Primi elementi di bilancio
delle nuove regole per le supplenze.
Il caso di "ordinaria follia scolastica" raccontato in altra news non è isolato. Ce ne sono di peggiori, in un Paese in cui ogni anno 200 mila insegnanti cambiano di sede su e giù per l'Italia.
Sul fenomeno incidono la mobilità (il personale della scuola ha diritto a richiedere di cambiare sede ogni anno, e se ne avvale di regola il 10-12%), i pensionamenti e i meccanismi di nomine provvisorie, ingigantito a causa di un precariato che sfiora il 20%. Non si assume a tempo indeterminato, si danno incarichi a tempo per risparmiare, ma poi ci sono queste conseguenze.
Riguardo alle supplenze, qualcosa è cambiato finalmente. Dopo le denunce di Tuttoscuola, riprese dalla stampa nazionale e locale, sono state definite nuove regole.
Solamente a fine anno sarà possibile tracciare un bilancio degli effetti virtualmente migliorativi del nuovo regolamento per le supplenze (decreto ministeriale n. 131 del 13 giugno 2007). E forse bisognerà attendere un secondo anno di applicazione, perché, per tre o quattro mesi le nuove regole non hanno potuto entrare in vigore.
I primi segnali sembrano confortanti: le nomine sembrano avere tempi più spediti (e costi reali e figurativi più contenuti) grazie alla task force dei supplenti di pronto impiego. Ne guadagna certamente la continuità e l'efficacia del servizio.
Con regole nuove o vecchie restano comunque intatte alcune patologie di fondo che dovranno essere riconsiderate per rispetto del diritto degli alunni.
delle nuove regole per le supplenze.
Il caso di "ordinaria follia scolastica" raccontato in altra news non è isolato. Ce ne sono di peggiori, in un Paese in cui ogni anno 200 mila insegnanti cambiano di sede su e giù per l'Italia.
Sul fenomeno incidono la mobilità (il personale della scuola ha diritto a richiedere di cambiare sede ogni anno, e se ne avvale di regola il 10-12%), i pensionamenti e i meccanismi di nomine provvisorie, ingigantito a causa di un precariato che sfiora il 20%. Non si assume a tempo indeterminato, si danno incarichi a tempo per risparmiare, ma poi ci sono queste conseguenze.
Riguardo alle supplenze, qualcosa è cambiato finalmente. Dopo le denunce di Tuttoscuola, riprese dalla stampa nazionale e locale, sono state definite nuove regole.
Solamente a fine anno sarà possibile tracciare un bilancio degli effetti virtualmente migliorativi del nuovo regolamento per le supplenze (decreto ministeriale n. 131 del 13 giugno 2007). E forse bisognerà attendere un secondo anno di applicazione, perché, per tre o quattro mesi le nuove regole non hanno potuto entrare in vigore.
I primi segnali sembrano confortanti: le nomine sembrano avere tempi più spediti (e costi reali e figurativi più contenuti) grazie alla task force dei supplenti di pronto impiego. Ne guadagna certamente la continuità e l'efficacia del servizio.
Con regole nuove o vecchie restano comunque intatte alcune patologie di fondo che dovranno essere riconsiderate per rispetto del diritto degli alunni.