Lanciata nell'aprile 2003, la navicella usa un telescopio con un diametro di 50 centimetri per scandagliare il cielo alla ricerca di sorgenti ultraviolette. Le galassie appena scoperte sono dieci volte più luminose - nel range dell'ultravioletto - rispetto alla Via Lattea. Questo è segno di una violenta formazione stellare e di esplosioni di supernove, che a loro volta indicano galassie molto giovani. "Ora possiamo studiare in dettaglio gli antenati delle galassie come la nostra - spiega Tim Heckman della Johns Hopkins University di Baltimora, leader del progetto. - Molti astronomi ritenevano che questo tipo di galassie non esistesse più: sembra invece che l'universo ne ospiti molte appena nate".
In passato, altre galassie giovani erano state scoperte a circa 11 miliardi di anni luce di distanza da noi. Quelle osservate da GALEX, invece, si trovano solo a 2-4 miliardi di anni luce dalla Terra. Un articolo che descrive questi risultati verrà pubblicato prossimamente sulla rivista "Astrophysical Journal Letters".
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