Cambio di provincia:
"ci lascino almeno questa libertà"
Al Sindacato Scuola Athena,
spero avrà tempo di leggere questa mia lettera e di farsi portavoce dei
nostri pensieri che in fondo sono anche i vostri.
Vorrei rispondere alla uil o allo snals e compagnia bella (e lei potrà
farlo al mio posto) ed a tutti precari che si accaniscono contro il
cambio di provincia. le regole vanno rispettate, è vero; sono il primo
a pensarla così ed è questo che insegno ai miei ragazzi, altrimenti si
andrebbe allo sbando.
Ma perché le regole siano valide bisogna che entrambe le parti le
rispettino! È vero, che c’era stato il blocco delle graduatorie, anche se
illegittimo e non perché lo diciamo noi, ma ci sono le costituzioni
italiana ed europea oltre al CCNL; ma accantoniamo un attimo il
principio di incostituzionalità , che comunque resta fondamentale,
sancito anche dal TAR e non da me!
Le graduatorie erano state “congelate” dal momento che il governo si
impegnava ad effettuare 150.000 assunzioni! questo “patto” mi si passiil termine
improprio, era stato sottoscritto al momento del
trasferimento o dell’ aggiornamento del 2007. quindi la “conditio sine
qua non” erano le immissioni!
Ma perché le regole, come le chiamano precari e sindacati del Nord,
siano valide è condizione indispensabile che entrambe le parti le
rispettino ”in toto” e non in parte!
Nel momento in cui una delle due parti non attua ciò che si era
impegnata a realizzare, le cosiddette regole saltano e non hanno più
motivo di esserci e di essere rispettate!
È troppo comodo non rispettare le regole che non ci conviene
rispettare (non immettendo in ruolo) e attuare solo quello che
accontenta una minima parte di cittadini (continuare a bloccare i
trasferimenti) nonostante sia contro le leggi!
la costituzione non è un’opinione!!! e i tribunali non sono
bancarelle!!!
E sono balle quelle di alcuni sindacati che intanto vorrebbero
bloccare il trasferimento e poi provvedere alle immissioni in ruolo:
questa è solo utopia; non ci saranno quelle immissioni e non so se
continueranno anche ad esserci!
L’ho capito anche io che sono un povero insegnante precario,
ignorante, fannullone e per giunta del sud, come sono e siamo stati
definiti tempo fa.
Chi si trasferisce non viene a togliere il lavoro a nessuno!
il lavoro lo toglie chi non immette in ruolo i 150.000 precari o chi
opera tagli inopinatamente.
Quindi smettiamola di prendercela con le persone sbagliate: i precari
non hanno il potere di decidere chi deve lavorare e chi no! L’unico
potere che ci resta, dato che si sventola tanto la meritocrazia, è
quello di scegliere dove fare i precari e dove lavorare, in base ad un
punteggio non regalatoci da nessuno!
Ci lascino almeno questa libertà,
cordiali saluti.
Gianpiero D'Augelli