Il tempo, nella sua corsa, vorrei fermare
per tenerti.
Il tempo, fulmine riottoso,
inseguire
a ritroso
e incontrarti nella primavera del sambuco.
Nel mughetto casto
scoprire
il velo sul volto di gemma
librare
nel battito disteso dell’airone.
L’acqua del tuo sorriso
raccogliere
nel palmo dell’incuria
e tracannare
l’arsura dei tuoi occhi.
Il tempo penetrare
per scoprirti
incedere
nel sospiro caldo dei cirri
abbracciati
nel cielo cosparso dalla primula.
Il mattino della tua bellezza
svegliare,
e contemplare il sonno
sfiorare il sogno di un tempo
arroccato
fra torri di gelo e abissi di mari lontani.
(Traduzione di P. Almirante)