MINISTRO CI PENSI BENE
AL MINISTRO DELLA P.I. GELMINI
E P.C. AL PREFETTO DI CATANIA
A TUTTI I SINDACATI
AGLI ORGANI DI STAMPA
In questi giorni ho letto diversi articoli di precari docenti ed A.T.A. DAVVERO DISPERATI.
Lo testimoniano senza alcun dubbio i tanti U.S.P d’Italia presi d’assalto e le varie forme di protesta che stanno accompagnando questo inizio d’anno scolastico davvero drammatico e la sorprendente quanto gradita denuncia di precari della scuola Docenti ed A.T.A. catanesi che hanno sentito forte, il desiderio di manifestare attraverso questo Consorzio il loro disagio.
Domani ci sarà senz’altro una grande manifestazione davanti alla Prefettura di Catania, protesta che la dice lunga sullo stato d’animo dei precari catanesi e siciliani.
Gli attori coinvolti non sono naturalmente solo i precari, ma anche il personale di ruolo, le famiglie, i privati, la società civile, la chiesa, etc.
Per tutta risposta, non vedo da parte sua, Ministro Gelmini e dell’esecutivo nazionale, la minima apertura, verso politiche di stabilizzazione di tutti precari della scuola Docenti ed A.T.A., che per quanto impegnative, ritengo possibili nell’arco del triennio 2010-2012.
Per non smentirsi, lo scrivente aveva suggerito precedentemente, contestualmente, ai tagli che ritiene ingiustificati perché rappresentano un durissimo colpo per il mondo della scuola e i cui sintomi si stanno avvertendo già dai primi giorni dell’inizio dell’anno scolastico, prova inconfutabile, il difficile funzionamento dei servizi amministrativi, della didattica, delle progettualità e di tutti quei servizi il cui normale funzionamento scolastico, è demandato a collaboratori scolastici e assistenti tecnici., in numero esiguo, ma per tutta risposta arrivano gli ammortizzatori sociali, e tutta una serie di misure che allontanano di fatto i precari da una futura stabilizzazione nei ruoli della scuola.
Ministro per farla breve, quante volte glielo dobbiamo dire,
vogliamo la copertura di tutti i posti vacanti e la revisione degli organici ATA E DOCENTI per una maggiore stabilità e continuità didattica assolutamente a rischio in queste condizioni, nel più breve tempo possibile, per il bene della comunità scolastica e della società civile, e per ridare la giusta dignità a chi non ha nient’altro da fare che salire sui tetti, o fare lo sciopero della fame, o fare presidi davanti agli U.S.P. o Prefetture.
Questo decreto soprannominato ammazza precari è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
Non ci stancheremo mai di perseguire una linea in cui crediamo, l’unica strada, l’unico obiettivo per la rinascita della scuola italiana.
Se lei vuole essere la protagonista indiscussa di questo nuovo miracolo italiano, si metta dalla parte dei precari e ascolti le loro esigenze, le loro vite…, si metta dalla parte dei ragazzi, quelli per esempio che hanno perso l’insegnante di sostegno e piangono, semplicemente piangono perché si sentono soli, senza il loro angelo!
e forse cambierà anche la sua opinione sulla scuola italiana.
E’ inutile che lei giustifichi con la sua politica, sempre colpe che non ha.
Ministro se le scrivo c’è un motivo.
Temo che questa onda di proteste possa degenerare in qualcosa di più eclatante, mettendo a repentaglio la vita pubblica di questo paese.
Ritengo, conoscendo la categoria, che se non vi piegherete, la gente potrebbe davvero spazientirsi, perché ha superato già da tempo la soglia di sopportazione e non tollera una politica di questo genere.
Fareste bene a valutare questa problematica, di cui solo e soltanto voi dovrete assumervi la responsabilità, nei confronti degli italiani e dell’Europa.
Ci sono persone sui tetti degli U.S.P., in presidi permanenti in vari U.S.P. d’ Italia, in affanno da giorni, disperati come non mai e voi come se niente fosse non avete esitato a perseguire politiche tutt’altro che condivisibili.
Faccia tesoro di questo messaggio, che vuole essere come quello di tanti colleghi precari con o senza lavoro solo e soltanto, un motivo per riflettere.
Grazie Ministro e buon lavoro.
L’assistente amministrativo
Mario Di Nuzzo