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Riforma: A proposito di docenti tutor e dell'avvio della riforma Moratti

Opinioni
Direzione Scrivere "

Riguardo alle polemiche di questa fine d'agosto focalizzate, in particolare, sulla nomina dei cosiddetti “docenti tutor” nelle scuole primarie e secondarie di primo grado, sembra opportuno nonchè utile fare qualche precisazione in merito ai compiti dei soggetti chiamati ad esprimere criteri ed a prendere decisioni.
In primo luogo è da mettere in chiaro che la riforma è legge dello Stato, per cui non è ipotizzabile una sua non applicazione nel prossimo anno scolastico. A questo proposito va detto che una cosa sono le posizioni politiche personali e le opinioni diversificate che, ogniqualvolta viene coinvolto il mondo della scuola, accompagnano (diciamo così) il dibattito sulle riforme, un'altra sono le posizioni ufficiali delle scuole e dei loro organi amministrativi.
In secondo luogo va ricordato che i dirigenti sono direttamente responsabili dell'applicazione delle leggi dello Stato, mentre chi, singolarmente o in associazione, li incita a disattenderle li espone a rischi di ogni tipo standosene tranquillamente al sicuro.
Inoltre, le scuole devono assumere una posizione di tipo istituzionale proprio in quanto Istituzioni della Repubblica: devono applicare le leggi, anche nel caso in cui non piacessero. Naturalmente, nell'applicazione delle leggi, e dell'attuale riforma in particolare, si potranno avvalere di tutte le prerogative e competenze che l'ordinamento attribuisce o consente loro.
Il primo dovere di ogni scuola è quello di offrire il miglior servizio possibile, in qualsiasi situazione, tenendo conto delle leggi nel loro complesso, “leggendo” quindi anche il D.Lgs 59/2004 alla luce dell'autonomia scolastica e ricercando le migliori soluzioni organizzative.
Le prerogative delle scuole autonome sono infatti definite nel DPR 275/99 e senz'altro non prevedono giudizi di non applicabilità della riforma o di mantenimento del curricolo precedente alla stessa, ma prevedono ampi spazi di autonomia organizzativa e didattica comunque all'interno delle norme generali che spettano al Parlamento e al Governo.
Assumere questa posizione istituzionale è necessario non solo per un astratto e formalistico senso dello Stato: far diventare le scuole terreno di uno scontro partitico o ideologico, è gravemente lesivo della qualità del servizio pubblico; infatti dare l'impressione di una situazione poco chiara o addirittura caotica, può portare ad un disorientamento dell'utenza che si sentirebbe spinta a scelte diverse. I dirigenti, ai quali spetta la responsabilità dell'attuazione della legge, sanno che devono procedere alla nomina dei docenti “tutor”, sulla base dei criteri generali definiti dal Collegio dei docenti e dal Consiglio di circolo e di istituto (laddove si siano espressi) ed a respingere tutti i comportamenti contrari alla legge.
Dispiace che il capo del dipartimento del MIUR, dott. Pasquale Capo, nel ricordare la normativa vigente, evochi “interventi adeguati anche di carattere disciplinare in presenza di eventuali comportamenti che configurino violazioni delle norme vigenti”. Non ce n'era bisogno! Va da sé che chi agisce in violazione della legge accetta di subirne le conseguenze.
Infine, non si può invocare il mancato riconoscimento contrattuale e retributivo per i docenti "tutor" per bloccarne la nomina. Infatti, non tocca ai contratti integrativi di istituto procedere in assenza di un contratto collettivo nazionale. Del resto, le organizzazioni sindacali e l'Aran a seguito dell'atto di indirizzo del comitato di settore saranno impegnati nelle prossime settimane a definire i compensi per i docenti "tutor".
È significativo, tuttavia, che anche quando qualche dirigente ha cercato di trovare soluzioni ragionevoli sul piano retributivo (cfr. l'operato del dirigente Reginaldo Palermo dell'Istituto di Pavone Canavese) si sia trovato contro non gli organi collegiali, ma proprio alcune organizzazioni sindacali che dovrebbero, invece, firmare i contratti per riconoscere le maggiori prestazioni lavorative dei docenti tutor.
Evidentemente per tali organizzazioni i docenti sono tutti eguali e devono continuare ad esserlo: altro che carriera!

Testo nota Ministeriale riservata

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

Prot n. 94.Dip.Ris.-17

Roma, 30 giugno 2004

Al Direttore

dell’Ufficio Scolastico Regionale

…………………………………….

Questo Ministero, è a conoscenza, di iniziative – spesso promosse e gestite nelle stesse istituzioni scolastiche – nel corso delle quali viene rivolto invito alle componenti scolastiche a non applicare i contenuti della riforma degli ordinamento scolastici o a contrastare profili significativi della stessa.

Non è poi infrequente il caso che organi rappresentativi di autonomie locali o esponenti di organizzazioni sindacali rivolgano invito ai Dirigenti scolastici a non dare attuazione alla riforma o a differirne l’applicazione in attesa di non meglio individuati approfondimenti o riflessioni.

Quanto sopra in base all’assunto che l’autonomia scolastica consentirebbe, anzi legittimerebbe tale comportamento.

Al riguardo si ritiene innanzitutto di dover precisare che la riforma di cui trattasi, votata dal Parlamento, è legge dello Stato (legge n. 53/04, D.L. n. 59/04) e sostanzia un preciso e inderogabile dovere di osservanza da parte di tutti i cittadini e in particolare da parte degli operatori scolastici, nella loro qualità di pubblici dipendenti. Nessun margine pertanto esiste per deroghe di carattere totale o parziale, a prescindere da personali e pur rispettabili convinzioni di segno diverso o contrario; e ciò soprattutto da parte di chi assolve a funzioni e compiti istituzionali al servizio dello stato e della collettività.

Il richiamo, poi, all’autonomia scolastica, quale strumento che per la sua rilevanza costituzionale, consentirebbe di disattendere a norme di rango primario è del tutto infondato e in conferente, considerato che l’autonomia può validamente ed efficacemente esplicarsi solo nell’ambito del quadro normativo vigente, non al di fuori o in contraddizione con lo stesso, ipotesi questa che, se praticata, configurerebbe condotte arbitrarie e perciò censurabili.

In relazione a quanto sopra, si richiama la personale, responsabile attenzione della S.V. perché venga svolta ogni opportuna azione di chiarimento e di precisazione nel senso sopra rappresentato nei confronti degli operatori e dei dirigenti scolastici e in particolare, vengono attivati gli interventi adeguati anche di carattere disciplinare in presenza di eventuali comportamenti che configurino violazioni delle norme vigenti.

Si rimane in attesa di assicurazione di adempimento e Si ringrazia per la collaborazione.

Il Capo Dipartimento - Pasquale Capo

 LO SNALS PARTECIPERA' ALL'INCONTRO DEL 30 AGOSTO.

Lo SNALS-Confsal prende atto che un primo importante passo è stato fatto con la convocazione delle Organizzazioni Sindacali da parte dell’ARAN per il 30 agosto p.v. per l’apertura ufficiale del negoziato, essendo stato finalmente emanato dal Governo l’Atto di indirizzo, come ripetutamente sollecitato dallo Snals-Confsal, per l’avvio della trattativa in relazione alla nuova organizzazione del lavoro scaturente dall’attuazione della Riforma degli ordinamenti scolastici.

 

    Lo SNALS-Confsal, che ha sempre privilegiato la via negoziale per rimuovere le criticità presenti nei provvedimenti attuativi della Riforma, ha già presentato e pubblicato la propria piattaforma contrattuale che riguarda in particolare l’orario di servizio, le nuove responsabilità e i maggiori oneri della funzione tutoriale e le nuove professionalità della scuola dell’infanzia.

 

    “Lunedì 30 agosto p.v. lo SNALS-Confsal si presenterà al negoziato - ha dichiarato Fedele Ricciato, Segretario Generale dello Snals-Confsal - con una sua organica piattaforma contrattuale, nella quale sono contenute chiare ed articolate proposte normative congiunte alla irrinunciabile richiesta di risorse sufficienti per compensare adeguatamente il maggiore impegno dei docenti legato all’attuazione della Riforma”.

 

    “Lo SNALS-Confsal si aspetta la necessaria disponibilità da parte dell’ARAN e del Governo - ha concluso Ricciato - a corrispondere alle richieste dello Snals-Confsal che puntano ad un equo riconoscimento normativo ed economico per i docenti impegnati nell’avvio della Riforma.”

 

 

 

Trascriviamo, di seguito, l’agenzia ANSA che ha ripreso le dichiarazioni del Segretario Generale alla stampa nel comunicato sopra riportato e nel    comunicato riguardante la verifica della regolarità delle nomine in ruolo :

 

SCUOLA: SNALS, VERIFICHE SU REGOLARITA' NOMINE DOCENTI

   (ANSA) - ROMA, 25 AGO - Lo Snals-Confsal prende atto delle avvenute immissioni in ruolo, ma pretende ''rigorose verifiche sulla regolarita' delle nomine''.

    Il sindacato chiede che l'Amministrazione avvii un monitoraggio ''affinche' alla tempestivita' si aggiungano la trasparenza e l'assoluta regolarita' delle nomine in ruolo, nell'interesse di tutti gli aventi diritto'' e invita l'Amministrazione ad ''adoperarsi con immediatezza affinche' vengano assicurate al piu' presto tutte le nomine a tempo determinato per la copertura di tutti i posti vacanti e disponibili''.

    ''La compilazione delle graduatorie - afferma il segretario generale Fedele Ricciato - e' risultata oltremodo complessa, e la stessa Amministrazione ha dovuto valutare migliaia di reclami con il conseguente disagio a carico degli  interessati. Il nostro sindacato ha seguito con continuita' e impegno la compilazione delle graduatorie e le operazioni di nomina avvenute fra mille difficolta', ma nessuno puo' negare che si e' raggiunto un obiettivo importante per tanti docenti che saranno stabilizzati dal prossimo primo settembre, obiettivo che lo Snals-Confsal ha sempre privilegiato. Si tratta ora di mettere in atto rigorose verifiche - ha concluso il sindacalista - per valutare che la tempestivita' nelle operazioni di nomina non abbia compromesso l'assoluta regolarita' dei provvedimenti adottati''.

    Lo Snasl-Confsal, infine, accoglie favorevolmente la notizia del prossimo avvio (l'Aran ha convocato i sindacati per il 30 agosto) del negoziato ''per un equo riconoscimento economico del maggiore impegno dei docenti'' in conseguenza della riforma degli ordinamenti scolastici. Il sindacato guidato da Ricciato si presentera' all'incontro di lunedi' prossimo con una sua piattaforma che riguarda in particolare l'orario di servizio, le nuove responsabilita' e i maggiori oneri della funzione tutoriale e le nuove professionalita' della scuola dell'infanzia. ''Ci aspettiamo - ha osservato Ricciato - la necessaria disponibilita' da parte dell'Aran e del Governo a corrispondere a richieste che puntano a un equo riconoscimento normativo ed economico per i docenti impegnati nell'avvio della riforma''.(ANSA).

    CLL  25-AGO-04 15:36

"








Postato il Giovedì, 26 agosto 2004 ore 13:57:32 CEST di Salvatore Indelicato
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