Vi presentiamo la nostra proposta di trasformazione della graduatoria
ad esaurimento, in graduatoria unica nazionale. La faremo arrivare agli
esponenti parlamentari più sensibili affinché la traducano proposta di
legge.
Le vigenti graduatorie ad esaurimento, attualmente valide per un solo
ambito provinciale, si sono dimostrate uno strumento inefficace di
contenimento del fenomeno del precariato e di stabilizzazione del
rapporto di lavoro degli insegnanti della scuola statale
Allo stato, la prospettiva per chi è in graduatoria , soprattutto in
certe aree geografiche del nostro Paese, è quella di rimanervi per
sempre, senza mai avere l’opportunità di stabilizzare il proprio
rapporto di lavoro.
E se è vero che ci sono aspiranti che non possono e/o non vogliono
spostarsi dall'ambito territoriale di residenza, è anche vero che ce ne
sono tanti altri disposti a trasferirsi per stabilizzare
definitivamente la propria situazione lavorativa, pur di superare la
perdurante condizione di precaria/o a vita, situazione che deprime ,
nel contempo, tanto la loro sfera professionale - lavorativa quanto
quella umana ed esistenziale.
Per tali ragioni, proponiamo di trasformare le attuali graduatorie ad
esaurimento in graduatoria unica nazionale valida per le immissioni in
ruolo, proprio per via della specificità delle stesse graduatorie di
essere, appunto, “ad esaurimento”, consentendo, in tal modo, al
singolo aspirante, in occasione delle procedure di reclutamento, di
esprimere più opzioni, secondo un proprio ordine di gradimento: ad
esempio, solo la sua provincia di residenza, le province della sua
regione, di alcune regioni o tutto il territorio nazionale.
Si vuole una graduatoria ad esaurimento nazionale che dia reali
possibilità e garanzie di immissione in ruolo a chi in questi
anni ha maturato una lunga, a volte pluridecennale esperienza
d'insegnamento, che va valorizzata , non già confinata in anacronistici
steccati territoriali, come accaduto finora ora con le graduatorie ad
esaurimento provinciali.
La nostra proposta ha la finalità di rispondere in modo efficace
all'esigenza di stabilizzazione contrattuale del lavoro degli
insegnanti e di lotta al precariato scolastico, attraverso l'azione
congiunta sia dello scorrimento delle graduatorie ad esaurimento ,
trasformate da provinciali in graduatoria nazionale, nonché di
concorrere alla realizzazione di un piano programmatico pluriennale di
immissioni in ruolo su tutti i posti vacanti.
Di seguito si riporta la nostra proposta, articolata in 5 punti, da
tradurre con urgenza in un provvedimento legislativo.
1) Trasformazione, fin dal loro prossimo aggiornamento e limitatamente
alle sole immissioni in ruolo, delle Graduatorie ad esaurimento
provinciali in Graduatorie ad Esaurimento Nazionali ( G. E.N.); ferma
restando la validità provinciale delle G.E. solo ai fini
dell'attribuzione delle supplenze annuali e temporanee di durata
annuale e della compilazione delle prime fasce delle graduatorie
d'istituto e di circolo.
2) Elevamento al 70% ( +20%) della percentuale dei posti riservati
annualmente alle immissioni in ruolo, dopo la mobilità territoriale
provinciale ( oggi sono il 50%) ; prevedendo per alcune classi di
concorso o tipologie di posto, ove i contratti a tempo interminato sono
storicamente ridotti a poche unità, l'elevamento al 100% della
percentuale dei posti da riservare alle immissioni in ruolo
3) Assegnazione della Provincia di titolarità, dopo le operazioni di
mobilità, effettuata in base alle posizioni occupate in graduatoria
nazionale e alle preferenze territoriali espresse dagli aspiranti,
secondo una procedura meccanizzata, simile a quella già prevista per la
mobilità territoriale e/o professionale del personale docente con
contratto tempo indeterminato.
4) Successiva assegnazione della sede provvisoria ai neoimmessi in
ruolo, a cura degli UU.SS.PP competenti. tramite procedura di
convocazione.
5) Obbligo di effettiva permanenza quinquennale nella provincia
di titolarità per i neoimmessi in ruolo da GEN e divieto quinquennale
di mobilità annuale (utilizzazione e assegnazione provvisoria) al
fine di tutelare la continuità didattica e salvaguardare, nel contempo,
le cattedre destinate a chi ha scelto di permanere nella provincia di
residenza dall’assalto dei neoimmessi in ruolo in province diverse da
quella di residenza.
PROFESSIONE INSEGNANTE
PROF. Libero Tassella