TEATRO STABILE DI CATANIA
 
DICERIA DELL'UNTORE
dal romanzo di Gesualdo Bufalino
pubblicato da Bompiani
adattamento teatrale e regia Vincenzo Pirrotta
scene e costumi Giuseppina Maurizi - musiche Luca Mauceri
movimenti coreografici Alessandra Luberti - luci Franco Buzzanca
con Luigi Lo Cascio
Vitalba Andrea, Giovanni Argante, Giovanni Calcagno, Lucia Cammalleri,
Nancy Lombardo, Luca Mauceri, Plinio Milazzo, Marcello Montalto,
Vincenzo Pirrotta, Salvatore Ragusa, Alessandro Romano
Mario Gatti, Salvatore Lupo, Mario Marsella, Giovanni Parrinello
produzione Teatro Stabile di Catania
 
Conferenza stampa di  presentazione
Sabato 17 ottobre 2009, ore 11 - Catania, Teatro Musco
 
 
COMUNICATO STAMPA
 
DICERIA DELL'UNTORE: IL CAPOLAVORO DI BUFALINO APRE IL RICCO CARTELLONE DELLO STABILE ETNEO
 
Il direttore Giuseppe Dipasquale presenta la nuova produzione insieme a Luigi Lo Cascio e Vincenzo Pirrotta.
 
 
CATANIA – Sono iniziate nei giorni scorsi le prove di Diceria dell'untore, trasposizione scenica dell'omonimo romanzo di Gesualdo Bufalino: novità assoluta scelta per inaugurare la ricca stagione del Teatro Stabile di Catania, con un allestimento che si annuncia di grande qualità e perciò particolarmente atteso tra i debutti che segnano in autunno il panorama teatrale nazionale.    
       La nuova produzione sarà presentata dal direttore Giuseppe Dipasquale nella conferenza stampa aperta al pubblico che avrà luogo sabato 17 ottobre, alle ore 11, al Teatro Musco. Interverranno le due prestigiose personalità artistiche intorno alle quali è stato costruito il progetto: Vincenzo Pirrotta, che firma adattamento teatrale e regia, e il protagonista Luigi Lo Cascio. Insieme a loro la compagnia al gran completo.
Scene e costumi sono di Giuseppina Maurizi, le musiche di Luca Mauceri, i movimenti coreografici di Alessandra Luberti, le luci di Franco Buzzanca. Il nutrito cast annovera le presenze di Vitalba Andrea, Giovanni Argante, Giovanni Calcagno, Lucia Cammalleri, Nancy Lombardo, Luca Mauceri, Plinio Milazzo, Marcello Montalto, lo stesso Pirrotta, Salvatore Ragusa, Alessandro Romano, e ancora Mario Gatti, Salvatore Lupo, Mario Marsella, Giovanni Parrinello.
La scrittura lirica, barocca, onirica di Bufalino rivive nella rilettura di Vincenzo Pirrotta che innesta forti tensioni drammatiche. In un’intervista del 1981, anno della pubblicazione del romanzo, suggellata dal premio Campiello, lo stesso Bufalino confida: «Mi è venuto dall’esperienza di malato in un sanatorio palermitano negli anni del dopoguerra, quando la tubercolosi uccideva e segnava ancora come nell’Ottocento. Il sentimento della morte, la svalutazione della vita e della storia, la guarigione sentita come colpa e diserzione, il sanatorio come luogo di salvaguardia e d’incantesimo. E poi la dimensione religiosa della vita, il riconoscersi invincibilmente cristiano».
Lo spettacolo sarà in scena al Verga dal 20 novembre al 13 dicembre.