Svolta
nella vicenda della mensa scolastica di Adro (Brescia), dove
alcuni bambini sono stati esclusi per gli arretrati nel pagamento della
rette, da parte delle famiglie. Un
imprenditore del paese ha saldato tutto il debito pregresso, quasi
10mila euro, versando il denaro all'associazione di genitori che
gestisce la mensa. L'imprenditore intende rimanere anonimo e ha
spiegato il proprio gesto in una lettera.
Subito dopo il rientro dalle
ferie pasquali, la giunta comunale aveva precluso il servizio a 42
bambini figli di famiglie (in larga maggioranza immigrate) non in
regola con il pagamento delle rette.
Un cittadino del luogo ha pagato per loro e ha indirizzato una dura
lettera al Comune: "Io non ci sto (è il titolo della missiva, n.d.r.)
sono figlio di un mezzadro che non aveva soldi ma un infinito
patrimonio di dignità. Ho vissuto i primi anni di vita in una cascina
come quella del film L'albero degli zoccoli. Ho studiato molto e ho
ancora intatto il patrimonio di dignità, inoltre ho guadagnato soldi
per vivare bene. Per questo ho deciso di saldare il debito dei genitori
di Adro".
La lettera è stata distribuita poi fuori da scuola dove molti genitori
italiani stavano protestando. In uno dei loro striscioni avevano
scritto: "Noi genitori adempienti non siamo obbligati a sostenere i
figli di genitori inadempienti. Non siamo un ente assistenziale
facciamo fatica anche noi a fare quadrare i conti ma è un dovere pagare
un servizio".
"Voglio urlare che non ci sto - scrive l'anonimo benefattore, che ha
precisato di non essere comunista e di avere votato Formigoni alle
elezioni - ma per non urlare e basta ho deciso di compiere questo gesto
che vorra' dire poco ma vuole tentare di svegliare la coscienza dei
miei compaesani". E ancora: "Ho sempre la preoccupazione di essere come
quei signori che seduti in un bel ristorante se la prendono con gli
extracomunitari. Peccato che la loro Mercedes sia appena stata lavata
da un albanese e il cibo cuninato da un egiziano. Dimenticavo, la mamma
a casa è assitita da una signora ucraina. I miei compaesani in poco
tempo si sono dimenticati da dove vengono - continua - mi vergogno che
proprio il mio paese sia paladino di questo spostare l'asticella
dell'intollranza di un passo all'anno".
E ancora: "ma dove sono i miei sacerdoti? - si chiede l'anonimo - sono
forse disponibili a barattare la difesa del crocefisso con qualche etto
di razzismo. Se esponiamo un bel rosario grande in casa poi possiamo
fare quel che vogliamo?".
Le stilettate raggiungono tutti: "Ma dov'e' il segretario del partito
che ho votato e vuole chiamarsi 'partito dell'amore'?; "Ma dove sono i
consiglieri e gli assessori di Adro? Se credono davvero nel federalismo
che ci diano le loro dichiarazioni dei redditi degli ultimi 10 anni.
Tanto per farci capire come pagano le loro belle cose e case. Non
vorrei essere io a pagare anche per loro. Non vorrei che il loro
reddito o tenore di vita venga dalle tasse del papà di uno di questi
bambini che lavora in fonderia per 1200 euro al mese (regolari). Ma
dove sono i miei compaesani che non si domandano dove, come e quanti
soldi spende l'amministrazione per non trovare i soldi della mensa? I
40 bambini che hanno ricevuto la lettera di sospensione del servizio
tra 20-30 anni vivranno nel nostro paese. L'età gioca a loro favore.
Saranno quelli che ci verranno a cambiare il pannolone nella casa di
riposo. Ma quel giorno siamo sicuri che si saranno dimenticati di oggi?
Non ditemi che verranno i nostri figli perché il senso di solidarietà
glielo stiamo insegnado noi adesso. E' anche per questo che non ci sto"