Maestro unico: chiedilo al tuo Senatore!
Il Capo dello Stato, pressato dalle richieste di insegnanti e cittadini, che gli chiedevano di non firmare la legge Gelmini sul “maestro unico”, ha risposto che un tale atto non rientra nelle sue prerogative costituzionali. A questo punto, gli unici che possono fermare la conversione in legge del decreto sono i senatori, quegli stessi senatori che nello scorso aprile abbiamo contribuito, con il nostro voto, a far eleggere. E allora perché non chiedere direttamente a loro di bloccare un provvedimento che la stragrande maggioranza degli italiani aborrisce?
Se volete inviare la richiesta al “vostro” senatore, è sufficiente cliccare da questa pagina sul suo indirizzo di posta elettronica. Se volete, potete anche inviare la richiesta a tutti i senatori della vostra regione, bastano solo pochi minuti e non costa nulla. Infine, i più pazienti, possono inviare la richiesta a tutti i senatori della Repubblica. Più saranno le e-mail inviate e più riusciremo a turbare le loro coscienze, oltre che naturalmente, le loro future aspettative elettorali.
15 ottobre 2008 – professioneinsegnante.it
Il Capo dello Stato, pressato dalle richieste di insegnanti e cittadini, che gli chiedevano di non firmare la legge Gelmini sul “maestro unico”, ha risposto che un tale atto non rientra nelle sue prerogative costituzionali. A questo punto, gli unici che possono fermare la conversione in legge del decreto sono i senatori, quegli stessi senatori che nello scorso aprile abbiamo contribuito, con il nostro voto, a far eleggere. E allora perché non chiedere direttamente a loro di bloccare un provvedimento che la stragrande maggioranza degli italiani aborrisce?
Se volete inviare la richiesta al “vostro” senatore, è sufficiente cliccare da questa pagina sul suo indirizzo di posta elettronica. Se volete, potete anche inviare la richiesta a tutti i senatori della vostra regione, bastano solo pochi minuti e non costa nulla. Infine, i più pazienti, possono inviare la richiesta a tutti i senatori della Repubblica. Più saranno le e-mail inviate e più riusciremo a turbare le loro coscienze, oltre che naturalmente, le loro future aspettative elettorali.
15 ottobre 2008 – professioneinsegnante.it