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Riforma: L'ASASI di Catania con una lettera aperta all'assessore comunale di Catania sollecita il varo del piano di dimensionamento scolastico

Associazioni

All’assessore alle Politiche Scolastiche. del Comune di Catania  dott. Sebastiano Arcidiacono

E pc

All’Amministrazione Comunale e ai consiglieri comunali del Comune di Catania

All’Amministrazione Provinciale e all’ass. provinciale alla P.I. della Provincia Regionale, dott. Ciampi

Ai consiglieri provinciali

All’USP di Catania

Ai dirigenti scolastici delle Scuole Autonome di Catania

 

 

 

Oggetto: Dimensionamento scolastico  nella città di Catania.- Lettera aperta all’Assessore Sebastiano Arcidiacono

 

 

 

Caro Assessore,

 

 

 

 

 

            a nome dell’Associazione delle Scuole Autonome Siciliane sez. territoriale di Catania, e facendomi interprete dei sentimenti di coloro che hanno a cuore il futuro della scuola catanese, mi permetto segnalarLe l’urgenza e la necessità di mettere in atto un organico piano di dimensionamento, superando gli ostacoli di coloro che intendono ancora temporeggiare; come risulta lampante leggendo il resoconto della prima seduta del giorno 8.10.2008

            Dopo tanta pioggia ecco il fulmine, il dimensionamento si deve fare entro il 30 novembre  e se non si arriva a quella data sarà nominato un commissario ad acta.

Così si legge nel comma 6 bis dell’art. 3 del Decreto Legge n.154 del 7 ottobre 2008: “ Ove le regioni e gli enti locali competenti non adempiano alla predetta diffida, il Consiglio dei Ministri,…  nomina un commissario ad acta. Gli eventuali oneri derivanti da tale nomina sono a carico delle regioni e degli enti locali

            A lungo la questione del dimensionamento è stata dibattuta e dopo tante ore di discussione , polemiche e contrasti si è ritrovata un’apparente serenità di non intervenire e lasciare che l’acqua scorra sotto i ponti. Credo che adesso non si possa e non  si debba discutere sui massimi sistemi, ma agire e prendendo in esame la proposta di piano ASASI già presentato nel 2007 e conservato nel cassetto dell’Assessorato , discuterlo e, confrontarlo con altre proposte, quale quella importantissima dell’Ufficio scolastico Provinciale  e, comprendendone la logica territoriale, nella prospettiva di sviluppo demografico e urbanistico, in considerazione del patrimonio comunale di edilizia scolastica, redigere un nuovo piano che, nella gradualità attuativa dia armonia ed ordine alla scuola catanese.

Non ha senso azzerare tutto come se dovessimo con una nuova amministrazione ricominciare sempre daccapo e riavviare  tutta una procedura macchinosa ed estenuante; fra l’altro  questa volta manca il tempo per fare ulteriore indagine.L’organico di fatto pubblicato da recente su internet dall’Ufficio Scolastico Provinciale fotografa l’istantanea dei plessi e delle sedi con relativo personale; e si tratta di dati ufficiali e istituzionali e non c’è bisogno di richiederli con ulteriori questionari ai dirigenti scolastici. Si potrà  rigirare il file per posta elettronica a tutti i soggetti in indirizzo e ai decisori politici.

            La chiarezza e la coerenza del piano che prende in esame la complessità della rete scolastica catanese non dovrà essere intaccata da richieste ed esigenze particolari di alcuni istituti o persone, ma va definito  con chiarezza di linee programmatiche che, magari nella gradualità attuativa  richiederà tempo e sviluppo.

La proposta Gelmini di ampliare di rendere tutte le scuole elementari e medie “istituti comprensivi” è tra “le cure” o gli interventi di “manutenzione scolastica”   la  medicina meno amara, ed ha registrato minori opposizioni tra gli operatori  della scuola e tra i genitori, comprendendone la necessità e l’opportunità.

            Anche  se al termine “istituto comprensivo”  che esprime una forma di insieme accorpato, aggregato ed una globalità indefinita,  sarebbe  da preferire l’espressione lineare e semplice di : “Istituto scolastico”, che rende meglio l’idea dell’unitarietà dell’istituzione, oggi più che mai ci si rende conto della necessità di dare spessore numerico ed organizzativo al servizio scolastico che potrà essere meglio organizzato ed offerto in un impianto di continuità interna e di funzionalità costruttiva.

Tale intervento dovrebbe innanzi tutto promuovere l’unitarietà nella didattica, nell’organizzazione dei servizi, e tendere ad un impianto formativo coerente, armonico ed organico.

 

 

Un’istituzione scolastica con meno di cinquecento alunni, per l’esiguità   di risorse finanziare e di  personale,  non potrà gestire ed organizzare un carico di adempimenti e di servizi amministrativi similari a quelli che offrono istituti con più alunni,  ma con maggiori risorse ed alcune unità  di personale in più, pur con il disagio di dover gestire diversi plessi.

 

 

            Il piano di dimensionamento non  si può ridurre ad una semplice aggregazione di plessi scolastici, né sarà il risultato della somma numerica degli alunni dei tre ordini di scuola (materna, elementare e media) per raggiungere un quoziente minimo, ma esige una progettualità organizzativa (ecco perché il piano va redatto nella sua unitarietà e reso attuativo con gradualità) che diventi risposta ad un bisogno di continuità didattica, che dia sicurezza ai genitori e garantisca un impianto formativo unitario e convergente per i primi dieci anni di vita scolastica.

Nell’attuazione di tale provvedimento occorrerà certamente apportare modifiche e adattamenti anche agli assetti degli edifici scolastici, capaci di accogliere gli alunni, senza mortificare gli spazi e i laboratori didattici.

 

 

            La presenza nello stesso edificio di aule scolastiche appartenenti ad istituti diversi appare del tutto illogica ed improduttiva anche a livello organizzativo. Così pure l’aggregazione numerica di edifici scolastici molto distanti tra loro o molto  diversi come utenza, non consente l’attuazione dell’unitarietà didattica e formativa. La presenza di pluriclassi nei centri urbani, inoltre, non è per nulla giustificabile.

Non si può ritenere “istituto comprensivo” una realtà scolastica composta di 8 corsi di scuola media con l’accostamento formale di una sezione di materna, o di un ciclo di elementare. Né al contrario , formato da 20 classi di elementare e tre di media. La cultura della pianificazione dovrebbe garantire all’istituto scolastico  (comprensivo) una sua graduale autonomia di sviluppo e di consolidamento nel territorio, consentendo un impianto di almeno quattro corsi completi nei diversi ordini di scuola, tali da garantire il mantenimento degli organici ed il numero complessivo d’alunni intorno alle settecento unità.

 

 

Al numero degli alunni, garanzia d’organico e di risorse, si aggiungerà in maniera efficace la costruzione di una progettualità didattico-metodologica ed un coerente impianto di Progetto educativo e di Piano dell’offerta formativa, garantendo così al territorio, (quartiere, municipalità) la presenza viva e funzionale dell’istituzione scolastica per l’intero ciclo primario d’istruzione e formazione.

 

 

            Caro Assessore,

il piano di dimensionamento e di razionalizzazione della rete scolastica, appare quindi quanto mai urgente ed indispensabile non solo per metter in atto un provvedimento ministeriale,  o per evitare il commissariamento, bensì per dare ordine alla scuola catanese  al suo sviluppo urbanistico  che risente della mobilità sociale con le alterne azioni di svuotamento del centro storico e di ripopolazione di alcuni quartieri, a discapito di altri.

            Conti  sempre sulla nostra disponibilità di generosa collaborazione per la crescita e lo sviluppo della scuola catanese, che è ricca di tante risorse umane e necessita di una sempre maggiore e costante attenzione da parte di codesta Amministrazione.

 

 

 

Giuseppe Adernò, IC Parini di Catania

Presidente Asasi Catania

 

 

 

 

Visita il sito delle Autonomie scolastiche http://www.nuovaautonomiascolastica.com/

 

 

Consulta il sito dei servizi alle scuole autonome www.italiascuola.it

 

 

Per ulteriori informazioni è possibile consultare anche il sito scolastico siciliano  www.aetnanet.org 

 

 

e i siti web delle Associazione Scuole Autonome
ASAPI-Associazione Scuole Autonome del Piemonte
FAISAL-Federazione delle Associazioni degli Istituti Scolastici Autonomi della Lombardia
ASAB-Associazione Scuole Autonome Bresciane
ASAV-Associazione Scuole Autonome del Veneto
ASAFVG-Associazione Scuole Autonome del Friuli-Venezia Giulia
ASAER-Associazione Scuole Autonome dell’Emilia-Romagna
ASABO-Associazione Scuole Autonome di Bologna
ASAM-Associazione Scuole Autonome delle Marche
ASAL-Associazione Scuole Autonome del Lazio
ASAC-Associazione Scuole Autonome della Campania
ASAS-Associazione Scuole Autonome della Sicilia
ASAS-Associazione Scuole Autonome della Sardegna









Postato il Sabato, 11 ottobre 2008 ore 11:55:57 CEST di Salvatore Indelicato
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