Mellitos oculos tuos, Iuventi,
si quis me sinat usque basiare,
usque ad milia basiem trecenta
nec numquam videar satur futurus,
non si densior aridis aristis
sit nostrae seges osculationis.
I tuoi occhi, o Giovenzio, dolci come il miele,
se qualcuno mi lasciasse liberamente baciare,
io li bacerei migliaia di volte,
nè mi parrebbe di essere mai sazio,
anche se più fitta delle spighe mature
fosse la messe dei miei baci.