Da parte della collega
Rosalia Stagno riceviamo un accorato appello rivolto a chi sappia
aiutarla nella intricatissima foresta del cosiddetto decreto
salva precari il cui meccanismo si sta rivelando una sorta di trappola
con poche possibilità di uscita, una trovata di propaganda politica
peggiore del male che si vorrebbe rimediare.
Spett.le Redazione,
Ho 47 anni, sono inserita nelle graduatorie della provincia di PALERMO
con 120 punti, abilitata in A019 e
specializzata sul sostegno alla scuola superiore ed inserita in area di
sostegno AD03 che notoriamente viene massacrata a livello di
attribuzione di cattedre, tant'è che dopo tanti anni di servizio ed un
curriculum culturale di tutto rispetto, né le graduatorie di istituto
né le graduatorie prioritarie del c.d. salva-precari mi hanno
consentito di fare anche un solo giorno di supplenza.
Rosalia Stagno liella@alice.it
redazione@aetnanet.org
Spett.le Redazione,
Ho 47 anni, sono inserita nelle graduatorie della provincia di PALERMO
con 120 punti,
abilitata in A019 e specializzata sul sostegno alla scuola superiore ed
inserita in area di sostegno AD03
che notoriamente viene massacrata a livello di attribuzione di
cattedre,
tant'è che dopo tanti anni di servizio ed un curriculum culturale di
tutto rispetto,
né le graduatorie di istituto né le graduatorie prioritarie del c.d.
salva-precari
mi hanno consentito di fare anche un solo giorno di supplenza.
Non sono stata convocata neanche nelle tre graduatorie in cui sono
inserita in coda: PADOVA, PISA e LUCCA.
E' terminata la disoccupazione ordinaria durata 8 mesi ed essendo
mono-reddito
la mia SITUAZIONE è a dir poco DISPERATA.
Soltanto tardivamente e a seguito di un ricorso sono riuscita ad essere
destinataria di un posto a progetto tra i circa 1400
derivanti dall'accordo MIUR-REGIONE SICILIA (e non 1700 come viene
detto)
che era residuato dopo l'esaurimento delle altre aree di sostegno nelle
quali addirittura docenti con 20/30 punti a Palermo
avevano preso i posti e senza neanche avere i requisiti del
salva-precari.
Una mostruosa discriminazione che non riusciamo a debellare e che anzi
si incrementa ulteriormente
tant'é che nonostante la nota del Dott.Di Stefano che richiama i
Presidi alla vigilanza e all'applicazione
del DM 170 del 25/05/1995 che presrive di tenere conto del tipo di
scuola nel quale l'alunno viene iscritto,
perfino nelle scuole TECNICHE PROFESSIONALI E ARTISTICHE, l'area
TECNICA PROFESSIONALE E ARTISTICA AD03
viene esclusa e a tantissimi alunni diversabili in ingresso è stata
assegnata l'area umanistica come ad es. all'PSSAR CASCINO
anche se poi andiamo a svolgere lo stesso lavoro a prescindere dalle
aree e su tutte le discipline.
Inoltre c'è un quivoco di fondodi cui tenere conto: le aree di cui si
parla nei documenti PDF e nel PEI riferite agli alunni
non hanno alcun collegamento con le aree in cui siamo stati collocati
noi docenti:
è diversa la loro denominazione e, soprattutto, diverso è il loro
significato. La legge 104 del 1992 infatti
non parla affatto di divisione in aree per i docenti e questo vale sia
per la scuola media che per la scuola superiore.
Si tratta di una forzatura priva di alcun fondamento
didattico-pedagogico, utile soltanto a consentire a chi decide,
di scegliere chi fare lavorare e chi invece no, creando enormi iniquità
e disuguaglianze di trattamento
senza alcun effettivo vantaggio per gli alunni diversabili che in
questo modo, anzi, vengono strumentalizzati.
Così ciò che si prospetta anche quest'anno è che docenti di area
umanistica appena specializzati con 20/30 punti
avranno incarichi e supplenze, mentre noi ghettizzati in AD03 con
altissimi punteggi in graduatoria saremo estromessi di nuovo.
Inoltre mi chiedo dato che siamo a maggio e tali posti a progetto
regionali non sono stati ancora avviati,
qualora dovessero iniziare e debordare nell'anno scolastico prossimo,
cosa dovremo fare nel caso in cui "miracolosamente" dovessimo essere
convocati ad es. da una delle graduatorie di coda?
Ovviamente tra i due tipi di posto non c'è neanche confronto, perché
quelli regionali rispetto a quelli statali,
non danno diritto ai contributi a fini pensionistici, non fanno
maturare i requisiti della disoccupazione,
la retribuzione totale è di sole 6000 euro circa e non consentono tutti
gli altri diritti
come ad es. la possibilità del ruolo che il posto statale offre.
Cosa fare allora? non c'è alcuna chiarezza al riguardo. Inoltre, per
coloro che sono inseriti nel salva-precari
il punteggio vale anche per l'anno prossimo? Speriamo d'avere qualche
informazione prima che partano,
siamo precari, ma con tutte queste incertezze aggiunte la nostra
precarietà diventa un vero inferno!
Grazie.
Rosalia Stagno
(Liella)