Il 10 Aprile, con la "notte
bianca in difesa della scuola pubblica statale", centinaia di
docenti, genitori e personale della scuola hanno avviato a Catania un
nuovo percorso di confronto e mobilitazione sull'emergenza ‘scuola
pubblica’. Dopo aver raggiunto, da piazza Duomo, il Boggio Lera è iniziata la
discussione all’interno dei cinque gruppi di lavoro previsti. Queste le principali riflessioni condivise
per garantire un reale diritto allo studio.
Il 10 Aprile, con la "notte bianca in difesa della scuola pubblica
statale", centinaia di docenti, genitori e personale della scuola hanno
avviato a Catania un nuovo percorso di confronto e mobilitazione
sull'emergenza ‘scuola pubblica’. Dopo aver raggiunto, da piazza Duomo,
il Boggio Lera è iniziata la discussione all’interno dei cinque gruppi
di lavoro previsti. Queste le principali riflessioni condivise per
garantire un reale diritto allo studio. Innalzare l’obbligo scolastico
a 18 anni, istituendo, nelle scuole superiori, un biennio unitario;
diminuire il numero di alunni per classe; modificare il tempo scuola
per realizzare rapporti più coerenti con il territorio; mantenere il
carattere nazionale dell’istruzione, respingendo ogni proposta di
regionalizzazione. Al centro del dibattito i pesantissimi tagli degli
investimenti e l’esasperazione del problema del precariato. Chi sono i
precari della scuola? Sono insegnanti e personale ATA qualificati,
spesso con più di un' abilitazione, e che hanno, dunque, gli
stessi requisiti del personale di ruolo ma che ricevono un trattamento
assolutamente diseguale: i precari hanno incarichi a tempo determinato
o vengono assunti per supplenze brevi, conseguentemente, da giugno a
settembre sono senza occupazione.
Con l'attuale governo la situazione è
precipitata. In Sicilia e nel Mezzogiorno, inoltre,
il dramma è significativamente maggiore rispetto alle altre regioni
d'Italia, poiché i tagli sono stati elevatissimi. I precari con le loro
famiglie vivono oggi una situazione insostenibile.
Altrettanto insostenibile la situazione relativa alla sicurezza degli
edifici scolastici, un esempio lampante di gestione illegale dei beni
pubblici. Nella maggioranza dei casi, le norme di sicurezza vengono
eluse e anche la dirigenza scolastica, quando emerge un problema, non
viene messa nelle condizioni, da parte degli organi di vigilanza, di
risolverlo, principalmente per mancanza di risorse finanziarie.
Rivendicare il rispetto delle norme vigenti in materia di sicurezza
implica non soltanto l'incolumità di quanti vivono e lavorano nelle
scuole, ma si intreccia strettamente alla qualità della didattica, del
processo di apprendimento e alla qualità della stessa convivenza civile.
Convinti che chi taglia la scuola cancella il futuro, i presenti,
compresi ricercatori e docenti universitari alle prese con analoghi
problemi, si impegneranno in una capillare campagna di informazione
sulle tragiche conseguenze del brutale taglio delle risorse per
ottenere il ritiro della controriforma Gelmini. Nell’immediato, non
essendo ancora stati decisi nuovi programmi scolastici, non verranno
adottati nuovi libri di testo. Verranno, inoltre, proposti altri eventi
culturali (al termine dei gruppi di lavoro c’è stata l’esibizione del
coro “Frredom” e il reading di poesie e brani letterari, con
l’amichevole presenza di Fiorenzo Fiorito, Alberto Orofino e Aldo
Toscano) e per il 17 aprile si svolgerà, così come nel resto del Paese,
il No Gelmini day. Successivamente verrà organizzato un seminario
pubblico sulla “scuola che vogliamo”, mentre è stato unanimemente
condivisa l’idea di creare una rete regionale e nazionale dei
coordinamenti, dei movimenti e di tutte le associazioni nate per
contrastare l’applicazione della controriforma. Sul tema dello sciopero
degli scrutini finali è stato promosso l’avvio di un “censimento”
all’interno delle singole realtà scolastiche, che possa rendere
realistica una previsione sulle percentuali di adesione nel territorio
di Catania e che permetta di misurare la condivisione e l’eventuale
incisività di tale forma di lotta.
Un deciso rifiuto, infine, è emerso rispetto al decreto Brunetta.
Coordinamento catanese per la Difesa
della Scuola Pubblica Statale
www.provveditoratoccupato.tk
lavoratoriscuolact@virgilio.it
Comitato Catanese in difesa della scuola pubblica statale