Nella sede del Centro di Cultura per lo sviluppo dell’Università Cattolica del Sacro Cuore in Acireale è stato presentato il libro "L’Italiano come lingua straniera. Dalla
teoria alla pratica: il caso Chicago" di Vincenza Leone (Lampi di stampa, Milano 2008,pp. 284). La prof.ssa Rosa Grillo del Centro di Cultura per lo Sviluppo ha presentato
la parte storica e teorico-descrittiva, mentre la seconda parte riservata alla pratica è stata illustrata dalla stessa autrice. L’incontro è stato introdotto dalla direttrice
del Centro Dott.ssa Graziella Brex e coordinato da Andrea Patanè, delegato per la Diocesi di Acireale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. L’autrice stessa
dichiara che "l’idea di svolgere questo studio sull’italiano come lingua nacque nel corso del 2006 quando, essendo stata selezionata come insegnante di
Italiano (L2) dalle Chicago Public Schools (CPS) di Chicago (IL-USA) all’interno del Public Schools Visiting Teachers Program, pensai di far sì che un’esperienza significativa come quella che mi si
prospettava dinnanzi, non restasse solo un bellissimo periodo da archiviare nella valigia dei ricordi". Con lo stimolo culturale del prof. Pier Cesare Rivoltella dell’Università Cattolica di Milano, dove la Leone stava frequentando il Master in Comunicazione e Formazione, è nata la ricerca-azione sulla lingua italiana come L2 e sull’uso dei media come sostegno alla didattica. In effetti il libro merita particolare attenzione perché nella prima parte, dopo una attenta ricostruzione storica della lingua italiana come lingua straniera, si sofferma sui metodi che si sono sviluppati per l’apprendimento nel corso del XX secolo raccordati con le teorie comportamentiste e cognitiviste, ai metodi d’insegnamento comunicativi, ai fattori interni che influenzano l’apprendimento, al recente sviluppo delle teorie sociali. Un’ulteriore accurata analisi viene riservata dall’autrice alla pratica di insegnamento della lingua madre nella scuola italiana e alle tappe dell’apprendimento dell’Italiano come L2 nell’ambito del Quadro Comune Europeo di Riferimento per le lingue, con speciale riferimento al metodo CLIL basato sul principio che l’insegnamento della lingua deve "essere motivato e, soprattutto, incontrare le aspirazioni di chi apprende". La prima parte si conclude con un capitolo aggiornatissimo sulle nuove tecnologie applicate alla didattica. Il libro quindi contiene la documentazione ragionata dell’esperienza didattica di L2 condotta a Chicago e, infine, le interessanti interviste alla dirigente della Darwin School M. Graciela Shelley, al dirigente scolastico del Consolato Eleonora Cammareri (intervenuta per telefono alla presentazione assieme all’ispettrice MIUR Gisella Langé e all’editore ), alla Presidente Italidea Maria Grazia Barghini e alla coordinatrice didattica Antonella Bonfiglio, al coordinatore linguistico e docente di lingua italiana della Northwersten University Thomas Simpson e, infine, al senatore della Repubblica Italiana Renato Turiano, eletto nel 2006 per la circoscrizione estera comprendente il Nord America, il Messico e l’America Centrale. Ha fatto seguito un’intervista all’autrice di Gregorio Romeo incentrata sull’utilizzazione del metodo innovativo della L2 anche alla lingua madre italiana, agli aspetti positivi e negativi dell’uso delle nuove tecnologie nella didattica e sull’insegnamento della lingua italiana per gli stranieri che affollano le nostre classi. L’incontro si è concluso con gli interventi del dott. G. Contarino, presidente dell’Accademia Zelantea, e del dirigente scolastico G. Vecchio. Un libro interessante quello di Vincenza Leone, non riservato soltanto agli "addetti ai lavori", ma capace di rivolgersi al lettore comune che vi ritrova , attraverso l’esame della lingua, la storia sociale d’Italia da paese di emigrazione per oltre un secolo tra l’Ottocento e il Novecento a territorio di immigrazione nell’ultimo decennio. GIOVANNI VECCHIO da AKIS