L’abbreviazione di un plurale che termina in doppia consonante (e non in consonante doppia!) si ottiene raddoppiando l’ultima lettera (es: “monsignori” --> “monss.”, “margini” --> “margg.”) oppure, come per le consonanti doppie, aggiungendo la parte terminale della parola (“mons.ri”, come in: “dott.ri”).
Ricapitoliamo le buone norme di abbreviazione in presenza di sostantivi flessi al plurale. Partiamo dall’abbreviazione della forma singolare. Nel caso di abbreviazione con una sola consonante (per esempio: cap. per capitolo, par. per paragrafo, pag. per pagina, prof. per professore), il plurale si forma raddoppiando la consonante: capp., parr., pagg., proff.
Nel caso in cui l’abbreviazione termini già per consonante doppia, come, per esempio, in avv. per avvocato e dott. per dottore, il plurale si farà aggiungendo alla parte puntata la parte finale della parola (avv.ti, dott.ri).
Da mons. avremo monss., in quanto al singolare l’abbreviazione non termina con consonante doppia.
Ricapitoliamo le buone norme di abbreviazione in presenza di sostantivi flessi al plurale. Partiamo dall’abbreviazione della forma singolare. Nel caso di abbreviazione con una sola consonante (per esempio: cap. per capitolo, par. per paragrafo, pag. per pagina, prof. per professore), il plurale si forma raddoppiando la consonante: capp., parr., pagg., proff.
Nel caso in cui l’abbreviazione termini già per consonante doppia, come, per esempio, in avv. per avvocato e dott. per dottore, il plurale si farà aggiungendo alla parte puntata la parte finale della parola (avv.ti, dott.ri).
Da mons. avremo monss., in quanto al singolare l’abbreviazione non termina con consonante doppia.