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INVALSI: Tuttoscuola FOCUS n.30/126

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lunedì 17 novembre 2003

TuttoscuolaFOCUS N. 30/126

SOMMARIO

  1. Parte la valutazione dei dirigenti scolastici: adelante, con juicio
  2. Come saranno scelti i dirigenti scolastici da valutare/1
  3. Come saranno scelti i dirigenti scolastici da valutare/2
  4. 15 mila posti in ruolo: cominciano i problemi
  5. Docenti - Ipotesi di distribuzione dei posti nelle regioni
  6. Ata - Ipotesi di distribuzione dei posti nelle regioni
  7. Le norme sulle iscrizioni 2004 dovranno chiarire i problemi aperti sugli anticipi
  8. Qui Quo Qua, la riforma eccola qua
  9. La Francia verso il "Grande dibattito" sull’educazione
  10. Indennità per presidi incaricati e vicari – Continua la disputa
  11. Un apostrofo che costa caro ma che salva l’immagine
  12. TuttoscuolaMEMORANDUM


 

Le scadenze in TuttoscuolaMEMORANDUM di questa settimana:


Novembre – rinnovo Consigli di Circolo/Istituto
20 novembre – Insediamento della Commissione per la carriera dei docenti
27/29 novembre - Job & Orienta a Verona
30 novembre – Ricognizione attività di formazione
30 novembre – Convegno sul processo di internazionalizzazione dell’istruzione superiore
1 dicembre - ammissione dei candidati esterni agli esami di stato
1 dicembre - affissione liste elezioni RSU
9 dicembre – Inizio votazioni per elezioni RSU

 

1. Parte la valutazione dei dirigenti scolastici: adelante, con juicio

Si comincia a capire come si svolgerà la valutazione di circa 2.000 dirigenti scolastici. I criteri generali, le linee guida e alcuni strumenti, come il fascicolo individuale del valutato, sono pubblicati sul sito del MIUR (www.istruzione.it, archivio news del 12/11/2003). L’operazione di valutazione dovrà essere completata entro la fine del corrente anno scolastico.
Entro fine novembre anche l’INVALSI, al quale è stato affidato il monitoraggio delle diverse fasi nelle quali si articolerà il processo valutativo, attiverà un apposito spazio nel suo sito (www.invalsi.it/sivadis): SIVADIS è l’acronimo di "Sistema di Valutazione dei Dirigenti Scolastici". A livello centrale è stato istituito un Comitato paritetico composto da rappresentanti dell’amministrazione e dei sindacati rappresentativi che opererà un monitoraggio del modello di valutazione avviato in via sperimentale.
Massima trasparenza, dunque, per questa operazione, di notevole complessità, che vedrà interagire dirigenti tecnici in qualità di valutatori di prima istanza (ispettori, ma anche un certo numero di dirigenti amministrativi) e dirigenti scolastici, valutati in un rapporto orizzontale e cooperativo: un rapporto che istituendosi tra dirigenti di pari livello, anche se con diverse funzioni, non potrà avere carattere gerarchico. La parola d’ordine sarà "condivisione", ferma restando la responsabilità primaria del dirigente scolastico nella scelta degli obiettivi da raggiungere, e quella del valutatore nella formulazione del giudizio sul conseguimento degli stessi. La valutazione finale spetterà comunque al direttore generale dell’ufficio scolastico regionale, ma in base agli accordi sindacali non si concluderà con un giudizio finale e non produrrà effetti economici, almeno fino a quando il SIVADIS non andrà a regime, e quindi non prima di due o tre anni.


2. Come saranno scelti i dirigenti scolastici da valutare/1

Per l’anno scolastico 2003-2004 la valutazione dei dirigenti scolastici riguarderà sperimentalmente un quarto dei 7.936 titolari in servizio. Una soluzione a metà strada tra la valutazione generalizzata e l’individuazione di un campione su base scientifica, per il quale sarebbero bastati numeri assai inferiori. La delicatezza dell’operazione SIVADIS ("Sistema di Valutazione dei Dirigenti Scolastici") da un lato, e dall’altro la mancanza di parametri di valutazione della produttività del servizio scolastico e l’assenza di una preventiva determinazione degli obiettivi e dei criteri - che costituiscono un presupposto logico e giuridico delle procedure di valutazione -, spiegano la decisione del Ministero di procedere con gradualità e con un approccio esplicitamente sperimentale.
Un discorso a parte va fatto per i presidi incaricati, che non saranno valutati: la legge e il contratto non lo prevedono. Questa scelta induce a pensare che agli incaricati attualmente impegnati nella frequenza dei corsi di formazione in attuazione del concorso riservato, l’attribuzione dell’incarico di funzione dirigenziale è differita all’inizio dell’anno scolastico 2004/2005.
Ciascun valutatore di prima istanza si occuperà mediamente di 8-10 dirigenti scolastici. I raggruppamenti saranno effettuati dall’INVALSI sulla base di criteri applicati in modo uniforme nelle 103 province italiane. L’ipotesi iniziale di sottoporre a valutazione tutti i dirigenti interessati si è scontrata con l’esigenza di procedere in modo graduale, per assestamenti successivi, alla messa a regime del SIVADIS, e anche con la scarsità delle risorse professionali utilizzabili per la valutazione di prima istanza: meno di 250 tra ispettori e dirigenti amministrativi. Se si fosse deciso per la valutazione di tutti gli interessati, a ciascun valutatore sarebbero toccati 37-38 dirigenti scolastici: un rapporto insostenibile, considerati gli impegni da assolvere (incontri, condivisione degli obiettivi, osservazione, valutazione, colloquio di feed-back). Per questo il MIUR si è orientato verso il supercampione di 2000 valutandi.


3. Come saranno scelti i dirigenti scolastici da valutare/2

La scelta dei valutatori di prima istanza ai quali affidare i diversi gruppi di dirigenti scolastici da valutare sarà invece effettuata dal direttore generale regionale. Questi potrà inoltre sostituire qualcuno dei dirigenti scolastici individuati dall’INVALSI, nel caso che gli interessati chiedano di non essere valutati in questa tornata. In tal caso potrebbero essere inseriti nei gruppi altri dirigenti, anche su base volontaria, ma sempre a condizione che siano rispettati i criteri stabiliti dall’INVALSI (ambito territoriale, tipo di scuola ecc.).
La mancata definizione di criteri puntuali di professionalità, di esperienze maturate e verificabile per la scelta dei valutatori, l’insufficiente disponibilità di risorse specialistiche, l’affievolirsi per effetto della legge Frattini (quella dello spoils system) della condizione di terzietà del valutatore di seconda istanza che nomina quelli di prima istanza rendono la valutazione un problema di difficile soluzione nel mondo dell’istruzione.




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4. 15 mila posti in ruolo: cominciano i problemi

Una risposta attesa da più di un anno: il Consiglio dei ministri ha detto finalmente sì all’immissione in ruolo di personale scolastico, docenti e Ata.
Almeno 21 mila posti aveva chiesto il ministro Moratti; solamente 15 mila ne ha concesso il ministro Tremonti; più di 100 mila è il fabbisogno delle scuole per coprire tutti i posti vacanti: sei posti su sette rimarranno comunque senza titolare.
Ora però si aprono altri problemi delicati, non facili da risolvere, vista la lunga attesa di migliaia di precari. C’è da decidere prima di tutto quanti posti andranno ai docenti e quanti agli Ata.
Il testo definitivo del documento del Consiglio dei ministri dovrebbe chiarire l’interrogativo che, per il momento, ha due opzioni provvisorie: assegnare i posti metà e metà, cioè 7.500 per gli insegnanti e altrettanti per il personale Ata; oppure un terzo al personale Ata (5.000 posti), un terzo ai docenti delle graduatorie permanenti e il restante terzo ai docenti delle graduatorie di concorso.
Chiarito questo primo problema, altri a cascata verranno subito dopo, a cominciare dalla ripartizione dei posti sul territorio, regione per regione, provincia per provincia.
Poi occorrerà ripartire i posti tra i diversi settori (per docenti: i posti dell’infanzia, della primaria, della secondaria di I e di I grado; per gli Ata: i posti dei collaboratori scolastici, degli assistenti e dei direttori amministrativi).
Il Miur dovrà decidere se ripartire quei 15 mila in proporzione ai posti vacanti oppure distribuirli secondo un metro più "politico" di merito, di urgenza, di priorità territoriale o di opportunità.
Questo aspetto dei criteri di distribuzione non è insomma meno problematico di quello delle scarse disponibilità di posti.


5. Docenti - Ipotesi di distribuzione dei posti nelle regioni

I posti in ruolo per docenti dovrebbero essere compresi tra un minimo di 7.500 ad un massimo di 10 mila. A breve si conoscerà questo primo responso, ma, in ogni modo, metà di quei posti sarà riservato ai docenti delle graduatorie permanenti e metà a quelli delle graduatorie dei concorsi.
I posti vacanti per docenti, secondo una stima di Tuttoscuola effettuata sui dati Miur, sono 26.020, di cui 5.520 nella scuola dell’infanzia, 10.870 nella primaria, 5.730 nella scuola media e 3.990 negli istituti superiori.
Le nomine potranno essere disposte solo dopo l’approvazione del disegno di legge sui punteggi per graduatorie dei precari, ma il timore, già serpeggiante tra il personale precario, di un rischio di scavalcamento di posizioni in graduatorie sembra piuttosto remoto, visto che la modifica normativa, così come è stata proposta dal Governo e nel presupposto che durante la discussione non verranno accolte modifiche (cosa alquanto improbabile), dovrebbe riguardare solamente l’ultimo scaglione delle graduatorie (che non dovrebbe essere sfiorato dalle nomine in ruolo).
Il disegno di legge prevede il rifacimento, con effetto dall’anno scolastico 2004/2005, delle graduatorie permanenti al fine di riequilibrare, con la revisione dei punteggi attribuiti ai diversi titoli abilitanti (SSIS, concorso ordinario, sessione riservata) le posizioni delle varie categorie di docenti, anche per far cessare il contenzioso sulla materia. Resta da verificare l’effettiva attuazione del percorso delineato in relazione ai tempi di approvazione della legge e alle conseguenti operazioni di revisione delle graduatorie che dovranno essere pronte prima del luglio 2004.
Nell’ipotesi che il Miur ripartisca i 7.500 o i 10 mila posti in rigida proporzione ai posti vacanti, la parte del leone, tra i settori scolastici, dovrebbe farla la scuola primaria (con 3.107/4.143 posti), mentre tra le regioni dovrebbe essere la Lombardia a prendersi complessivamente il maggior numero di nomine in ruolo (1.372/1.829 posti tra i diversi ordini di scuola).
26 mila posti vacanti sembrano comunque pochi in confronto alle decine di migliaia di docenti precari nominati annualmente. Ma c’è da precisare che migliaia di precari ricoprono posti provvisori di durata annuale o fino al termine delle attività. Su quei posti, non fissi, non si possono fare nomine in ruolo.


6. Ata - Ipotesi di distribuzione dei posti nelle regioni

Gli organici del personale ausiliario, tecnico e amministrativo sono quelli con situazione più precaria: poco meno di 80 mila posti vacanti.
Il passaggio alle dipendenze dello Stato degli Ata provenienti dagli Enti locali ha acuito la situazione di precarietà soprattutto tra i collaboratori scolastici, aumentati vertiginosamente di numero (l’anno scorso i posti di organico, per un terzo privi di titolare, erano quasi 176 mila).
Le ipotesi allo studio per le immissioni in ruolo parlano di un minimo di 5 mila e di un massimo di 7.500 posti, che, se verranno assegnati in proporzione ai posti vacanti, consentiranno le assunzioni in ruolo di 3.883/5.824 collaboratori, di 1.093/1.640 assistenti.
Un discorso a parte meritano i direttori dei servizi generali e amministrativi per i quali potrebbero esserci solamente "briciole" di posti (da un minimo di 24 ad un massimo di 36 posti). Per il ruolo essenziale che essi svolgono nelle scuole dell’autonomia, si dovrebbe invece dare loro il più ampio spazio possibile per le assunzioni.
Tuttoscuola ha proceduto ad una ripartizione territoriale rigidamente proporzionale all’entità dei posti vacanti, rispettando le quote di organico delle diverse professionalità.
Le regioni che dovrebbero avvalersi del maggior numero di nomine in ruolo dovrebbero essere la Lombardia (da un minimo di 711 posti ad un massimo di 1.006) e la Campania (minimo 562, massimo 844).


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7. Le norme sulle iscrizioni 2004 dovranno chiarire i problemi aperti sugli anticipi

A gennaio, come ogni anno, circa due milioni di famiglie saranno alle prese con la scelta della scuola per i propri figli. Per la scuola dell’infanzia il problema è cosa scegliere tra pubblica e paritaria; per la scuola primaria e la secondaria di primo grado (ex-elementare ed ex-scuola media) c’è da scegliere anche, disponibilità permettendo, tra scuola a orario normale e scuola a tempo pieno; per gli istituti superiori tra licei, tecnici, professionali e artistici.
Quest’anno c’è o, meglio, ci potrebbe essere un’opzione in più: gli anticipi nella scuola dell’infanzia e nella scuola primaria. Il condizionale è d’obbligo, vediamo perché.
Dopo una prova di assaggio degli anticipi nelle 251 istituzioni scolastiche sperimentali prima del varo della legge vera e propria di riforma, nell’anno scolastico scorso le iscrizioni anticipate arrivarono "posticipate" di qualche mese (aprile 2003) e solo per la scuola primaria. L’anticipo nella scuola dell’infanzia è rimasto al palo: sospeso, rinviato, annullato.
In vista delle normali iscrizioni per il 2004-2005 le prime domande sono proprio queste: ci saranno gli anticipi di iscrizione nella scuola dell’infanzia? Sono state trovate le intese con gli Enti locali? Ci sono le condizioni per gli anticipi in tutte le scuole dell’infanzia?
Gli anticipi nella scuola primaria invece sono regolarmente decollati, ma ci si chiede se, data la genericità del testo di schema di decreto legislativo, per l’anno prossimo il termine sarà ancora una volta quello del 28 febbraio, oppure si farà un piccolo passo in avanti verso il 31 marzo o addirittura già si passerà al 30 aprile.
La questione non è di poco conto in relazione alle somme disponibili per sostenere il processo attuativo della riforma. Il differimento del termine del 28 febbraio comporterebbe un incremento di organico e perciò della spesa da coprire con fondi tratti dai 90 milioni di euro stanziati nella finanziaria in corso di approvazione che già sono insufficienti per gli altri costi della riforma.
Una mancata risposta agli anticipi per l’infanzia e uno stop per quelli della primaria non sarebbero un bel segnale circa la vitalità percorso della riforma.


8. Qui Quo Qua, la riforma eccola qua

Tirato in centinaia di migliaia di copie, è arrivato nella casa degli italiani, come inserto di riviste e di quotidiani, un opuscoletto con i tipi della Disney, sulla riforma Moratti: 26 paginette sulla riforma del sistema scolastico dedicate ai ragazzi.
La pubblicazione ha scelto come forma di comunicazione il fumetto, ricorrendo ai personaggi disneyani più noti: Paperino, i suoi tre famosi nipotini, Qui, Quo e Qua, Paperina, zio Paperone e gli altri.
L’opuscolo segue due percorsi paralleli, uno dedicato specificamente ai piccoli, e un altro (quello vero) apparentemente dedicato a loro ma effettivamente destinato ai genitori.
Nella parte superiore della pagina c’è il fumetto con un’avventura scolastica dei tre nipotini alla ricerca del "SaFarEs", una misteriosa sigla che non nasconde un tesoro ma gli obiettivi della riforma (Sapere, Fare ed Essere). Un viaggio nell’avventura scolastica, ovviamente a lieto fine per i tre nipotini, che li porta a scoprire le gioie (!) della scuola.
Il percorso parallelo, anch’esso rivolto ai ragazzi ma con l’evidente obiettivo di parlare ai genitori, tenta di semplificare al massimo gli aspetti innovativi della riforma (tutor, portfolio, laboratori), con il conseguente rischio di non farsi capire adeguatamente dai lettori.
Tra spot, opuscoli, depliant, agende e glossari della riforma la massiccia campagna di informazione continua. Sarà interessante, alla fine, misurarne l’efficacia con un bilancio costi-benefici: i milioni di euro impiegati raggiungeranno l’obiettivo, cioè convincere gli italiani che la riforma Moratti è bella? E se sì, una riforma che appare bella sarà anche una buona riforma?


9. La Francia verso il "Grande dibattito" sull’educazione

Non c’è solo la questione del velo: sì o no allo chador o ad altri simboli dell’appartenenza etnico-religiosa nelle aule scolastiche. Il dibattito pubblico sul sistema educativo sta vivendo in Francia un momento di grande intensità, che culminerà in una vasta indagine, riguardante la ridefinizione dei contenuti e degli obiettivi del sistema scolastico. L’indagine, in forma di risposta a precisi quesiti, che una commissione ministeriale sta mettendo a punto, potrebbe potenzialmente coinvolgere, dicono in Francia, "60 milioni di francesi". Solo successivamente si passerà alla regolamentazione legislativa, che per quanto riguarda la questione della laicità della scuola potrebbe portare ad una nuova legge nel 2005, in occasione del centenario della prima grande legge in materia, varata nel 1905, ma ritenuta dal presidente Chirac non più adeguata nell’attuale società multiculturale.
Il numero di novembre del mensile "Le Monde de l’éducation" dedica al tema un ampio dossier, intitolato proprio "Le Grand débat", con la G maiuscola (www.lemonde.fr/mde). Oltre alla questione della laicità, e al connesso tema del neocomunitarismo, soprattutto islamico, si discute della riforma del Collège (per alcuni troppo ricalcato sul modello liceale), del rilancio della lettura, che l’OCSE considera il più efficace strumento di compensazione degli squilibri socio-culturali, dell’individuazione, nella scuola di base, di un "zoccolo comune di conoscenze", fortemente auspicata dall’attuale ministro dell’educazione Luc Ferry, dell’innalzamento dell’obbligo scolastico dagli attuali 16 a 18 anni di età, sostenuto con vigore dal Partito socialista, di superamento delle gloriose ZEP (zone di intervento prioritario), il cui ampliamento ha finito per istituzionalizzare e stabilizzare i fenomeni di insuccesso ed emarginazione che avrebbe dovuto combattere.
Su queste questioni, come su altre, è in arrivo una pubblicazione, che il governo stamperà in 5 milioni di copie e che costituirà la base per l’indagine con la quale si darà un esito al "Grande dibattito" in corso. La via francese, anche in questo caso, è diversa da quella dei cugini italiani.


10. Indennità per presidi incaricati e vicari – Continua la disputa

Dopo la risposta dell’Aran al Miur con la quale era stata fornita una specie di interpretazione autentica del contratto nazionale della scuola in merito alla corresponsione dell’indennità di direzione ai presidi incaricati e ai docenti vicari, è arrivato uno stop da parte dei sindacati firmatari che non si sono riconosciuti nella risposta dell’Aran.
In un incontro tenuto al ministero dell’Istruzione i sindacati, oltre a bacchettare indirettamente l’Aran per il metodo seguito senza procedere a doverosa consultazione della controparte sindacale, hanno eccepito anche nel merito, affermando che le risorse per l’indennità di direzione non sono state incluse nel contratto scuola (che non ha trattato materie proprie della dirigenza scolastica) e, pertanto, non sono individuabili con nessuna lettura interpretativa.
Ai presidi incaricati, hanno affermato le organizzazioni sindacali, spetta il trattamento intero proprio della funzione dirigenziale che espletano.
Il Miur ha preso atto della precisazione e si è riservato di accertare il tutto presso il ministero dell’Economia che rappresenta, in proposito, l’autorità salariale per eccellenza.
Ci sarà quindi una nuova puntata di questa piccola telenovela che vede sullo sfondo confrontarsi le tesi opposte dei sindacati firmatari e dell’Associazione nazionale presidi e direttori didattici (Anp).
Dai comunicati sindacali non emerge nulla a proposito del docente vicario che, quando esercitava la funzione direttiva prima dell’ultimo contratto, percepiva l’indennità di direzione.
Se tale indennità non sarà compresa tra le risorse del contratto scuola, ai docenti vicari spetterebbe qualcosa di sostanziale in meno rispetto al passato.


11. Un apostrofo che costa caro ma che salva l’immagine

Sui muri di diverse città italiane campeggiano in questi giorni i grandi manifesti per il film "L’ultima alba" con Bruce Willis e Monica Bellucci.
Nel testo di presentazione si legge: "C’è un momento preciso in cui un uomo diventa un’eroe".
Quell’apostrofo di troppo, posizionato prima della parola "eroe", poteva suggerire il proposito di informare la produzione del piccolo incidente ortografico, con il rischio di passare per pignoli e formalisti in questa Italia ortograficamente disinvolta.
Pochi giorni dopo, sorpresa: i manifesti, un po’ ricomposti nell’immagine, sono riapparsi, questa volta senza l’apostrofo poco "eroico".
La produzione evidentemente ha preferito ristampare i manifesti-gigante ex-novo, piuttosto che far finta di niente. Una scelta che non può non essere apprezzata. La spesa, trattandosi di migliaia di copie, non deve essere stata indifferente, ma ha salvato certamente l’immagine e il buon gusto.
Una volta tanto l’ortografia è salva e i puristi del caro idioma possono tirare un respiro di sollievo. Per quanto tempo ancora?


12. TuttoscuolaMEMORANDUM

N. 30/126, 17 novembre 2003

 

INDICE

Novembre – rinnovo Consigli di Circolo/Istituto
20 novembre – Insediamento della Commissione per la carriera dei docenti
27/29 novembre - Job & Orienta a Verona
30 novembre – Ricognizione attività di formazione
30 novembre – Convegno europeo sul processo di internazionalizzazione dell’istruzione superiore
1 dicembre - ammissione dei candidati esterni agli esami di Stato
1 dicembre 2003 - affissione liste elezioni RSU
9 dicembre – Inizio votazioni per elezioni RSU

 

Novembre: rinnovo Consigli di Circolo/Istituto
Con la nota n. 70 del 3 settembre scorso il MIUR ha demandato ai Direttori generali degli Uffici scolastici regionali la competenza dell’indizione delle elezioni per il rinnovo totale o parziale dei consigli di circolo/istituto delle istituzioni scolastiche.
Rimangono valide per tutte le regioni le disposizioni di tipo generale (le votazioni devono essere effettuate in un giorno non lavorativo dalle 8.00 alle 12.00 e in quello successivo dalle 8.00 alle 13.30), ma le date di svolgimento delle elezioni variano a livello territoriale.
Ad esempio, per tutte le scuole del Lazio, della Lombardia e del Piemonte le elezioni si svolgeranno il 23 e 24 novembre prossimi; seggi aperti il 30 novembre e il 1° dicembre nelle Marche.
I decreti di indizione delle elezioni possono essere consultati sui rispettivi siti regionali.

20 novembre – Insediamento della Commissione per la carriera dei docenti
L’ARAN ha convocato per giovedì 20 novembre 2003 la Commissione prevista dall’ art. 22 del CCNL 2002-2005 per la seduta di insediamento. La Commissione ha il compito di "elaborare le soluzione possibili, definendone i costi tendenziali per istituire già nel prossimo biennio contrattuale, qualora sussistano le relative risorse, meccanismi di carriera professionale per i docenti".
La Commissione avrà una fase istruttoria che dovrà concludersi con l’elaborazione di un documento finale; successivamente, in continuità, si passerà alla fase negoziale.
C’è attesa e preoccupazione nell’ambito sindacale perché la posta in gioco non è di poco conto e le soluzioni che saranno adottate dovranno sfidare il rischio di un rifiuto simile a quello che in occasione del precedente contratto al categoria manifestò contro il "concorsone" che si riprometteva di riconoscere economicamente il merito professionale e i carichi di lavoro degli insegnanti.

27/29 novembre: Job & Orienta a Verona
Anche quest’anno la manifestazione "Job & Orienta" si propone di realizzare per addetti ai lavori un’ampia area espositiva, articolata in dieci sezioni, che illustra i servizi e prodotti per il sistema orientamento-scuola-formazione-lavoro.
Saranno presentati i modelli e i percorsi di istruzione degli istituti pubblici e privati ed i percorsi di studio di varie università italiane, che metteranno a disposizione del pubblico servizi di informazione sulle proprie offerte formative e di orientamento per i giovani.
Molto ricco ed intenso è anche il calendario di incontri culturali che propone convegni, workshop, tavole rotonde e laboratori di espressione creativa, oltre a momenti di animazione e spettacolo.
Fra i temi trattati, spiccano quello della solidarietà, che viene presentato nello spazio SolidArea attraverso una serie di materiali informativi su percorsi di formazione per il volontariato, e quello dell’innovazione tecnologica a servizio del mondo della scuola.

30 novembre – Ricognizione attività di formazione
Il MIUR ha chiesto agli Enti accreditati per le attività di formazione del personale della scuola di trasmettere entro il 30 novembre prossimo i dati relativi alle iniziative relative al trimestre dicembre 2003-febbraio 2004.
Le schede con le indicazioni specifiche di ogni iniziativa di formazione dovranno essere compilate secondo le indicazioni presenti sul sito del Ministero: www.istruzione.it/docenti/index.shtml, con un unico file allegato al messaggio di posta elettronica.
Dovrà essere posta particolare attenzione nell’uso dei termini indicati nella legenda degli ambiti disciplinari prevalenti, al fine di poter effettuare una ricognizione puntuale delle iniziative messe in atto, e nell’indicazione del periodo complessivo di durata delle iniziative stesse, soprattutto se riguardano periodi superiori al trimestre dicembre/febbraio.

30 novembre – Convegno europeo sul processo di internazionalizzazione dell’istruzione superiore
Si svolgerà nei giorni 30 novembre e 1-2 dicembre prossimi a Venezia, presso l’Università degli studi – IUAV – Ca’ Tron – il convegno europeo ""Sostenere il processo di internazionalizzazione dell'istruzione superiore: azioni, strumenti e valutazione", riservato Direttori Generali Istruzione Superiore dei Paesi Europei, Rappresentanti della Commissione Istruzione e Cultura e dell'Associazione delle Università Europee (EUA).
L’iniziativa si colloca nell’ambito del programma del ministro Moratti per il semestre europeo a presidenza italiana.
Nell'ambito dell'Istruzione Superiore, l'internazionalizzazione e la cooperazione internazionale costituiscono oggi sempre più una priorità politica dei Paesi più industrializzati.
Con la riunione tecnica dei Direttori Generali dell'Istruzione Superiore si vuole contribuire a tale processo, portando a reciproca conoscenza le strategie e le azioni messe in campo dai Paesi Europei.
La conoscenza reciproca delle migliori esperienze consentirà di affinare le strategie e delineare nuovi sviluppi.

1 dicembre - ammissione dei candidati esterni agli esami di Stato
Come definito dal Regolamento sugli esami di stato, il termine di presentazione delle domande dei candidati esterni per partecipare alle prove d’esame conclusive dei corsi di istruzione secondaria superiore è fissato al 30 novembre 2003. In considerazione del fatto che il 30 novembre cade di domenica, il termine ultimo viene prorogato di diritto al 1° dicembre.
Sarà compito dei Direttori degli Uffici scolastici regionali ammettere agli esami candidati che presentino domanda oltre tale termine, ma solo in presenza di gravi e comprovati motivi e comunque non oltre il 31 gennaio 2004.
Gli studenti che cesseranno la frequenza dell’ultimo anno di corso tra il 1° febbraio e il 14 marzo 2004, potranno presentare domanda di ammissione agli esami di stato, in qualità di candidati esterni, entro il 20 marzo 2004.

1 dicembre 2003 - affissione liste elezioni RSU
Terminato il 10 novembre 2003 il periodo utile per la presentazione delle liste per il rinnovo della componente RSU delle istituzioni scolastiche, le commissioni elettorali insediate in ciascuna scuola sede di votazione devono provvedere a verificarne la regolarità, secondo quanto previsto a seguito del protocollo siglato tra l’ARAN e le organizzazioni sindacali lo scorso 7 luglio.
Al completamento di questa operazione, da effettuarsi entro il termine ultimo del 1° dicembre 2003, le liste devono essere affisse all’albo delle istituzioni scolastiche, numerate secondo l’ordine di presentazione.
Entro il medesimo termine, i luoghi ed il calendario delle votazioni devono essere portati a conoscenza di tutti i lavoratori mediante affissione all'apposito albo della Scuola.

9 dicembre – Inizio votazioni per elezioni RSU
Nei giorni 9 – 10 - 11 dicembre 2003 si svolgono in tutte le scuole statali le votazioni a suffragio universale per il rinnovo delle Rappresentanze sindacali di istituto (RSU).
Le votazioni avvengono su liste di candidati interni della scuola presentate da soggetti sindacali esterni entro il 10 novembre scorso.
Il primo giorno delle votazioni (9 dicembre 2003) è utilizzato per l'insediamento del seggio elettorale (o dei seggi definiti dalle Commissioni elettorali in ragione della dislocazione delle eventuali sedi distaccate, che fanno capo al collegio unico di elezione della RSU) ed è anche già utilizzabile per le operazioni di voto.
In base al Regolamento elettorale disposto dall’ARaN, è compito delle Commissioni elettorali, al fine di assicurare le migliori condizioni per l’esercizio del voto, definire l'orario di apertura e chiusura giornaliera dei seggi ed, in particolare, quello dell'ultimo giorno di votazione (11 dicembre), dandone la necessaria preventiva pubblicità a tutti gli elettori attraverso l'affissione all’albo della Scuola.


 

 

 

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Postato il Mercoledì, 19 novembre 2003 ore 13:00:29 CET di Piera Privitera
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