Secondo una stima fatta dal segretario provinciale della Flc- Cgil, prof. Fasciana, che è anche componente della segreteria regionale del sindacato, nel prossimo anno scolastico nella nostra provincia tra personale docente e Ata vi sarà un taglio di oltre 1000 posti. Secondo Fasciana «la controriforma Gelmini avrà effetti pesantissimi nella provincia di Catania. Da una simulazione effettuata dalla Flc Cgil di Catania, emerge chiaramente che nella scuola primaria i tagli oscilleranno tra i 390 e 717 sulla base del tempo scuola che sarà coperto, vale a dire 30 ore o 27 settimanali, mentre nella scuola secondaria di primo grado si perderanno 440 posti a causa della modifica del quadro orario del personale docente, in particolare quello di Lettere. Tenuto conto del piano programmatico del Miur si dovrebbero perdere, inoltre, 328 posti nella secondaria di secondo grado e 386 posti di personale Ata».
- Quali effetti avranno i tagli sul personale?
«Per quanto riguarda i precari - dice Fasciana - è evidente che sono destinati a scomparire: nella scuola primaria e per alcune discipline nella secondaria di primo grado si avrà, fra l’altro, una condizione di soprannumerari età diffusa che creerà problemi anche al personale di ruolo. Tuttavia, per quest’anno la contrattazione nazionale sui trasferimenti è riuscita ad impartire l’introduzione della mobilità professionale d’ufficio per il personale in esubero».
- Il modulo di 24 (su richiesta delle famiglie), 27 (garantito a tutti), 30 ore (difficile da realizzarsi), quali conseguenze apporterà sul piano organizzativo didattico nella scuola primaria?
«Il superamento del modulo - dice Fasciana - assieme al taglio secco delle compresenze, comporterà il venir meno della continuità didattica e della contitolarità. E ciò toccherà tutte le classi successive alla prima sin dal prossimo anno. Inoltre, il taglio secco delle compresenze spazza via la possibilità di organizzare lavori di gruppo e individualizzati seguiti da un insegnante, renderà assai più difficoltoso attività basate sui linguaggi non verbali, di tipo manipolatorio e, in genere, laboratoriale. Le condizioni di lavoro degli insegnanti peggiorano drasticamente».
- Cosa succederà nella scuola secondaria di primo grado?
«Per effetto della possibilità delle famiglie di chiedere il potenziamento della lingua inglese, i nostri ragazzi risulteranno penalizzati rispetto ai loro coetanei europei. La commissione europea da tempo insiste nella raccomandazione ai paesi membri di sviluppare la conoscenza e l’uso anche di una seconda lingua comunitaria e tutti gli altri stati europei si stanno da tempo orientando in tal senso. Vi è inoltre un serio problema di recupero, sostegno all’apprendimento, per effetto della prevista e pesante riduzione del tempo prolungato, di adolescenti che vivono una fase piuttosto complessa della loro crescita. Ridurre il tempo prolungato significa rendere ancora più difficoltoso il lavoro già complicato di questo segmento scolastico che penalizza soprattutto i ragazzi più a rischio».
A Catania vi sono i primi movimenti per ridurre i danni, vedi il coordinamento intercomunale degli assessori alla Pi per affrontare la riforma Gelmini, preoccupati appunto per i molti tagli dei posti di lavoro. Si riuscirà ad ottenere qualcosa o finirà come all’inizio di anno scolastico quando, malgrado le promesse, non si sono ottenuti i nuovi posti di sostegno?
MARIO CASTRO (da www.lasicilia.it)