Concorso Ordinario per Dirigenti Scolastici in Sicilia: Annullato
C’è chi parla di diritti di vincitori del Concorso, ma di quali vincitori? E vincitori in base a quale valutazione? Gli elaborati scritti? Perché gli elaborati sono stati corretti? Si parla di diritti maturati sul campo. Qualcuno è andato a verificare sul campo? Ha parlato con i docenti delle scuole in cui questi dirigenti “vincitori” operano? E quand’anche?
Io non nego che alcuni, molti, tutti avrebbero potuto superare comunque gli scritti (se leggiamo di elaborati alcuni di loro, il quasi e il forse sono d’obbligo!!), ma quanti altri fra i bocciati avrebbero meritato una valutazione positiva?
A quanti parlano dei diritti (da salvaguardare) per i cosiddetti “vincitori”, chiedo se essi hanno rimosso il dato, oramai da tutti risaputo, che gli elaborati non sono stati corretti.
GLI ELABORATI NON SONO STATI VALUTATI.
Lo scrivo a caratteri evidenziati, così si capisce meglio.
Non si può, infatti, parlare di valutazione visto che dai verbali redatti dalla stessa commissione risultano che i tempi dedicati ad ogni singolo elaborato sono inferiori ai due minuti. In questi due minuti sono compresi: i tempi relativi all’assegnazione delle buste alle commissioni, i tempi di apertura delle buste, i tempi di lettura e valutazione, i tempi per il giudizio e i tempi della verbalizzazione. Una commissione dotata di super poteri!!!
Allora se non sono stati corretti, come sono state assegnate le valutazioni positive e quelle negative, a random?
Per far capire bene il modo singolare della correzione effettuata dalla Commissione, basti pensare che tra i candidati ammessi agli orali c’era anche una concorrente che, però, non aveva partecipato alle prove scritte. Né, nel caso, si può parlare di errore per omonimia perché con quel cognome era unica al femminile. Mi chiedo e chiedo a Carlini, Coordinatore Nazionale della FLC CGIL, che lunedì 16 novembre incontrerà i “vincitori” del concorso ordinario per condividere azioni ed iniziative da mettere in atto ed a quanti condividono il suo pensiero, se non c’era l’elaborato, in quanto la candidata aveva presentato solamente la domanda e non aveva, quindi, partecipato alle prove scritte, come poteva mai venire fuori il suo nome, cognome e data di nascita da riportare nell’elenco degli ammessi (le hanno notificato regolare lettera di ammissione), visto che questi dati si sarebbero potuti rilevare solamente dalla busta sigillata annessa all’elaborato (che non c’era)? Solo in seguito al rilievo della “miracolata” la Commissione ha corretto “l’errore”.
Sarebbe utile che la magistratura verificasse le ragioni che hanno determinato le ammissioni e le bocciature, visto che esse sono il risultato di una valutazione “ictu oculi” come la definisce lo stesso Dirigente dell’ufficio Scolastico regionale dott. Di Stefano.
Veramente pensate che da “ valutazioni” “ictu oculi” possano scaturire diritti?
Gian Antonio Stella, sul Corriere della Sera scrive a proposito: “con una grafia spesso illeggibile. E a volte arricchita, come il compito 1003, valutato positivamente, nonostante fosse costellato di errori grammaticali e di sintassi e da strafalcioni da far inorridire una maestra di seconda elementare, un somaro (adesso preside) è arrivato a scrivere la frase “ciò induce il dirigente ha ricercare accordi…” con la “acca”. Promosso. Somaro, ma preside”.
Ora, l’annullamento è l’esito di un percorso giudiziario per cui i giudici del CGA hanno rilevato, tra le altre, la illegittimità della composizione della Commissione durante la valutazione degli elaborati. Questo è il principale dei motivi e da solo idoneo all’annullamento del concorso. In conseguenza gli altri vizi, altrettanto gravi, che incidono sul merito della valutazione, divengono irrilevanti. Se una persona è già morta è inutile sparare una seconda volta per ucciderla.
La sostanza, “la ciccia” del problema è, quindi, che i cosiddetti vincitori non hanno vinto un bel niente, in quanto i loro elaborati, come quelli dei non ammessi, non sono stati valutati.
Mi chiedo: perché sarebbero danneggiati i c.d. “vincitori” visto che appare evidente che è mancata qualsiasi ipotesi di valutazione? E perché dovrebbero sentirsi danneggiati i vincitori e non coloro che, invece, pur bravi (e ce ne sono tantissimi!), non sono stati ammessi? E perché sentirsi “accorati” e solidali con quanti hanno dimostrato che erano degli asini, almeno sul piano della conoscenza dei rudimenti della lingua italiana.?
Ricordo e ribadisco che non esistono vincitori in questo concorso perché il criterio di scelta non è stato quello della valutazione degli elaborati; sulla base, però, delle considerazioni che precedono lascio a voi tutti ipotizzare quale sia stato il criterio adottato. Io penso al sorteggio, ad una riffa di quartiere, ma di un quartiere scalcagnato ai margini di una città tentacolare.
A questo punto appare chiaro che non i “vincitori”, ma gli esclusi sono coloro che hanno subito il vero danno.
Per questo la cosiddetta sanatoria inserita nel decreto salva precari non fa altro che aggiungere un ulteriore danno a chi danno ha già subito.
Gian Antonio Stella sul Corriere della Sera scrive “chi viene promosso in un concorso taroccato torna a casa”. E non si viola la Costituzione per salvarli.
E questi esimi on.li estensori dell’emendamento salva presidi abusivi, invece di chiedere giustizia per chi ha sopportato ingiustizia, si adoperano affinché l’ingiustizia trionfi!
Qualcuno potrebbe anche chiedersi: ma quali interessi ci sono sotto per cui i quindici onorevoli, tutti siciliani, hanno sentito il dovere di presentare un tal emendamento che recita “l’annullamento degli atti delle procedure concorsuali ordinarie non incide sulle posizioni giuridiche acquisite dai candidati dei predetti concorsi che sono stati assunti in servizio”. Come a dire che le sentenze non valgono nulla e i cretini che chiedono giustizia e spendono fior di soldoni per averla quando alla fine si vedono riconosciuto il loro diritto, vengono gabbati.
Vuol dire che spenderemo altri soldi per avere dichiarato “Urbi et Orbi” che il Concorso è annullato e la leggina salva abusivi è incostituzionale.
Alfredo Pappalardo
C’è chi parla di diritti di vincitori del Concorso, ma di quali vincitori? E vincitori in base a quale valutazione? Gli elaborati scritti? Perché gli elaborati sono stati corretti? Si parla di diritti maturati sul campo. Qualcuno è andato a verificare sul campo? Ha parlato con i docenti delle scuole in cui questi dirigenti “vincitori” operano? E quand’anche?
Io non nego che alcuni, molti, tutti avrebbero potuto superare comunque gli scritti (se leggiamo di elaborati alcuni di loro, il quasi e il forse sono d’obbligo!!), ma quanti altri fra i bocciati avrebbero meritato una valutazione positiva?
A quanti parlano dei diritti (da salvaguardare) per i cosiddetti “vincitori”, chiedo se essi hanno rimosso il dato, oramai da tutti risaputo, che gli elaborati non sono stati corretti.
GLI ELABORATI NON SONO STATI VALUTATI.
Lo scrivo a caratteri evidenziati, così si capisce meglio.
Non si può, infatti, parlare di valutazione visto che dai verbali redatti dalla stessa commissione risultano che i tempi dedicati ad ogni singolo elaborato sono inferiori ai due minuti. In questi due minuti sono compresi: i tempi relativi all’assegnazione delle buste alle commissioni, i tempi di apertura delle buste, i tempi di lettura e valutazione, i tempi per il giudizio e i tempi della verbalizzazione. Una commissione dotata di super poteri!!!
Allora se non sono stati corretti, come sono state assegnate le valutazioni positive e quelle negative, a random?
Per far capire bene il modo singolare della correzione effettuata dalla Commissione, basti pensare che tra i candidati ammessi agli orali c’era anche una concorrente che, però, non aveva partecipato alle prove scritte. Né, nel caso, si può parlare di errore per omonimia perché con quel cognome era unica al femminile. Mi chiedo e chiedo a Carlini, Coordinatore Nazionale della FLC CGIL, che lunedì 16 novembre incontrerà i “vincitori” del concorso ordinario per condividere azioni ed iniziative da mettere in atto ed a quanti condividono il suo pensiero, se non c’era l’elaborato, in quanto la candidata aveva presentato solamente la domanda e non aveva, quindi, partecipato alle prove scritte, come poteva mai venire fuori il suo nome, cognome e data di nascita da riportare nell’elenco degli ammessi (le hanno notificato regolare lettera di ammissione), visto che questi dati si sarebbero potuti rilevare solamente dalla busta sigillata annessa all’elaborato (che non c’era)? Solo in seguito al rilievo della “miracolata” la Commissione ha corretto “l’errore”.
Sarebbe utile che la magistratura verificasse le ragioni che hanno determinato le ammissioni e le bocciature, visto che esse sono il risultato di una valutazione “ictu oculi” come la definisce lo stesso Dirigente dell’ufficio Scolastico regionale dott. Di Stefano.
Veramente pensate che da “ valutazioni” “ictu oculi” possano scaturire diritti?
Gian Antonio Stella, sul Corriere della Sera scrive a proposito: “con una grafia spesso illeggibile. E a volte arricchita, come il compito 1003, valutato positivamente, nonostante fosse costellato di errori grammaticali e di sintassi e da strafalcioni da far inorridire una maestra di seconda elementare, un somaro (adesso preside) è arrivato a scrivere la frase “ciò induce il dirigente ha ricercare accordi…” con la “acca”. Promosso. Somaro, ma preside”.
Ora, l’annullamento è l’esito di un percorso giudiziario per cui i giudici del CGA hanno rilevato, tra le altre, la illegittimità della composizione della Commissione durante la valutazione degli elaborati. Questo è il principale dei motivi e da solo idoneo all’annullamento del concorso. In conseguenza gli altri vizi, altrettanto gravi, che incidono sul merito della valutazione, divengono irrilevanti. Se una persona è già morta è inutile sparare una seconda volta per ucciderla.
La sostanza, “la ciccia” del problema è, quindi, che i cosiddetti vincitori non hanno vinto un bel niente, in quanto i loro elaborati, come quelli dei non ammessi, non sono stati valutati.
Mi chiedo: perché sarebbero danneggiati i c.d. “vincitori” visto che appare evidente che è mancata qualsiasi ipotesi di valutazione? E perché dovrebbero sentirsi danneggiati i vincitori e non coloro che, invece, pur bravi (e ce ne sono tantissimi!), non sono stati ammessi? E perché sentirsi “accorati” e solidali con quanti hanno dimostrato che erano degli asini, almeno sul piano della conoscenza dei rudimenti della lingua italiana.?
Ricordo e ribadisco che non esistono vincitori in questo concorso perché il criterio di scelta non è stato quello della valutazione degli elaborati; sulla base, però, delle considerazioni che precedono lascio a voi tutti ipotizzare quale sia stato il criterio adottato. Io penso al sorteggio, ad una riffa di quartiere, ma di un quartiere scalcagnato ai margini di una città tentacolare.
A questo punto appare chiaro che non i “vincitori”, ma gli esclusi sono coloro che hanno subito il vero danno.
Per questo la cosiddetta sanatoria inserita nel decreto salva precari non fa altro che aggiungere un ulteriore danno a chi danno ha già subito.
Gian Antonio Stella sul Corriere della Sera scrive “chi viene promosso in un concorso taroccato torna a casa”. E non si viola la Costituzione per salvarli.
E questi esimi on.li estensori dell’emendamento salva presidi abusivi, invece di chiedere giustizia per chi ha sopportato ingiustizia, si adoperano affinché l’ingiustizia trionfi!
Qualcuno potrebbe anche chiedersi: ma quali interessi ci sono sotto per cui i quindici onorevoli, tutti siciliani, hanno sentito il dovere di presentare un tal emendamento che recita “l’annullamento degli atti delle procedure concorsuali ordinarie non incide sulle posizioni giuridiche acquisite dai candidati dei predetti concorsi che sono stati assunti in servizio”. Come a dire che le sentenze non valgono nulla e i cretini che chiedono giustizia e spendono fior di soldoni per averla quando alla fine si vedono riconosciuto il loro diritto, vengono gabbati.
Vuol dire che spenderemo altri soldi per avere dichiarato “Urbi et Orbi” che il Concorso è annullato e la leggina salva abusivi è incostituzionale.
Alfredo Pappalardo