L’iniziativa, dal prossimo anno, al tecnico Rossi Il preside: «Dovrà cercare bandi e
finanziamenti» Senza soldi diventa difficile pagare le supplenze
Contro il bilancio in rosso, le difficoltà a chiamare supplenti e a
proporre attività che richiedono sforzi economici spunta il «cacciatore di bandi». Una figura,
ancora da individuare con precisione, concentrata nel trovare le più
varie opportunità di finanziamento per le scuole di oggi che hanno
qualche problema (a volte grosso) a rimediare soldi. A Vicenza l’idea è venuta al preside
dell’istituto tecnico Rossi Gianni Zen che si dice pronto a studiare il
piano.
VICENZA - Contro il
bilancio in rosso, le difficoltà a chiamare supplenti e a proporre
attività che richiedono sforzi economici spunta il «cacciatore di
bandi». Una figura, ancora da individuare con precisione, concentrata
nel trovare le più varie opportunità di finanziamento per le scuole di
oggi che hanno qualche problema (a volte grosso) a rimediare soldi. A
Vicenza l’idea è venuta al preside dell’istituto tecnico Rossi Gianni
Zen che si dice pronto a studiare il piano. «Sto pensando - dice - di
istituire, magari già dal prossimo settembre, una figura specializzata
nei bandi e nelle opportunità di finanziamento per le scuole ».
Trovare, insomma, un dipendente della scuola di via Legione Gallieno
disposto a buttarsi a capofitto nella ricerca in internet e nelle varie
pubblicazioni, uno con l’orecchio attento ad ogni singolo ente che
voglia investire sullo studio. «Non è mica un’impresa facile »,
sottolinea il preside.
Ma chi non naviga bene dal punto di vista finanziario deve ricorrere
alla fantasia. «Lo stato - afferma Zen - ci ha dato "zero" per il
funzionamento. Il Rossi avanza più di centomila euro (accumulati in più
anni) e saranno sempre meno i soldi che, a cascata, andranno alle
scuole. Ecco perché dobbiamo aderire a tutti i bandi possibili ». Da
qui la volontà di andare a cercare nuove opportunità. Il problema della
mancanza di fondi, però, non riguarda solo il tecnico Rossi. Il «buco»
sembra, infatti, una questione generale. «Nelle scuole - afferma Tina
Cupani, segretaria provinciale della Cisl scuola - si va da 60mila fino
a picchi di 120 mila euro di disavanzo. Ad essere colpiti sono
soprattutto gli istituti comprensivi (che comprendono scuole
dell’infanzia, elementari e medie) e le direzioni didattiche. Le
supplenze si anticipano con la cassa e non c’è copertura, visto che
avanzano soldi dal ministero da dicembre 2008».
All’istituto di istruzione superiore Da Schio di Vicenza da qualche
anno hanno tamponato il problema supplenze con la "banca delle ore":
«Data la situazione difficile - dichiara il preside Enrico Dalle
Femmine - i docenti che chiedono permessi contrattualizzati devono dare
ore a debito, così riusciamo a far fronte alle supplenze ». Al Da Schio
l’emergenza sono i prossimi corsi di recupero estivi. «Siamo
particolarmente preoccupati - osserva il dirigente scolastico - in
parte faremo con la peer education (compagni che eccellono in alcune
materie aiutano chi ha bisogno) ma per il resto dovremmo ridurre
fortemente le ore. In generale, ci mancano circa 30 mila euro per il
funzionamento e l’anno prossimo probabilmente dovremmo alzare la quota
del contributo che danno i genitori: da 70 a 85 euro ». Anche al liceo
scientifico Quadri, nel capoluogo, si fa sentire lo stesso problema:
supplenze e corsi di recupero. «Abbiamo un passivo di circa 40 - 50
mila euro», commenta il preside Edoardo Adorno. Intanto, in molti si
chiedono come fare per superare la mancanza di fondi. «Abbiamo
segreterie che ci telefonano - fa sapere Doriano Zordan, segretario
vicentino del sindacato Snals - e ci dicono che non hanno soldi per le
supplenze».
Elfrida Ragazzo