Google si sta muovendo, anche nella musica. Un tam tam online sempre più martellante riporta che l'azienda di Mountain View sarebbe in procinto di lanciare un nuovo servizio, gestito assieme a partner come Lala e iLike, per offrire ai suoi utenti funzioni di streaming e download via Internet.

Una sezione musicale tout-court è in effetti una delle più evidenti assenze nella tentacolare offerta di Google. Tra le varie dependance del suo motore di ricerca c'è uno spazio ufficiale dedicato alle immagini (Google Images), alle news (Google News), ai blog(Blogsearch), ai libri (Google Books), ma non alle canzoni. E se è vero che la controllata YouTube deve gran parte del suo successo planetario proprio alla musica, è anche vero che la sua unità di misura (i video)limita in qualche modo la disponibilità dei contenuti, obbligando il suono a una certa sudditanza nei confronti dell'immagine.

Ma come si presenterà questo fantomatico nuovo servizio? Trattandosi per ora solo di voci ufficiose, i pareri sono discordanti e hanno la consistenza del futuro letto nei fondi di una tazzina di caffè. Sia il blog TechCrunch che il Wall Street Journal sostengono che gli executives di Mountain View avrebbero trascorso molto tempo nelle ultime settimane a negoziare con le major per la disponibilità del loro catalogo. Secondo Wired e Cnet News, Google starebbe invece pensando semplicemente a un motore di ricerca verticale, tematico,dedicato alla musica.

TechCrunch pubblica anche uno screenshot trafugato,nel quale si vede una possibile pagina con le integrazioni dei servizi  di streaming di Lala e iLike e un bottone per l'eventuale download. I contenuti sono disposti in modo piuttosto spartano (in puro stile Google) e l'offerta non sembra poi così rivoluzionaria. Probabile che si tratti solo di una bozza, lontana anni luce dal risultato finale.Comunque se ne dovrebbe sapere di più a breve, forse già mercoledì 28 ottobre, quando è annunciato un evento musicale che potrebbe coinvolgere il nuovo servizio.

I condizionali, come si vede, sono d'obbligo. Persino sul nome non sono tutti d'accordo: qualcuno parla di “Google Music”, qualcun altro di“One Box”. Quello che è certo è che se Mountain View dovesse davvero entrare con decisione anche nel settore musicale, le polemiche, le invidie e le preoccupazioni sarebbero automaticamente servite su unpiatto d'argento.

Tutti sanno che nel quartier generale di Google they don't do evil. Ma tutti si rendono anche conto che they do a lot of thing. Forse too many things. Dall'originale motore di ricerca fino agli annunci di AdSense,da YouTube a Google News, dal progetto-biblioteca che litigare il mondo fa al rampante sistema operativo Google Android, senza dimenticare le nuvole di Google Docs, le email di Gmail, i blog di Blogger, Google è ormai ovunque. Letteralmente. Ciascuno di noi, in un modo o nell'altro,in qualsiasi paese del mondo, ha a che fare con lei ogni giorno. Basta collegarsi a Internet. Ci troviamo forse di fronte alla prima azienda nella storia dell'umanità che probabilmente ha più di un miliardo di clienti.

E l'espansione prosegue senza sosta, riportando a galla un dilemma sempre più pressante: da un lato ci sono servizi molto efficienti, che rispondono alle esigenze del pubblico in modo adeguato, velocissimo,intelligente e spesso pure gratuito. A volte, facendoti anche le coccole. Alzi la mano chi si è mai lamentato di un servizio di Google.Dall'altro c'è un controllo sempre più completo, universale, diffuso,del sistema digitale (con tutto ciò che concerne in termini di privacy e gestione delle informazioni personali). Come ci si deve comportare di fronte a questa nuova forma di “monopolio illuminato”? E' una minaccia per la società, o il segno di una sua graduale trasformazione in qualcosa di diverso e non ancora ben definito?(da lastampa.it)

Luca Castelli