Il Miur ha pubblicato gli elenchi degli istituti
di istruzione secondaria di II grado funzionanti sul territorio
nazionale, suddivisi per regioni e per province, con a fianco di
ciascuno indicati i corsi di studio con eventuali opzioni ed
articolazioni, il cui avvio è previsto per il prossimo 1 settembre
2010. Inserendo regione e provincia
si aprono le tendine con le indicazioni delle scuole e la loro
dislocazione nel territorio. E così si scope che Catania non avrà
il Liceo musicale e coreutico.
Pasquale Almirante
p.almirante@aetnanet.org
Il Miur ha pubblicato gli elenchi degli istituti di istruzione
secondaria di II grado funzionanti sul territorio nazionale, suddivisi
per regioni e per province, con a fianco di ciascuno indicati i corsi
di studio con eventuali opzioni ed articolazioni, il cui avvio è
previsto per il prossimo 1 settembre 2010. Inserendo regione e
provincia si aprono le tendine con le indicazioni delle scuole e la
loro dislocazione nel territorio. Se
si inserisce la voce “liceo musicale e coreutico” si svela che in
Sicilia ce ne saranno, forse,solo due, dei 40 annunciati e poi ridotti
a 11: uno a Palermo e uno a Modica (Rg). E a Catania? Nulla. Se
per certi versi una sede di liceo musicale poteva essere prevedibile
nel capoluogo di Regione, non si capisce la scelta di aprirlo a Modica;
e non perché non sia meritevole di tale dignità, ma più semplicemente
perché sarà impossibile (per motivi logistici, di lontananza, di
trasporti ecc.) a molti giovani di poterlo frequentare e in modo
particolare a tutto quel bacino di utenza che gravita nella Sicilia
orientale. E allora perché questa decisione? Con ogni probabilità
tutto nasce dal fatto che già all’inizio i licei musicali dovevano
essere in numero assai ridotto rispetto alla richiesta (e oggi ridotti
ulteriormente) e poi dalla annunciata decisone di accettare le
iscrizioni a numero chiuso, non più quindi di almeno 27 studenti al
primo anno e per una sola classe, sulla base delle nuove disposizioni
ministeriali. L’accesso dovrebbe dunque essere limitato ai soli ragazzi
che già alla media hanno studiato strumento musicale e all’interno di
questi studenti una prova o un esame farebbe una ulteriore cernita per
limitarne appunto le iscrizioni. Un liceo musicale a Catania avrebbe
forse significato richieste altissime, oltre sicuramente il limite
imposto di 27 alunni, innescando proteste e mugugni. Bloccare fin
dall’inizio questi malcontenti è stato forse il motivo di questa scelta
che però penalizza una città con grande tradizione culturale e
artistica e soprattutto tanti giovani che si vedranno costretti o a
fare la vecchia trafila con l’Istituto musicale Bellini, che a questo
punto non sappiamo come si dovrebbe attrezzare, oppure a continuare gli
studi in qualche altra scuola superiore. Il progetto de licei doveva
essere, anche perchè rappresentava una novità attesa da decenni, il
fiore all’occhiello almeno di ogni capoluogo di provincia e dove si
sarebbero formate le future orchestre, nel quadro della promozione
artistica della nazione intera, invece non è così.
Resta drammaticamente senza risposta la situazione dei docenti di
musica il cui insegnamento, con la riforma “epocale” della Gelmini (la
scuola non è un ammortizzatore sociale, ha detto), viene quasi del
tutto a cessare. Che ne sarà? Dove andranno? Che faranno? Faranno parte
di quell’organico funzionale a disposizione di ogni istituto?
Strutturandolo come, se la spesa non può variare, le ore neanche e
nemmeno le materie? Ci chiediamo come si possa lasciare tanta gente,
dopo anni di docenza, in balia di se stessi e del caso?
PASQUALE ALMIRANTE