È in arrivo il bollino di qualità per le scuole. A
promuoverlo è il ministero dell’Istruzione. Il riconoscimento che
assegna il marchio di qualità ed eccellenza agli istituti si chiama
Saperi. Un acronimo delle sei aree cruciali per un buon sistema
educativo: servizi, apprendimenti,pari opportunità, etica,ricerca e
integrazione. (Repubblica: di Salvo Intravaia)
Redazione
http://www.sirq.it/public/marchio/news.php
Il bollino guiderà famiglie e studenti alla ricerca delle migliori
scuole italiane. Negli istituti che otterranno, o hanno ottenuto, la
certificazione tutto funziona, o dovrebbe funzionare, alla perfezione.
Con insegnanti, e personale al servizio di genitori e alunni. E con
un´unica mission: formare alunni preparati e rendere ai cittadini il
servizio migliore.
La certificazione d´eccellenza è alle prime battute. Ma gli istituti in
lizza per ottenere il bollino di qualità sono già un centinaio: da Roma
a Foggia, passando per Genova e Napoli. Saperi nasce in Piemonte nel
2005 ma, spiegano gli ideatori, «è un marchio collettivo nazionale».
L´obiettivo è «diffondere nelle scuole la cultura della qualità per
migliorare i processi di apprendimento, valorizzare ciò che di buono
esiste negli istituti e il confronto tra loro». Le scuole che vogliono
essere certificate devono compilare un questionario. Dopo un controllo
dei requisiti da parte di una giuria di esperti, è un Comitato
interistituzionale a formulare il parere definitivo.
Tra i fattori di qualità minimi ci
sono servizi scolastici impeccabili, cortesia del personale e una
efficace comunicazione su tutto, dalle iscrizioni agli orari. I
laboratori, ça va sans dire, devono essere sempre funzionanti, e gli
spazi comuni devono garantire una permanenza confortevole ad alunni,
docenti e genitori. Le poche risorse disponibili vanno spese,
raccomandano gli esperti, con la massima oculatezza acquistando solo i
prodotti che servono davvero e al prezzo più conveniente. Anche il
numero e le dimensioni di aule, palestre, biblioteche e servizi
igienici sono determinanti nel decidere se una scuola vale davvero
oppure no. In mancanza di fondi, la capacità di reperire risorse
all´esterno è sinonimo di buona amministrazione. Le scuole
d´eccellenza, poi, devono garantire la massima trasparenza: negli
incarichi al personale così come nella correzione dei compiti. I
programmi di ogni disciplina devono essere chiari e pubblici, così come
i criteri di valutazione. I genitori possono visionare i compiti
corretti, e ricevere informazioni dettagliate su quelli non consegnati,
le assenze non giustificate e le carenze nell´apprendimento dei propri
figli. I compiti da fare a casa devono essere "equilibrati": né pochi,
né troppi. E a chi non può frequentare le lezioni deve essere data la
possibilità di seguirle via internet. Le
scuole di qualità si distinguono per gli incentivi, con sussidi per i
meno abbienti, ma anche per la prevenzione della dispersione
scolastica. La qualità, ovviamente, riguarda anche gli insegnamenti, e
non solo per la quantità delle nozioni: durante le lezioni concetti
come deontologia, impatto ambientale e conservazione delle risorse
energetiche devono essere al centro dell´attenzione. Così come
legalità, equità, trasparenza e rispetto per la diversità. Nella scuola
perfetta il personale va valorizzato, con incentivi e corsi di
aggiornamento. Tutto con un occhio rivolto all´esterno, perché la
scuola è chiamata a tenere i contatti con il territorio. Meglio ancora
se finanzia anche qualche locale attività sociale.
«Con Saperi abbiamo voluto fornire alle scuole uno strumento per
interpretare e certificare i risultati, oltre che in termini
organizzativi, anche in chiave didattica - spiega Francesco de Sanctis,
direttore dell´Ufficio scolastico regionale del Piemonte, coordinatore
del Comitato interistituzionale che assegna la certificazione - . E la
nostra esperienza si sta diffondendo in tutto il territorio nazionale».