DM 42/2009 ora si dia esecuzione all’inserimento a pettine nelle G.E. di Libero Tassella 
Clamorosamente e reiteratamente, dal 5 giugno al 13 luglio, bocciato dal TAR Lazio il DM 42 dell’8.4.2009, da noi definito delle “tre code della vergogna e della gabbia della disoccupazione”, ora finalmente affonda nella melma; un decreto fortemente voluto dal governo di centrodestra , sponsorizzato dalla Lega e appoggiato dai sindacati della scuola, nonché da qualche organizzazione di precari del Nord, per interesse di parte. Ora non resta che eseguire le sentenze, il nostro invito è il medesimo che rivolgemmo al Ministero e ai sindacati, prima della pubblicazione del decreto, che si rispetti la legge, che sia dia corso immediatamente a quanto stabilito dal TAR. [...]

La necessità di rispettare la legge ( legge 124/99, legge 333/200 e la Costituzione), come ricorderete, lo avevamo sostenuto da subito, fin dal mese di aprile, fin dalla diffusione in bozza del decreto delle tre code; abbiamo assistito invece in questi tre mesi, a un iter vergognoso, è stata per noi una vergogna nazionale che migliaia di precari ( oltre 7.000) , per veder rispettata la legge vigente, richiamata del resto paradossalmente dallo stesso DM 42/2009 all’art. 15 e dalla Costituzione italiana, per veder accolto il diritto alla mobilità lavorativa e alla rimozione di ogni ostacolo al lavoro, abbiano dovuto pagare avvocati e sottoporsi a una defatigante e spesso alienante e incerta impresa legale.
Abbiamo dovuto anche assistere ai “giochi di prestigio giuridico” di chi sulla stampa specializzata si è divertito, leggendo le sentenze a suo modo, a gettare panico e ansia tra i ricorrenti, cercando di dimostrare che la vittoria dei ricorrenti non fosse altro che una vittoria di Pirro. Vergogna, si chieda scusa a tanti colleghi in cui si è generata gratuitamente, per “ giochetti di parte” ansia e frustrazione.
Abbiamo assistito allibiti alla rozza reazione, su siti e Forum, di coloro che, con atteggiamenti razzistici, hanno cercato di creare squallidi polveroni a partire dal 5 giugno, da quando è iniziato l’opera di affondamento del DM 42 da parte della giustizia amministrativa, criminalizzando i ricorrenti e le associazioni che avevano proposto il ricorso, avocando addirittura la continuità didattica, che lo stesso ministero, gli USP i DS da anni non prendono neppure in considerazione. Qualcuno addirittura ha sperato e sta sperando in un provvedimento governativo liberticida, che metta fine alla questione e annulli gli esiti dei ricorsi. Vergogna!
Consiglio spassionatamente, a coloro che non l’abbiano ancora fatto, di partecipare immediatamente al ricorso straordinario al Capo dello Stato organizzato da varie associazioni.
Oggi la Gelmini dia disposizioni agli USP di inserire a pettine i ricorrenti nelle graduatorie definitive nelle tre province, si stipulino i contratti con il punteggio di merito e non per provenienza o gabbia territoriale, si avvii l’iter legislativo per realizzare una procedura decente, coerente , l’unica capace di salvare il doppio canale di reclutamento.
E’ la proposta dall’Associazione Professione Insegnante, resa nota da mesi e che prevede la trasformazione delle graduatorie ad esaurimento da provinciali in nazionali con opzioni territoriali libere , la nomina su tutti i posti vacanti e disponibili secondo il diritto acquisito per punteggio di graduatoria, il depennamento degli insegnanti di ruolo dalle graduatorie dei precari, la riduzione dell’ aliquota della mobilità interprovinciale per i docenti già di ruolo e un tetto temporale di permanenza, per chi matura l’immissioni in ruolo in una provincia dalla G.E.N, ( graduatoria ad esaurimento nazionale), con una limitazione di tre anni di ogni forma di mobilità ( trasferimenti, passaggi di cattedra , di ruolo, assegnazioni provvisoria, utilizzazione interprovinciali).

16-07-09 Libero Tassella - Associazione Professione Insegnante