Niente
più trasferimenti in caso di assunzione, obbligo di residenza sul
territorio per chi chiede l'iscrizione negli albi regionali per cinque
anni. Senza tralasciare il trasferimento delle funzioni amministrative
alle regioni. E' questa la nuova riforma della scuola
annunciata ad Affaritaliani.it da
Paola Goisis, segretaria in
commissione Istruzione alla Camera e onorevole del Carroccio. (Di
Floriana Rullo)
Niente più trasferimenti in caso di assunzione, obbligo di residenza
sul territorio per chi chiede l'iscrizione negli albi regionali per
cinque anni. Senza tralasciare il trasferimento delle funzioni
amministrative alle regioni. E' questa la nuova riforma della scuola
annunciata ad Affaritaliani.it da Paola Goisis, segretaria in
commissione Istruzione alla Camera e onorevole del Carroccio. Senza
contare che solo la scorsa estate la riforma del reclutamento dei
docenti e degli organi collegiali delle scuole era stata affossata
proprio dai leghisti, perchè non era stato inserito un test di cultura
del territorio da far fare ai docenti neo assunti.
GLI ALBI- La Lega vuole gli albi regionali dei docenti, con l'obbligo
di residenza sul territorio per chi chiede l'iscrizione e l'impegno a
non chiedere trasferimenti, in caso di assunzione (che avviene
attraverso una prova anche questa regionale), per cinque anni. Nei
concorsi per i posti a tempo indeterminato, poi, avranno più punteggio
quegli insegnanti che dimostreranno di aver operato con continuità in
una data regione per almeno tre anni. Forte del risultato ottenuto alle
ultime consultazioni elettorali, il Carroccio riparte dalla difesa del
territorio e dei posti di lavoro. Per mettere un freno alla
trasmigrazione di prof da regione a regione (soprattutto dal Sud al
Nord, con conseguenti perdite di posto per i 'locali'), la deputata
Paola Goisis, segretaria in commissione Istruzione alla Camera, ha
presentato una proposta di legge che affida alle Regioni tutta la
partita del reclutamento degli insegnanti, ma, più in generale, tutta
la gestione del personale scolastico, dai professori, passando per Ata
e presidi. "Basta con l'equazione docente uguale personale statale", si
legge nell'introduzione alla proposta Goisis che sta sollecitando
l'attenzione di altri colleghi della Lega e che preme l'acceleratore
sull'applicazione dell'articolo V della Costituzione.
"Abbiamo presentato una proposta di legge- spiega Paola Goisis ad
Affaritaliani - che prevede nuove norme per il trasferimento delle
funzioni amministrative centrali e periferiche alle Regioni, oltre al
reclutamento, l'organizzazione e l'inquadramento del personale
scolastico nei ruoli regionali e l'attivazione di autonomi livelli di
contrattazione collettiva integrativa regionale. Insomma questo è il
nostro federalismo scolastico".
IL PERSONALE SCOLASTICO- Secondo la proposta di legge la gestione del
personale scolastico (dal reclutamento al trattamento economico) passi
in mano alle Regioni. Lo Stato girerà le somme necessarie direttamente
alle realtà territoriali quindi. Appositi uffici regionali
sostituiranno quelli attuali dell'amministrazione scolastica, gli
Uffici scolastici regionali e provinciali. Le scuole dovranno
comunicare alle Regioni quanti posti vacanti hanno a tempo
indeterminato e determinato, dati che serviranno per il reclutamento.
E come si farà per essere assunti? Semplice. I docenti, dovranno
iscriversi in appositi albi regionali distinti per ordine di scuola.
Per accedere serviranno la laurea magistrale e l'abilitazione
all'insegnamento. Ma anche la residenza in uno dei comuni della
Regione. Un modo per scoraggiare gli spostamenti continui da un
territorio all'altro. L'albo conterrà i dati dei docenti, il voto
ottenuto al test di ingresso (una prova che riguarderà anche, tra
l'altro, il Titolo V della Costituzione e le nuove autonomie
regionali), la residenza. Ma soprattutto ci si potrà iscrivere ad un
solo albo.
I CONCORSI- Quanto ai concorsi, si svolgeranno su base regionale ogni
tre anni, tenuto conto dei posti liberi. Nella valutazione dei titoli
la commissione terrà conto anche del servizio prestato "con continuità
per periodi non inferiori a tre anni nelle scuole operanti sul
territorio regionale". Chi risiede sul territorio sarà avvantaggiato. I
vincitori di concorso non potranno spostarsi in altre regioni per
cinque anni e, per tutta la durata dell'incarico, non potranno cambiare
residenza. Un modo per scoraggiare i pendolari del Sud. Anche per i
presidi è previsto un albo regionale. Quanto alla contrattazione, le
Regioni potranno attivare "autonomi livelli di contrattazione
collettiva integrativa regionale".
I NUOVI ORGANI COLLEGIALI DELLE SCUOLE - Con la proposta Goisis cambia
anche la governance delle scuole che va riformata dagli anni Settanta.
Gli organi diventano: Consiglio dell'istituzione, collegio dei docenti,
dirigente scolastico. Le scuole saranno dotate di autonomia statutaria,
avranno una carta dei servizi a garanzia degli utenti e dovranno
raccordarsi con il territorio.
Le scuole saranno finanziate dalle Regioni. Ma i contributi potranno
arrivare anche dalle famiglie, da enti pubblici, privati e soggetti
esterni. Le scuole avranno autonomia finanziaria.
Quanto ai curricula, anche qui si sente l'impronta Lega: "le
istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado utilizzano una parte del
curricolo obbligatorio per la costruzione di percorsi interdisciplinari
dedicati alla conoscenza del territorio di appartenenza, dal punto di
vista storico, culturale, ambientale, urbanistico, economico, sportivo".