Dichiarazione
della Sen. Mariangela Bastico
Si tratta di uno dei tanti annunci che il Ministro Gelmini proclama per
fare parlare di sé e per distrarre dai grandi problemi che gravano
sulla scuola, da ultimo quello del
taglio di 25.600 docenti.
Auspico che si tratti di uno dei tanti annunci poi ritirati e mai
attuati. La proposta è comunque grave: il criterio della residenza non
può costituire elemento di premialità, né, tantomeno, essere un vincolo
esclusivo. Così, in modo chiaro, si è
pronunciato il Consiglio di Stato a seguito dei ricorsi di molti
docenti posti in fondo alle graduatorie in quanto provenienti da altra
provincia.
Redazione
Dichiarazione della Sen. Mariangela Bastico
Si tratta di uno dei tanti annunci che il Ministro Gelmini proclama per
fare parlare di sé e per distrarre dai grandi problemi che gravano
sulla scuola, da ultimo quello del taglio di 25.600 docenti.
Auspico che si tratti di uno dei tanti annunci poi ritirati e mai
attuati. La proposta è comunque grave: il criterio della residenza non
può costituire elemento di premialità, né, tantomeno, essere un vincolo
esclusivo. Così, in modo chiaro, si è pronunciato il Consiglio di Stato
a seguito dei ricorsi di molti docenti posti in fondo alle graduatorie
in quanto provenienti da altra provincia.
A mio avviso questa norma presenta anche elementi chiari di
incostituzionalità. Non vedo, infatti, come un concorso pubblico in
ambito statale e anche in ambito locale possa essere precluso a causa
della residenza.
Mi sembra, quindi, una scelta sbagliata, ideologica ed impraticabile,
ammantata da alcuni principi condivisibili, quali la stabilità degli
insegnanti e la continuità didattica. Per ottenere questi risultati
esistono modalità assai efficaci, che nulla hanno a che vedere con la
residenza, prime fra tutte quella di stabilizzare il personale docente
e quella, che può essere valutata, di porre dei limiti temporali alle
eventuali richieste di trasferimenti e di assegnazioni provvisorie.
Questa scelta annunciata dalla Gelmini non ha nulla a che vedere con
una riorganizzazione su base regionale del sistema scolastico.