Non sono arrivati i chiarimenti e la mappa
annunciati dal ministero per il 28 febbraio e i termini scadono il 26
marzo
A rischio per il 2010 la "riforma"
dello Scientifico, mistero sulle quelle per ex magistrali ed artistici.
Licei, le iscrizioni nel caos;
nessuna certezza sui nuovi corsi
I tecnici di viale Trastevere consigliano ai genitori di attendere
l'ultimo momento
"Per sicurezza, nella domanda è
meglio indicare una o due soluzioni di riserva"
(di SALVO INTRAVAIA- La Repubblica)
Redazione
redazione@aetnanet.org
Iscrizioni ai nuovi licei nel caos. Formalmente si sono aperte venerdì
scorso e si chiuderanno il 26 marzo, ma restano ancora parecchi dubbi.
Dove saranno attivati i nuovi licei linguistici statali? E i licei
musicali, dove verranno aperti? Quali licei scientifici della città
offriranno anche l'opzione delle Scienze applicate? E in quali licei
delle Scienze umane sarà possibile seguire il corso Economico sociale?
E ancora: nei licei artistici cittadini saranno attivati tutti e sei
gli indirizzi previsti dalla riforma, o soltanto alcuni?
Ecco un semplice campionario di dubbi riguardanti i nuovi licei
dell'era Gelmini ancora non chiariti. Intanto, oltre 500mila ragazzini
della scuola media sono in procinto di scegliere come proseguire gli
studi. E, se le cose andranno come negli anni passati, oltre 150 mila
si dirigeranno verso i licei. Ma dove saranno i 6 licei previsti dalla
riforma approvata in via definitiva pochi giorni fa? Genitori e figli
non hanno affatto le idee chiare e si è visto durante l'Open day di due
giorni fa a Torino.
"Interessano molto - spiega l'ispettore ministeriale Alessandro
Militerno, coordinatore dell'Open day piemontese - soprattutto i licei
nuovi: coreutico, musicale, delle scienze umane. Noi raccomandiamo di
aspettare fino all'ultimo a iscriversi, soprattutto a chi si sta
orientando sui licei della danza e della musica, in modo di dare il
tempo a ministero e Regione di definire la situazione. E suggeriamo -
conclude - a tutti di indicare sul modulo di iscrizione anche una
seconda e una terza scelta, anche perché per entrambi gli istituti sono
previste prove di selezione".
In effetti, i dubbi sono ancora parecchi e il 26 marzo si avvicina.
Genitori e figli dovrebbero potere scegliere fra sei diversi licei:
classico, scientifico, linguistico, delle scienze umane, artistico e
musicale/coreutico. Per lo scientifico è prevista anche una seconda
opzione: quella delle Scienze applicate, che non prevede lo studio del
Latino e introduce l'Informatica. Il liceo delle scienze umane, oltre a
quella di ordinamento, avrà anche l'opzione Economico-sociale e per
l'artistico sono previsti addirittura sei indirizzi: arti figurative;
architettura e ambiente; audiovisivo e multimedia; design; grafica;
scenografia. Ma saranno tutti disponibili? Non sembra proprio.
Le informazioni sono ancora ufficiose e frammentarie. L'opzione delle
Scienze applicate al liceo scientifico, quest'anno, non dovrebbe essere
attivata. Dovrebbe scattare soltanto negli istituti (alcuni tecnici
industriali e pochissimi licei scientifici) che quest'anno hanno la
sperimentazione del liceo scientifico-tecnologico. Ma non allo
scientifico. Stesso discorso per i licei musicali e coreutici che
vedranno ai nastri di partenza appena 10 classi del primo e una
soltanto del secondo. Dove? Non si sa.
I licei delle Scienze umane dovrebbero potere attivare anche l'opzione
Economico-sociale. Ma quali scuole saranno autorizzate? E quante prime
classi? Viale Trastevere aveva promesso di pubblicare tutto entro oggi
sul proprio sito. Ma della "mappa", con istituti e indirizzi in tutte
le città, non c'è ancora traccia. E per quanto riguarda i licei
artistici, i sei indirizzi saranno disponibili in tutte le scuole?
Il discorso si fa ancora più complicato per i licei linguistici, altra
vera novità della riforma. Dovrebbero essere attivati negli ex istituti
magistrali che verranno trasformati in licei delle Scienze umane. Ma,
in questo caso, la presenza di due diversi licei (quello delle scienze
umane e il linguistico) costringe le singole Regioni e gli uffici
scolastici regionali ad emanare decreti che trasformino le scuole
interessate in istituti superiori. Al momento sono pochissime le
Regioni che hanno provveduto. L'unico liceo per il quale, invece, non
sussistono dubbi di sorta è il classico, con un unico indirizzo e
nessun dubbio.