Il giorno dello sciopero lanciato dal Coordinamento Precari Scuola e
indetto da CGIL e USI rappresenta una grande occasione di mobilitazione
in difesa della scuola pubblica, contro i tagli alla scuola, la
cosiddetta riforma Gelmini e gli accordi MIUR-REGIONE ammazza-precari.
A Milano venerdì 11 dicembre alle 9,30 da Largo Cairoli partirà un
corteo variegato del mondo della conoscenza cui parteciperanno
studenti, insegnanti e ATA.
Il Coordinamento lavoratori della scuola 3 ottobre, sezione milanese
del Cps, costruirà all'interno di questo corteo, uno spezzone di tutti
quei soggetti del MONDO DELLA SCUOLA che, giudicando insufficiente la
piattaforma portata avanti dalla CGIL che chiede il rinvio di un anno
del riordino delle scuole superiori, SI RICONOSCONO realmente nella
PIATTAFORMA del Coord. PRECARI SCUOLA nazionale e scendono in in piazza
per chiedere insieme a gran voce:
il ritiro dei tagli alla scuola pubblica statale, previsti dallart. 64
della L133/08, e di i tutti i provvedimenti con cui sono stati attuati;
il ritiro degli Schemi di regolamento per il riordino delle scuole
superiori;
il ritiro del Progetto di legge Aprea;
listituzione di un piano triennale, finalizzato alla progressiva
immissione in ruolo di tutti i lavoratori precari, inseriti nelle
graduatorie ad esaurimento e permanenti;
il ritiro della L167 salvaprecari del 24 novembre 2009;
labolizione dei patti territoriali Miur-Regioni;
la parità di trattamento assoluta tra docenti precari e di ruolo;
limpossibilità di assegnare cattedre di 24 ore;
la sospensione di qualsiasi forma diretta e indiretta di finanziamento
pubblico delle scuole private;
labolizione del tetto massimo di un insegnante ogni due alunni in
situazione dihandicap (L244/07).
Cerchiamo di sensibilizzare ancora una volta il mondo della scuola e la
cittadinanza tutta sullo scempio della scuola statale, che si sta
compiendo nel quasi completo disinteresse dei media, di partiti e
sindacati. Non accettiamo soluzioni tampone o semplici rinvii, che non
arrestano il piano di licenziamento di massa di 150.000 lavoratori in
tre anni e lo scadimento complessivo del sistema scolastico pubblico
italiano, l'unica soluzione è IL RITIRO IMMEDIATO DI TUTTI I TAGLI!