La Chimera combusta
In
quel
suo
sorriso,
epigono
della
Gioconda,
forse
suo
contrario
mi
sono
rimescolato.
[...]
Così
l’urlo
dei silenzi,
lingua
di mare
furente,
trovò
quiete.
Era
Chimera
combusta,
sotto
l’ala
opalina;
feroce
già
spazzava
il sogno,
il freddo
aquilone
dell’ignoto.