiere scelte definitive senza avere
contezza di informazioni determinanti;
tutto ciò produrrà un'ulteriore contrazione degli organici del
personale docente ed ATA, che, dopo quella dell'anno scolastico
2009/2010, rischia di compromettere definitivamente la qualità della
scuola pubblica in Sicilia,
IMPEGNA IL GOVERNO DELLA REGIONE
e per esso
L'ASSESSORE PER L'ISTRUZIONE E LA FORMAZIONE PROFESSIONALE
a rinviare di un anno l'applicazione dei regolamenti suddetti,
approvati dal Governo nazionale, peraltro non ancora pubblicati nella
Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana;
ad avviare un confronto con le province, le scuole secondarie superiori
e le organizzazioni sindacali, al fine di predisporre un piano di
rilancio della scuola pubblica nella Regione, la quale deve
necessariamente investire nei saperi, anche al fine di poter
contrastare la crisi economica e sociale che sempre più si va
manifestando nel territorio siciliano. (192)