1 -
CONTRO IL MASSACRO DELLA SCUOLA PUBBLICA I COBAS CONVOCANO LO SCIOPERO DEGLI SCRUTINI
2 - ECCO I RISULTATI DELLA SCUOLA A
QUIZ
3 - SOLIDARIETÀ CON EMERGENCY.
BASTA CON LA GUERRA IN AFGHANISTAN. RITIRARE LE TRUPPE ITALIANE
1 - CONTRO IL MASSACRO DELLA SCUOLA
PUBBLICA I COBAS CONVOCANO LO SCIOPERO DEGLI SCRUTINI
L’ultima tappa del massacro della scuola è la più sanguinosa. Il
governo e Gelmini hanno confermato quanto i COBAS denunciavano da mesi:
nel prossimo anno scolastico spariranno 26 mila posti di lavoro tra i
docenti e circa 15 mila tra gli ATA. Una analoga mattanza di posti di
lavoro nel settore industriale, ad esempio il licenziamento da
settembre di 41 mila operai per una ipotetica chiusura di tutti gli
stabilimenti Fiat in Italia e di tutti i petrolchimici, scatenerebbe, e
giustamente, il finimondo.
Persino i sindacati passivi e la sedicente “opposizione” di
centrosinistra sarebbero costretti a reagire: mentre la annunciata
eliminazione di 41 mila docenti ed ATA lascia tutti costoro, figuranti
solo nel teatrino del più vacuo antiberlusconismo, silenziosi e
complici. Dopo i massicci tagli già operati quest’anno e la
catastrofica “riforma delle superiori”, la distruzione della scuola
pubblica va fermata, i 41 mila tagli vanno cancellati!! La lotta deve
culminare in una fine di anno scolastico fortemente “movimentata”.
Per questo l’Assemblea Nazionale dei COBAS, conclusa lo scorso 11
aprile a Salerno, ha convocato (oltre a manifestazioni cittadine,
presìdi permanenti davanti agli Uffici Scolastici provinciali e
regionali, picchetti davanti alle scuole), raccogliendo l’appello
lanciato dal movimento dei precari in lotta, due giorni di sciopero
nazionale durante lo svolgimento degli scrutini, con un calendario
differenziato a livello regionale, a causa dei diversi tempi di
conclusione dell’anno scolastico.
Docenti ed ATA sciopereranno per l’intera giornata, non svolgendo gli
scrutini né alcuna altra attività, nei seguenti giorni:
7-8 giugno nelle regioni Emilia-Romagna, Calabria e nella Provincia di
Trento;
10-11 giugno nelle regioni Marche, Puglia e Veneto;
11-12 giugno nelle regioni Sardegna e Umbria;
14-15 giugno in tutte le altre regioni e nella Provincia di Bolzano.
L’intensificazione della lotta passa dunque anche attraverso il
recupero di un’arma che ci è stata sottratta grazie al mega-inciucio
tra sindacati concertativi (Cgil e Cisl in primis) e governi che
produsse la anticostituzionale legge 146/90 antisciopero, denominata
“anti-Cobas”.
Lo sciopero è convocato per
• la cancellazione dei 41
mila tagli, l’assunzione a tempo indeterminato dei precari/e,
• massicci investimenti nella
scuola pubblica che consentano il funzionamento regolare degli istituti
allo stremo per carenza di risorse,
• il ritiro della “riforma”
delle superiori e delle proposte di legge Aprea e Cota,
• la restituzione a tutti/e
dei diritti sindacali a partire dal diritto di assemblea.
Ricordiamo che:
a) gli scioperi anche durante gli scrutini sono permessi dalla legge
146 fino a due giorni (esclusi quelli delle classi “terminali”);
b) è illegale svolgere scrutini prima della fine dell’anno scolastico -
e i COBAS denunceranno i capi di istituto che lo facessero - così come
spostare i calendari degli scrutini per evitare lo sciopero;
c) i docenti in sciopero non possono essere sostituiti;
d) chiediamo ad ogni docente ed ATA un solo giorno di sciopero, quello
che blocca il maggior numero di scrutini;
e) organizzeremo “casse di resistenza” per dividere l’onore della
trattenuta che sarà dell’intera giornata.
Infine: cosa succederà dopo i due giorni di sciopero verrà deciso
insieme al movimento dei precari e ai docenti ed ATA che parteciperanno
alla lotta, tenendo conto che la prosecuzione dello sciopero comporta
una responsabilità individuale che verrà commisurata con il livello di
partecipazione e di incidenza dello sciopero.
Piero Bernocchi portavoce nazionale COBAS
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2 - ECCO I RISULTATI DELLA SCUOLA A
QUIZ
Gli ultimi anni di politica scolastica hanno visto la massiccia
introduzione della valutazione "testicolare".Governi di centrodestra e
di centrosinistra infatuati dei sistemi a quiz, nati e proliferati
nelle scuole anglo-sassoni, hanno bombardato le scuole con i test
dell'Invalsi e con quelli del Pisa-Ocse, imponendo tra molti docenti
sprovveduti o acquiscienti un modello didattico finalizzato alla
radicale modifica di affermati e validi paradigmi pedagogici, alla
ulteriore ghettizzazione delle scuole situate in contesti
socio-economici poveri, alla distruzione di un sistema scolastico
unico, solidale, democratico. Tutto ciò risulta ancora più grave a
fronte delle condizioni delle scuole in cui tale sistema è adottato da
tempo, come testimonia l'articolo di Anna Lombardi (che trovate in
allegato) pubblicato sul numero del 9 aprile 2010 dal Venerdì di
Repubblica. Evidentemente chi promuove tali politiche scolastiche ha
ben chiaro il risultato che si attende e lo persegue scientificamente.
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3 - SOLIDARIETÀ CON EMERGENCY. BASTA
CON LA GUERRA IN AFGHANISTAN. RITIRARE LE TRUPPE ITALIANE
Il 10 aprile militari del governo fantoccio dell’Afghanistan e delle
truppe di occupazione di quel martoriato paese hanno attaccato
l’ospedale di Emergency a Lashkar-gah e sequestrato nove membri di
Emergency, sei afgani e tre italiani (Dell’Aira, Garatti e Pagani).
Come ha affermato con la massima chiarezza Gino Strada, “si tratta di
una sporca manovra per estromettere Emergency dal Sud dell’Afghanistan;
è iniziata una guerra preventiva per togliere di mezzo un testimone
scomodo prima di dare il via ad una offensiva militare in quella
regione” e l’obiettivo sarebbe raggiunto se Emergency sarà costretta a
chiudere l’ospedale.
Grottesca la motivazione del sequestro: il personale del Centro
chirurgico avrebbe avuto intenzione di preparare un attentato contro il
governatore della provincia di Helmand. Al sequestro dei 9 operatori di
Emergency hanno preso parte, come testimonia chiaramente un video della
Associated Press che sbugiarda la smentita dei vertici militari
dell’Isaf, militari britannici del contingente Nato.
Il governo italiano, dopo aver attaccato Emergency con le parole del
sottosegretario agli Esteri Mantica e lo stesso ministro Frattini, che
hanno preso per buona la ridicola motivazione del sequestro, non ha
compiuto alcun serio atto contro il rapimento dei nove e in particolare
dei tre cittadini italiani, nonostante il grande – e sconcio – impegno
militare dell’Italia nella guerra in Afghanistan dovrebbe favorire il
governo nella protezione adeguata dei suoi cittadini.
Esprimiamo la massima solidarietà ad Emergency, chiediamo l’immediata
liberazione dei nove sequestrati e la riapertura dell’ospedale,
ribadendo le richieste fondamentali del popolo nowar italiano e
internazionale: basta con la guerra in Afghanistan, ritiro di tutte le
truppe occupanti, a partire, per ciò che ci riguarda direttamente, da
quelle italiane.
In contemporanea alla manifestazione di Piazza Navona sabato si
svolgerà a Roma un importante corteo in difesa della scuola pubblica,
convocato molto tempo prima del sequestro degli operatori di Emergency,
che non era possibile né annullare né rinviare, che partirà dal
Colosseo alle 15 e arriverà a Campo de’ Fiori. Al termine di questa
iniziativa, una delegazione dei COBAS si recherà a piazza Navona per
partecipare all’iniziativa ed esprimere direttamente la solidarietà con
Emergency.
Piero Bernocchi portavoce
nazionale COBAS
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Per approfondire e tenersi aggiornati su scuola e mobilitazioni:
www.cobas-scuola.it
www.cespbo.it
www.cobas.it http://cobasscuolapalermo.wordpress.com