Il Regolamento Elettorale e le successive modifiche intervenute, hanno previsto, in sede di
elezioni per il triennio 2010 – 2013, l'adozione del voto elettronico.
Ciascun Associato ha esercitato il diritto di voto, collegandosi al sito internet del Fondo www.fondoespero.it all’area'AREA VOTO che nei giorni 2 -3 e 4 Marzo 2010, dalle ore 8,00 alle ore 20,00 ha permesso l'esercizio del diritto di voto.
regioni |
Voti |
% |
Sicilia |
90 |
25,6 |
Calabria |
73 |
20,7 |
Campania |
58 |
16,5 |
Toscana |
26 |
7,4 |
Lombardia |
21 |
6,0 |
Lazio |
18 |
5,1 |
Puglia |
14 |
4,0 |
Marche |
11 |
3,1 |
Emilia Romagna |
10 |
2,8 |
Veneto |
7 |
2,0 |
Basilicata |
5 |
1,4 |
Liguria |
5 |
1,4 |
Friuli |
4 |
1,1 |
Piemonte |
4 |
1,1 |
Sardegna |
4 |
1,1 |
Molise |
2 |
0,6 |
Abruzzi |
0 |
0,0 |
Trentino |
0 |
0,0 |
Umbria |
0 |
0,0 |
Valle d'Aosta |
0 |
0,0 |
352 |
100,0 |
I risultati elettorali hanno determinato la seguente graduatoria riportata a fianco, dove in sostanza si conferma il dato elettorale delle rsu e i rapporti di forza dei sindacati all’interno del comparto con la sorpresa del tonfo della Gilda.
Se analizziamo il dato elettorale riferito alla lista ANP/ANQUAP/CIDA, presentata dal sindacato dei dirigenti scolastici che ha fatto la scelta nel 2002 di iscrivere anche i docenti e che si è già presentato per ben due volte anche nelle liste RSU della scuola assieme all’ANQUAP che è il sindacato dei direttori del servizi DSGA, troviamo la conferma della insussistenza di questo sindacato nel comparto. Non ha raggiunto il quorum per aggiudicarsi il seggio e in valore assoluto ha registrato 352 voti.
Così come è avvenuto per le analoghe elezioni per le RSU, l’ANP non riesce a sfondare nel comparto dei docenti e raccoglie percentuali irrisorie sempre al di sotto del 2%. Nelle ultime elezioni del 2006 raggiunse l’ 1,6%.
Il dato è ancora più significativo se viene disaggregato a livello regionale.
Si ricava infatti che i gli striminziti 352 consensi sono localizzati nelle regioni del sud e in particolare in Sicilia,Calabria e Campania dove si conteggia il 62% di tutto il dato nazionale. Questo dato rispecchia fedelmente il risultato delle rsu delle due tornate del 2003 e del 2006 sia per quanto riguarda le percentuali di voto sia per quanto riguarda la distribuzione territoriale.
Se poi si considera il dato della sola Sicilia pari a 90 voti che significano il 25%, si nota con tutta evidenza che la Sicilia rappresenta da sola un quarto di tutto l’elettorato dei consensi alla lista. In tutto il nord-est e nella stessa Lombardia è praticamente assente.
Non solo ma se si va a disaggregare anche il dato della Sicilia per provincia, si evince che le due province di Messina e di Catania rappresentano il 74% di tutto il dato siciliano.
Province |
voti |
% |
Caltanissetta |
0 |
0,0 |
Palermo |
0 |
0,0 |
Ragusa |
0 |
0,0 |
Siracusa |
3 |
3,3 |
Enna |
3 |
3,3 |
Trapani |
4 |
4,4 |
Agrigento |
13 |
14,4 |
Messina |
31 |
34,4 |
Catania |
36 |
40,0 |
90 |
100,0 |
La motivazione è semplice ed è legata alla presenza di due forti candidati DSGA in quelle due province. Senza i DSGA dell’anquap, ben strutturati nell’isola, non ci sarebbero stati neanche questi numeri in quanto i docenti arruolati nell’anp costituiscono una sparutissima enclave e senza alcuna capacità di incidere. Da notare che nel capoluogo Palermo si registrano zero voti.
Quando si vede che a Milano la lista prende 5 voti appare di tutta evidenza che la platea elettorale è così sbilanciata da creare forti problemi di complessità interpretativa.
Se la motivazione a questo punto per partecipare a una competizione elettorale è quella di raccogliere comunque le briciole, senza tenere conto delle ricadute in termini di immagine e di credibilità , allora quel sindacato è messo in un vicolo cieco da una classe dirigente miope; o meglio visto l’impianto cesarista e fortemente gerarchizzato della leadership, corre seri pericoli di implosione e di estinzione, in quanto mancano i contrappesi interni per correggere la rotta.