Come era prevedibile, e come la Gilda aveva temuto, la giornata di sciopero è stata un flop rispetto ai proclami della vigilia. Non solo non si è raggiunto nella scuola il 70% sbandierato dai confederali e neanche la stima più seria del 54% fornita dalla Gilda, bensì, secondo i dati parziali rilevati alle ore 15.00 dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, la partecipazione del personale del comparto scuola allo sciopero indetto dai sindacati CGIL, CISL, UIL, CISAL, UGL, GILDA, COSSMA e FIS-CAB è stata pari al 33,6 per cento.
Stima destinata a diminuire allorquando si conteranno anche i docenti del giorno libero che, se non comunicheranno espressamente questa loro volontà, verranno dati dalle scuole come non scioperanti, facendo scalare il dato definitivo al 27, 28%.
L’exit poll del MIUR quindi non ci deve fare illudere più di tanto.
La visibilità delle ragioni della scuola è stata nulla, assorbita dalle altre ragioni dello sciopero a cominciare dall’importante questione pensionistica che ha oscurato tutte le altre.
Lo SNALS che ha rappresentato il partito del “ buon senso “ e della trattativa per migliorare i decreti e le circolari attuative della riforma può ben dire di rappresentare la “ maggioranza silenziosa “ del 66,4 %, che certamente non ha condiviso le posizioni intransigenti e oltranziste in quanto sterili e improduttive.
Puntualmente infatti interviene sul sito dello SNALS il comunicato che riportiamo:
Lo SNALS-CONFSAL, acquisito un significativo campione di dati coincidenti, peraltro, con i dati ufficiali diramati dal MIUR sullo sciopero del personale della scuola proclamato da CGIL, CISL, UIL con l’adesione di GILDA-UNAMS, prende atto della bassa adesione che si attesta sul valore medio nazionale del 33%.
Allorquando gli organi statutari dello Snals-Confsal hanno scelto la linea della proposta e del confronto con il Governo hanno saputo interpretare puntualmente la prevalente volontà degli operatori della scuola.
“Gli operatori della scuola chiedono al Sindacato fatti concreti sulle questioni che generano disagio e, soprattutto, tutela e garanzie per le ricadute dell’attuazione della Riforma e non ricorrenti, strumentali azioni di sciopero e di piazza – ha dichiarato Fedele Ricciato, Segretario Generale dello Snals-Confsal”.
“Lo SNALS-CONFSAL, quale sindacato autenticamente autonomo non si sottrae all’impegno della proposta e del negoziato – ha continuato Ricciato - , impegno che in questi ultimi giorni ha portato alla drastica riduzione dei tagli agli organici previsti nella Finanziaria 2002 da 12.500 unità a 3.000 unità e alla imminente emanazione del decreto legge sul precariato”.
“E’, comunque, sbagliato – ha concluso Ricciato – chiamare la categoria ad esprimersi con uno sciopero-referendum sulla proposta di ritiro di una legge dello Stato”.