Non
ci sono indicazioni su chi potrà prendere le cattedre nei neonati
istituti
"Professionisti con tanto di
abilitazione o semplici esperti del settore?" Non sono ancora
nati che scoppia il primo problema: chi
insegnerà le Discipline coreutiche a settembre negli omonimi licei? Professionisti con tanto di abilitazione
all'insegnamento, come avviene per tutte le materie della scuola
superiore, o anche esperti che possono vantare partecipazioni a
trasmissioni televisive, ma senza preparazione teorica?
Redazione
Non sono ancora nati che scoppia il primo problema: chi insegnerà le
Discipline coreutiche a settembre negli omonimi licei? Professionisti
con tanto di abilitazione all'insegnamento, come avviene per tutte le
materie della scuola superiore, o anche esperti che possono vantare
partecipazioni a trasmissioni televisive, ma senza preparazione
teorica? Non è ancora chiaro, perché la riforma Gelmini deve essere
ancora completata con la predisposizione delle nuove classi di
concorso, e i prof dell'Anddicor (l'Associazione nazionale docenti in
discipline coreutiche), anche se non lo dicono chiaramente, temono di
essere scavalcati da persone esterne. Con una battuta, gli insegnanti
di Amici e Ballando con le stelle.
Sono infatti circa 200 i prof che hanno già acquisito il titolo
ufficiale per insegnare le materie di indirizzo nei licei coreutici. A
spiegarne il perché è Paola Tenaglia, ex danzatrice del teatro
dell'Opera di Roma e vicepresidente di Anddicor. "Nel 1999 - spiega
l'Accademia nazionale di danza di Roma divenne Istituto di Alta cultura
che rilascia i diplomi accademici di I e di II livello". Nel 2003,
arrivò la Moratti che istituì i licei coreutici e l'anno dopo venne
attivato il biennio specialistico presso l'Accademia di danza della
Capitale "per la formazione di docenti in discipline coreutiche: danza
classica e danza contemporanea".
Per accedervi occorre essere in possesso di un diploma accademico di
primo livello. E studiare, oltre alle materie tecniche e pratiche della
danza, l'anatomia, la pedagogia, la psicologia dell'età evolutiva, la
danza educativa, la metodologia delle tecniche della danza e la loro
programmazione scolastica e sostenere anche un tirocinio. Cioè, tutte
quelle discipline che strasformano di un bravo danzatore e una
eccellente danzatrice in un "educatore all'interno del sistema
scolastico" italiano. "Ci vogliono - spiega la Tenaglia - anni di
studio, di modestia e di fatica, per poter assumere anche 'quel'ruolo
rivolto ai ragazzi che attendono di scoprire, imparare, e diventare
loro stessi il sogno della loro vita". Insomma: "la pedagogia, la
metodologia, soprattutto quando sono rivolti ai minori è veramente
altra competenza".
Ma a sei mesi dall'apertura dei quattro licei coreutici (presso il
liceo classico annesso al Convitto nazionale Vittorio Emanuele di Roma,
il liceo classico Delfico di Teramo, l'istituto magistrale Uccellis di
Udine e il liceo Candiani di Busto Arsizio, in provincia di Varese) non
è ancora chiaro secondo quali criteri saranno reclutati i prof.
"All'estero, anche in Russia, si parla di riconversione quando un ex
danzatore diventa insegnante: deve integrare a quello che già sa",
conclude Paola Tenaglia. Ma gli allievi dei neonati licei coreutici
potrebbero avere la sorpresa di ritrovarsi di fronte Garrison o Carolyn
Smith.
(di SALVO INTRAVAIA – La Repubblica)