L’ufficio scolastico regionale nei giorni scorsi ha iniziato il lavoro per quanto concerne la ripartizione dei posti relativi all’organico
di diritto. Siamo, però, ai primi sondaggi, anche perché, soprattutto nelle scuole secondarie di primo (medie) e di secondo grado (superiori), vi sono tanti problemi
ancora da risolvere. Nella scuola dell’infanzia non vi dovrebbero essere tagli, anche se non risultano ancora iscritti 700 bambini, infatti a livello
previsionale i frequentanti previsti erano 25.674, mentre gli alunni acquisiti fino all’8 aprile scorso sono 26.374, mancano
400 alunni, e i posti dovrebbero essere 1.706 (a livello regionale 8.774). La situazione più complicata si ha nella
scuola primaria, dove fra gli alunni previsti (55.529) e quelli già acquisiti (55119), mancano 410 alunni. In questo segmento tra i
posti previsti nell’organico di diritto (4.515) e quelli presumibili, ivi compresi gli anticipi, 4.184, verranno a mancare 331 posti.
Com’è noto, nel settore degli anticipi risultano gli alunni nati entro il 30 aprile, mentre gli obbligati dalla norma sono
quelli nati entro il 31 dicembre. Sempre restando nella scuola primaria, nella nostra provincia, come si è detto, verrebbero
a mancare 331 posti, con notevole difficoltà per la nomina dei docenti precari; infatti si prevede che ben 156 supplenti
annuali che lo scorso anno avevano avuto l’incarico, il prossimo primo settembre potrebbero trovarsi senza posto di lavoro.
Inoltre, circa 50 docenti di ruolo si troveranno senza classe per cui dovrebbero essere assegnati in sedi diverse da quelle di
titolarità o essere utilizzati in altri compiti, con le conseguenze che ne derivano sulla continuità didattica. La situazione si aggraverà
dal momento che a livello regionale circa l’80 per cento delle famiglie non avranno per i loro figli il tempo scuola di 30
ore che, purtroppo, si baserà su 27 ore (la richiesta tra 24 e 27 ore non supera il 20 per cento).
Addirittura, non verranno accolte 1.284 richieste, sempre da parte delle famiglie, per il tempo pieno. Ma c’è di più: l’aumento
di 2 alunni per classi, la contrazione del tempo scuola, la fine delle compresenze causeranno notevoli difficoltà sulla concretizzazione
dell’offerta formativa e, quindi, come si è detto, alcuni docenti andranno in soprannumero e i precari rischiano la perdita
del lavoro. Insomma, una situazione davvero drammatica. E i problemi naturalmente si stanno verificando in quasi tutte le scuole primarie
della nostra provincia. Per quanto concerne la scuola secondaria di primo grado, ancora da definire gli alunni che verranno acquisiti, anche se a livello
previsionale ve ne sarebbero 39.128; da un raffronto tra i posti dell’organico di diritto (3.653) e quelli previsti (3.328), vi sarà un taglio di 325 posti. Nella scuola secondaria di secondo grado i dati sono insufficienti per un’analisi completa, per esempio è da definire il numero degli alunni acquisiti, all’8 aprile solo 18.089 (previsti 56.992). È certo, però, che in questo settore il taglio sarà di 296
posti (organico di diritto 5.244 posti, organico previsto 4.948), secondo la Flc Cgil nel settore primo grado altri 142 posti saranno tagliati nell’organico di fatto. Per quanto concerne gli insegnanti di sostegno, i posti assegnati nella nostra provincia sono 1.679, mentre gli alunni "H" 5.391. Restando nel sostegno, il Consiglio di giustizia amministrativa, ovvero il massimo organo della giustizia amministrativa, rigettando l’appello presentato dal direttore generale Di Stefano avverso a una sentenza
del Tar di Catania, ha deciso che bisognerà assegnare un insegnante specializzato in numero di ore adeguato alla patologia degli alunni svantaggiati. Da rilevare, infine, che i sindacati della scuola insistono sul rispetto delle norme sulla formazione delle classi, cioè evitare classi con un numero di alunni superiore a 25 e plessi scolastici che non presentino problemi in merito alla sicurezza. Mario CASTRO da La Sicilia