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Graduatoria unica dal 2011 e inserimento solo in due province
Un emendamento a firma della commissione, presentato in Aula, stabilisce che dal 2011 ci sia un'unica graduatoria. Ecco il testo: "Il decreto con il quale il ministro dell'Istruzione dell'università e della ricerca dispone l'integrazione e l'aggiornamento delle predette graduatorie per il biennio 2011-2012 e 2012-2013" (è improntato) "al principio del riconoscimento del diritto di ciascun candidato al trasferimento dalla provincia prescelta in occasione dell'integrazione e dell'aggiornamento per il biennio scolastico 2007-2008 e 2008-2009 ad un'altra provincia di sua scelta con il riconoscimento del punteggio e della conseguente posizione di graduatoria".
Si tratta di un compromesso, che dal 2011 dovrebbe portare alla riduzione a due, compresa quella di appartenenza, del numero di province per le quali si può esercitare l'opzione da parte degli insegnanti, con l'inserimento però nelle graduatorie secondo la modalità 'a pettine' in un'unica graduatoria.
Nel decreto all'esame dell'aula della Camera manca però l'indicazione che dal provvedimento non derivano nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio dello Stato (la cosiddetta "invarianza finanziaria"), come invece si legge nella relazione illustrativa. A sottolinearlo sono stati i tecnici del servizio Bilancio di Montecitorio nell'analisi degli effetti finanziari del decreto. Bisogna ora vedere quale sarà la conseguenza operativa di questa osservazione sull'accidentato cammino del provvedimento.
Un emendamento a firma della commissione, presentato in Aula, stabilisce che dal 2011 ci sia un'unica graduatoria. Ecco il testo: "Il decreto con il quale il ministro dell'Istruzione dell'università e della ricerca dispone l'integrazione e l'aggiornamento delle predette graduatorie per il biennio 2011-2012 e 2012-2013" (è improntato) "al principio del riconoscimento del diritto di ciascun candidato al trasferimento dalla provincia prescelta in occasione dell'integrazione e dell'aggiornamento per il biennio scolastico 2007-2008 e 2008-2009 ad un'altra provincia di sua scelta con il riconoscimento del punteggio e della conseguente posizione di graduatoria".
Si tratta di un compromesso, che dal 2011 dovrebbe portare alla riduzione a due, compresa quella di appartenenza, del numero di province per le quali si può esercitare l'opzione da parte degli insegnanti, con l'inserimento però nelle graduatorie secondo la modalità 'a pettine' in un'unica graduatoria.
Nel decreto all'esame dell'aula della Camera manca però l'indicazione che dal provvedimento non derivano nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio dello Stato (la cosiddetta "invarianza finanziaria"), come invece si legge nella relazione illustrativa. A sottolinearlo sono stati i tecnici del servizio Bilancio di Montecitorio nell'analisi degli effetti finanziari del decreto. Bisogna ora vedere quale sarà la conseguenza operativa di questa osservazione sull'accidentato cammino del provvedimento.
