IL MIUR NASCONDE IL PIANO PROGRAMMATICO SUI TAGLI…PERCHE’?
C’è una sorta di gioco a nascondere al Ministero della pubblica Istruzione. C’è un piano programmatico da giorni annunciato, ma mai presentato. In questo importantissimo piano dovrebbero essere indicati chiaramente e dettagliatamente i tagli di 130mila posti previsti. Dettagliatamente, non vagamente. Invece ieri sono state convocate le organizzazioni sindacali…e niente. Il Miur presenta una bozza di regolamento attuativo riguardante le norme sulla riorganizzazione della rete scolastica e l'utilizzo del personale. La bozza dunque interviene sui seguenti punti: dimensionamento delle scuole e i punti di erogazione del servizio, con l'indicazione di ricondurre il più possibile l'organizzazione della rete scolastica alle norme già fissate con il DM 176/97 e con il DPR 233/98, definizione degli organici e costituzione delle classi. Ma si continua a rimanere nella vaghezza. Le classi saranno chiaramente più numerose con un innalzamento dei parametri sia minimi sia massimi per la loro formazione; gli organici terranno conto della complessità territoriale e sociale del territorio.
Ma, al di là di queste vaghe indicazioni, tutto tace. Tutto è vago, e dove c’è vaghezza, c’è puzza di inganno. Il piano programmatico è un mistero. Un mistero di Parigi. Dobbiamo sguinzagliare un investigatore per risolverlo?
Silvana La Porta
C’è una sorta di gioco a nascondere al Ministero della pubblica Istruzione. C’è un piano programmatico da giorni annunciato, ma mai presentato. In questo importantissimo piano dovrebbero essere indicati chiaramente e dettagliatamente i tagli di 130mila posti previsti. Dettagliatamente, non vagamente. Invece ieri sono state convocate le organizzazioni sindacali…e niente. Il Miur presenta una bozza di regolamento attuativo riguardante le norme sulla riorganizzazione della rete scolastica e l'utilizzo del personale. La bozza dunque interviene sui seguenti punti: dimensionamento delle scuole e i punti di erogazione del servizio, con l'indicazione di ricondurre il più possibile l'organizzazione della rete scolastica alle norme già fissate con il DM 176/97 e con il DPR 233/98, definizione degli organici e costituzione delle classi. Ma si continua a rimanere nella vaghezza. Le classi saranno chiaramente più numerose con un innalzamento dei parametri sia minimi sia massimi per la loro formazione; gli organici terranno conto della complessità territoriale e sociale del territorio.
Ma, al di là di queste vaghe indicazioni, tutto tace. Tutto è vago, e dove c’è vaghezza, c’è puzza di inganno. Il piano programmatico è un mistero. Un mistero di Parigi. Dobbiamo sguinzagliare un investigatore per risolverlo?
Silvana La Porta