Organici ATA: sindacati sul piede di guerra
di Reginaldo Palermo
Il decreto interministeriale in fase di perfezionamento prevede un taglio di mille posti. I sindacati protestano e giudicano del tutto inaccettabile il provvedimento che però trova la sua legittimazione nella legge finanziaria del 2008. E Cobas-Scuola proclama uno sciopero per il 9 maggio.
Sindacati sul piede di guerra per la bozza di decreto interministeriale che definisce gli organici del personale ATA per il 2008/2009.
Il provvedimento prevede infatti un ridimensionamento complessivo di 1000 posti (310 assistenti amministrativi in meno, 291 aiutanti tecnici, 399 collaboratori scolastici): i “tagli” saranno particolarmente consistenti nelle regioni del sud (151posti in meno in Campania, 150 in Sicilia, 132 in Puglia) e meno consistenti al nord (24 in Emilia-Romagna, 46 in Piemonte e 67 in Lombardia).
Il Ministero ha garantito che, per quest’anno, le tabelle per il calcolo dei posti spettanti a ciascuna scuola non verranno riviste e che i “tagli” sono stati calcolati facendo riferimento ai dati di contesto (presenza di alunni handicappati e di stranieri, tassi di dispersione e così via).
Ma in sindacati non ci stanno e già minacciano azioni di protesta e avanzano proposte concrete nel tentativo di contenere il più possibile la riduzione degli organici.
Già il mese scorso, quando era iniziato il confronto fra le parti in materia di organici, i sindacati avevano sottolineato la necessità di “partire dalla rilevazione delle effettive necessità delle scuole e dalla conseguente individuazione dei carichi di lavoro”.
E poi una proposta non nuova, ma finora mai recepita dal Ministero: “Tenere conto dell’esigenza di estendere all’area del primo ciclo di istruzione la presenza di figure dell’area tecnica per le attività di laboratorio e per l’ampia diffusione delle tecnologie informatiche”.
La protesta dei sindacati rischia però di essere scarsamente efficace, dal momento che il provvedimento ministeriale rappresenta un atto dovuto e del tutto legittimo in quanto già previsto dalla legge finanziaria del dicembre scorso.
Già la finanziaria del 2007, approvata nel dicembre 2006, prevedeva un ridimensionamento degli organici ATA nella misura di 7 mila posti; in realtà nel 2007/2008 il taglio è stato di “soli” 4.000 posti e per questo motivo con la finanziaria del 2008 il Governo ha deciso di distribuire su tre anni i 3.000 posti da sopprimere.
Adesso, i Ministeri dell’Istruzione e dell’Economia non possono fare altro che dare attuazione ad una precisa disposizione di legge voluta sì dal Governo, ma approvata anche dalla maggioranza del Parlamento. Attualmente i posti in organico del personale ATA sono complessivamente 252.661; per il 2010/2011 dovranno scendere a 249.661.
Il provvedimento interministeriale di quest'anno potrebbe essere modificato solo se intervenisse un decreto legge, fatto che, in questa fase politica, appare assai difficile.
E’ più probabile, quindi, che i sindacati mirino a spuntare qualche posto in più nei prossimi mesi, quando inizierà il confronto sugli organici di fatto.
Intanto, sul problema più complessivo degli organici, Cobas-Scuola ha proclamato uno sciopero nazionale per il 9 maggio: l'iniziativa è finalizzata anche a protestare contro l'OM 92 sul recupero dei debiti formativi e a rivendicare il diritto di assemblea nelle scuole.
20/04/2008
di Reginaldo Palermo
Il decreto interministeriale in fase di perfezionamento prevede un taglio di mille posti. I sindacati protestano e giudicano del tutto inaccettabile il provvedimento che però trova la sua legittimazione nella legge finanziaria del 2008. E Cobas-Scuola proclama uno sciopero per il 9 maggio.
Sindacati sul piede di guerra per la bozza di decreto interministeriale che definisce gli organici del personale ATA per il 2008/2009.
Il provvedimento prevede infatti un ridimensionamento complessivo di 1000 posti (310 assistenti amministrativi in meno, 291 aiutanti tecnici, 399 collaboratori scolastici): i “tagli” saranno particolarmente consistenti nelle regioni del sud (151posti in meno in Campania, 150 in Sicilia, 132 in Puglia) e meno consistenti al nord (24 in Emilia-Romagna, 46 in Piemonte e 67 in Lombardia).
Il Ministero ha garantito che, per quest’anno, le tabelle per il calcolo dei posti spettanti a ciascuna scuola non verranno riviste e che i “tagli” sono stati calcolati facendo riferimento ai dati di contesto (presenza di alunni handicappati e di stranieri, tassi di dispersione e così via).
Ma in sindacati non ci stanno e già minacciano azioni di protesta e avanzano proposte concrete nel tentativo di contenere il più possibile la riduzione degli organici.
Già il mese scorso, quando era iniziato il confronto fra le parti in materia di organici, i sindacati avevano sottolineato la necessità di “partire dalla rilevazione delle effettive necessità delle scuole e dalla conseguente individuazione dei carichi di lavoro”.
E poi una proposta non nuova, ma finora mai recepita dal Ministero: “Tenere conto dell’esigenza di estendere all’area del primo ciclo di istruzione la presenza di figure dell’area tecnica per le attività di laboratorio e per l’ampia diffusione delle tecnologie informatiche”.
La protesta dei sindacati rischia però di essere scarsamente efficace, dal momento che il provvedimento ministeriale rappresenta un atto dovuto e del tutto legittimo in quanto già previsto dalla legge finanziaria del dicembre scorso.
Già la finanziaria del 2007, approvata nel dicembre 2006, prevedeva un ridimensionamento degli organici ATA nella misura di 7 mila posti; in realtà nel 2007/2008 il taglio è stato di “soli” 4.000 posti e per questo motivo con la finanziaria del 2008 il Governo ha deciso di distribuire su tre anni i 3.000 posti da sopprimere.
Adesso, i Ministeri dell’Istruzione e dell’Economia non possono fare altro che dare attuazione ad una precisa disposizione di legge voluta sì dal Governo, ma approvata anche dalla maggioranza del Parlamento. Attualmente i posti in organico del personale ATA sono complessivamente 252.661; per il 2010/2011 dovranno scendere a 249.661.
Il provvedimento interministeriale di quest'anno potrebbe essere modificato solo se intervenisse un decreto legge, fatto che, in questa fase politica, appare assai difficile.
E’ più probabile, quindi, che i sindacati mirino a spuntare qualche posto in più nei prossimi mesi, quando inizierà il confronto sugli organici di fatto.
Intanto, sul problema più complessivo degli organici, Cobas-Scuola ha proclamato uno sciopero nazionale per il 9 maggio: l'iniziativa è finalizzata anche a protestare contro l'OM 92 sul recupero dei debiti formativi e a rivendicare il diritto di assemblea nelle scuole.
20/04/2008