Ormai è possibile trovarvi di tutto in quel concorso a preside, bandito
nel 2004 ma annullato dal Cga il 9 ottobre 2009 su richiesta dei
respinti, visto che ne spunta sempre una nuova e sempre più
incredibile. A parte dunque i noti vizi di forma e di procedura,
commessi dalla commissione esaminatrice che era imperfetta anche nella
sua composizione, sta venendo fuori un'altra inquietante forzatura,
messa in evidenza dalla sentenza del Consiglio di giustizia
amministrativa, che vedrebbe coinvolti dei docenti di educazione
fisica, vincitori del contestato concorso. Il diploma Isef, infatti,
non avrebbe dovuto consentire ai professori né di fare domanda di
ammissione né tantomeno di essere inclusi nelle graduatorie
preliminari, dove invece sono entrati, scalzando la legittimità di
altri concorrenti e vincendo perfino il concorso, con un indebito che
il Cga ha però sottolineato. L'alta Corte, infatti, sulla base del
bando ministeriale, ritiene il diploma Isef per insegnare educazione
fisica, non equiparabile alla laurea, perché è di durata triennale, e
quindi non può consentire la dirigenza né di conseguenza la
partecipazione al concorso medesimo. Spiegando meglio diciamo che i
titoli equiparati alla laurea di primo livello non sono validi per
l'accesso ai ruoli di dirigente; nello stesso tempo il servizio con
almeno sette anni di ruolo, che consentiva la partecipazione al
concorso, deve essere "effettivamente prestato con possesso di laurea"
di II livello. Oltre alla laurea quadriennale, all'abilitazione,
bisognava avere almeno 7 anni di ruolo con quel titolo.
Semplice la legge e sembrerebbe pure semplice la sua applicazione; e
invece non è stato così se il Cga l'ha dovuto precisare per impedire
che si possano ancora commettere irregolarità nell'imminente
ripetizione delle prove dove parteciperanno i circa 1500 candidati
originari: i 420 professori vincitori e tutti gli esclusi. La
singolarità di quest'altra impensabile questione si commenta da sola,
anche se dovrebbe indurre il Miur a sanzionare fortemente, sia chi
senza titoli regolari si è intrufolato, e sia chi l'ha consentito,
mentre sembra in preparazione anche un ricorso alla Corte dei conti
intentato sempre da coloro che sono stati esclusi.
La Sicilia del 03/01/2009
PASQUALE ALMIRANTE