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Qualche giorno fa il preside Indelicato, tra tanti altri, ha postato un articolo tratto dal quotidiano Libero, a firma di Gianluigi Paragone , alla cui pubblicazione uno dei nostri redattori ha replicato
con un fermo no , dissentendo ampiamente dall’opinione dell’articolista.
Ora io vedo nell’accaduto semplicemente la rara espressione della più ampia libertà di opinione e di parola, una libertà da sempre esistente sul nostro sito, che innanzitutto ogni mattina informa gli utenti con una rassegna stampa multiforme e variegata. Noi non ci limitiamo a scegliere solo alcuni quotidiani o alcuni siti istituzionali; se così facessimo, cari lettori, vi offriremmo una visione incompleta delle questioni, di parte, faziosa, che non aiuterebbe la creazione di una vostra opinione. Bisogna sentire tutte le campane, quelle che ci piacciono e magari quelle che ci piacciono meno; ma tutto contribuisce a chiarire meglio i fatti e la loro interpretazione. E anche a capire, perché no, che in Italia l’informazione è spesso in malafede, manipolata ad hoc, da chi, a destra e a sinistra, specula sulla notizia, tacendo i fatti e facendo prevalere le pure opinioni.
Dunque prima i fatti, l'esseziale cronaca. Poi le opinioni della stampa nazionale. Infine la nostra opinione, quella degli articoli nostri, da noi scritti. E anche qui abbiamo sempre cercato, per quanto è stato possibile, di mantenerci obiettivi, lodando la Gelmini o Brunetta quando c’era da lodarli, e condannandoli aspramente quando c’era da condannarli. E state certi che così continueremo a fare. Per correttezza e per onestà intellettuale.
Ecco qual è la posizione di Aetnanet. Una posizione dialogica, alla maniera platonica, affinche dal libero confronto delle opinioni, alla fine emerga un barlume di verità. Ma sempre non assoluta, non definitiva, non assiomatica. Non vogliamo, cari utenti, lettori stupidi, che si infiammano per le solite sparate demagogiche. Non vogliamo dirvi solo quello che vorreste sentire dirvi. Vogliamo lettori intelligenti perché rispettiamo i lettori. E possiamo rispettarli perché non abbiamo padroni. Per questo può capitare che addirittura un redattore la pensi diversamente da un altro. Perché tra noi non ci sono censure e non censuriamo mai i lettori che ci scrivono. Viva la libertà!
SILVANA LA PORTA
