L'ipotesi
di ridurre di un anno il ciclo di studi per il conseguimento del
diploma in realtà è un tema aperto da anni. Nella maggior parte dei
Paesi Europei a 18 anni si consegue il diploma e non è giusto che i
ragazzi italiani siano penalizzati, entrando nel mercato del lavoro o
andando all'università con un anno di ritardo. Ma occorre da un lato
rafforzare ed elevare a 18 anni l'obbligo scolastico e dall'altro
riformare profondamente i cicli scolastici, evitando veri e propri
salti mortali per i ragazzi nel passaggio tra primaria, secondaria
inferiore e secondaria superiore. Senza quelle condizioni ad un
problema giusto si rischia di rispondere con una falsa discussione su
dove tagliare l'anno in più.
Redazione
SCUOLA: FLC CGIL, LICEO CHE DURI 4 ANNI? VA RIFORMATO L'INTERO
CICLO
(ASCA) - Roma, 5 mag - Ripensare i diversi cicli scolastici in maniera
da garantire la qualita' dell'apprendimento, dall'infanzia alla scuola
primaria e non solo alla scuola superiore. Cosi' il segretario generale
della Flc Cgil, Domenico Pantaleo, commenta all'ASCA la proposta
lanciata da Guido Tabellini, rettore dell'Universita' Bocconi, di
''accorciare di un anno la scuola superiore'' per anticipare l'entrata
all'Universita' a 18 anni.
''Questa - spiega Pantaleo - e' una discussione aperta da anni, una
discussione che si puo' intraprendere all'interno di una
riorganizzazione dei diversi cicli scolastici, dall'infanzia alla
scuola primaria. Si tratta di ripensare i diversi cicli in maniera da
garantire la qualita' dell'apprendimento, non di tagliare un anno alla
scuola superiore o alle medie''.
Dunque, il segretario generale della Flc Cgil propone ''una grande
operazione di riorganizzazione per il miglioramento complessivo. Oggi
invece ci sono dei salti illogici da un ciclo scolastico all'altro:
serve piu' continuita'''. D'altronde, conclude Pantaleo, ''questa
organizzazione e' frutto di un sistema datato. Oggi per esempio
servirebbero anche piu' ore laboratoriali''.
SCUOLA: CISL, RIDURRE LICEO? GUARDARE
A QUALITA'. NON E' CANTIERE APERTO
(ASCA) - Roma, 5 mag - Ridurre di un anno la scuola superiore per
anticipare l'entrata all'Universita' a 18 anni? Il segretario generale
della Cisl Scuola, Francesco Scrima, non e' d'accordo e, intervistato
dall'ASCA, boccia la proposta lanciata da Guido Tabellini, rettore
dell'Universita' Bocconi.
''La proposta non e' nuova, anzi - spiega Scrima - la prima ipotesi di
accorciare di un anno la scuola secondaria venne dalla commissione
Bertagna, ai tempi della Moratti''.
Ma il problema da porre, secondo il segretario generale, ''non e'
quanto dura il percorso, ma che cosa apprendono i ragazzi alla fine del
percorso. La sfida non e' chi arriva prima in Europa, ma come si
arriva. Non e' un problema di quantita', ma di qualita'''.
Inoltre, conclude, ''il sistema e' stato gia' riformato e ora lo
vogliamo rimettere in discussione? E' possibile che la scuola debba
essere sempre un cantiere aperto?''.