La scuola in movimento. Partecipata assemblea
all'Ospedalieri sui temi caldi del momento: la pseudo riforma Gelmini e
le iniziative di lotta.
Il personale docente ed ATA del liceo classico Ospedalieri , si è
riunito in assemblea, convocata dalla RSU della scuola alla presenza di
rappresentanti della FLCCGIL.
All’ordine del giorno i temi caldi del momento: la pseudo riforma
Gelmini e il Decreto Legislativo n.150 del 27 ottobre 2009, meglio noto
come decreto “Brunetta”.
I rappresentanti della FLCCGIL, hanno chiarito alcuni aspetti della
riforma Gelmini e le sue ricadute in termini di qualità ed organici. I
tagli alle ore di didattica, ai laboratori, agli indirizzi
comporteranno una diminuzione della qualità dell’offerta formativa, un
impoverimento della didattica, la scomparsa di indirizzi e
sperimentazioni fino ad ora in atto. (da Flc-Catania)
Redazione
Nei licei classici come l’Ospedalieri verranno meno in particolare le
ore di italiano e storia- geografia nelle quarte ginnasiali, non è vero
che si incrementerà la lingua straniera in quanto era già presente,
come minisperimentazione, in tutti i corsi fino alle terze liceali.
Diminuiscono le ore di insegnamento ma non i programmi, anche se i
docenti si chiedono quali programmi ? Visto che ancora non sono stati
pubblicati dal Ministero, nonostante tutti i collegi docenti siano
impegnati in questi giorni nelle adozioni dei libri di testo.
Le conseguenze della operazione chirurgica del Governo sono ormai sotto
gli occhi di tutti: la circolare sugli organici n. 37 del 13 aprile
2010 ha chiarito in modo inequivocabile che l’applicazione della
riforma, insieme all’incremento del rapporto alunni classe, comporterà
l’asfissia della scuola pubblica e della scuola siciliana in
particolare, che perderà ben 3.329 posti di cui , 765 a
Catania a cui si devono aggiungere i tagli al personale ATA
che a Catania si aggireranno intorno a 350 posti in meno.
Hanno preso la parola anche i docenti precari facenti parte del CPS di
Catania, denunciando le gravissime conseguenze della riforma sui
precari della scuola, docenti ed ATA, che già quest’anno hanno visto
ridursi drasticamente la possibilità di lavorare e che il
prossimo anno rischiano di uscire definitivamente fuori dal circuito
lavorativo. Infatti inutili si sono rivelati i tentativi del Governo di
arginare la perdita di posti per il personale con il cosiddetto salva
precari che ha comportato solo disagi e mortificazioni. Per non parlare
poi dei progetti regionali che in Sicilia non sono ancora partiti e non
partiranno, aggiungendo al danno la beffa per centinaia di docenti e
personale ATA.
Anche l’analisi del DLgs 150/09 ha lasciato il personale con l’amaro in
bocca: in particolare per il carattere autoritario e vessatorio con cui
esso modifica le “sanzioni disciplinari e le responsabilità dei
dipendenti pubblici”senza tenere in nessun conto il contesto normativo
di riferimento del comparto scuola che è caratterizzato dai principi
costituzionali dell’autonomia scolastica e della libertà di
insegnamento.
La FLCCGIL ha proposto azioni efficaci di lotta chiedendo ai
lavoratori e alle RSU della scuola di vigilare in particolare
sulla formazione delle classi, pretendendo l’applicazione della
normativa sulla sicurezza ancora in vigore: il Decreto Ministeriale
18/12/75 , che stabilisce i criteri a cui l’edilizia scolastica deve
rispondere in merito agli standard di sicurezza, fornendo tabelle ben
precise con gli indici standard per superficie per alunno e per le
persone presenti in aula.
Il decreto 20/08/92 sulla prevenzione antincendio che stabilisce
le misure massime antiaffollamento per aula (massimo ipotizzabile 26
persone per aula compresi i docenti) le larghezze delle vie di uscita,
le misure di sicurezza necessarie perché un edificio possa avere
l’agibilità.
Una volta evidenziate le violazioni alle norme sulla sicurezza da parte
della RLS e della RSU, o di qualsiasi lavoratore, si potrà chiedere
l’intervento dell’Asl di competenza, dei Servizi di igiene pubblica ,
dei Vigili del fuoco e della Prefettura, con la richiesta di sdoppiare
le classi laddove fosse necessario.
Nel dibattito sono state lanciate altre iniziative di lotta: rifiuto di
effettuare nuove adozioni di libri di testo per il prossimo anno;
mobilitazioni del personale in periodi particolari del calendario
scolastico, premi letterari sul tema “la riforma”, lezioni all’aperto,
una maratona oratoria sul tema “scuola”….come si vede le idee non sono
mancate.
La scuola lotta e resiste.
Catania, 27 aprile 10