Non
piace agli studenti italiani la decisione del Consiglio di Stato di
accordare agli iscritti disabili il diritto all'insegnante di sostegno
ma non per tutto l'orario scolastico: "così non si fa altro che rendere
legali situazioni che si presentano ormai da anni nelle nostre scuole",
dichiara polemicamente ad Apcom Sofia Sabatino, portavoce nazionale
Rete degli studenti. Secondo la rappresentante dell'associazione di
studenti medi, ormai gli alunni disabili rappresentano, piuttosto che
"una risorsa, un problema enorme per le nostre scuole, prima di tutto
perchè costano". (Apcom)
Anche perché "la maggior parte degli edifici scolastici italiani -
aggiunge - sono in condizioni fatiscenti, assolutamente inadatti per
accogliere gli studenti disabili", e adeguarli alle esigenze dei
portatori di handicap spesso costituisce un impegno economico non
indifferente: "pochissime - sostiene Sabatino - sono le scuole che
hanno strutture adatte per accoglierli, e quelle poche diventano scuole
ghetto, in cui i disabili sono costretti ad andare non perchè hanno
scelto quel percorso di studi, ma perchè sono costretti a farlo. Ad
aggravare la situazione, "in maniera irrisolvibile", vi sono poi "i
tagli che questo governo - sottolinea la portavoce - sta attuando in
maniera trasversale al sistema scolastico italiano, che comportano in
primis una riduzione mai vista dell'organico: un governo che sta
mandando a casa migliaia di insegnanti, fra cui tantissimi insegnanti
di sostegno, portando le scuole al collasso". I sindacati, e le stesse
associazioni che tutelano studenti e genitori, ricevono ormai con
costanza segnalazioni di studenti a chi gli istituti chiedono
contributi di ogni genere: annuale, per i corsi di recupero, di lingue
o per i laboratori. "In una situazione complessiva di questo tipo -
sostiene Sabatino - gli studenti disabili e le famiglie degli studenti
disabili sono totalmente abbandonati a se stessi, ritrovandosi in
situazioni sconcertanti: ci sono sempre più studenti disabili per
classe, sempre meno insegnanti di sostegno". "Anche noi - continua -
abbiamo ricevuto diverse segnalazioni di studenti disabili a cui è
stata negata l'iscrizione a scuola, giustificata dal fatto che vi erano
già troppi disabili per classe e che non potevano essere assunti altri
insegnanti di sostegno, per mancanza di fondi". Dello stesso parere è
il coordinatore dell'Unione degli Studenti di Roma, Stefano Vitale, le
responsabilità della decisione presa dal Consiglio di Stato sono da
addebitarsi alle decisioni prese in sede politica: "compito del diritto
- dice Vitale ad Apcom - e di chi lo applica non può essere solo quello
di mera presa d'atto dell'esistente, ma occorre un continuo e costante
sforzo di cambiamento dell'esistente". "Per questo - continua il
rappresentante Uds - riteniamo che la sentenza in questione non vada
nella direzione giusta anche se la causa primaria di queste decisioni
va ricercata nella politica. I gravi e pesanti tagli alla scuola,
infatti, incidono gravemente anche sul diritto allo studio dei giovani
disabili, intaccando un settore in cui l'Italia - conclude Vitale - era
di esempio in Europa per qualità dell'integrazione".