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INVALSI: ASASI - La Letterina n.153  - lun. 7 apr 2008  

Rassegna stampa

 

  

Sommario

NOTIFICATO AL MPI IL RICORSO CONTRO IL BANDO ISPETTIVO
In allegato il testo completo dell’impugnativa. Entro i termini previsti del 5 aprile è stato notificato al MPI attraverso l’avvocatura dello Stato di Roma, il corposo ricorso in ben 30 pagine
di Salvatore Indelicato

LA SCUOLA SICILIANA A CONVEGNO
A Paternò, presso l’Istituto Don Milani,  il 2 aprile  ha avuto luogo un convegno di studio sul tema “Progetto Scuola, Bisogni e prospettive” con la partecipazione del Sindaco di Paternò, Pippo Failla, della dott.ssa Nunziatina Barone Freni  per la Direzione Regionale, del dott. Raffaele Zanoli dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale ed il senatore Pino Firrarello, quale componente della Commissione Cultura del Senato.
di Giuseppe Adernò

SANZIONI. PIÙ POTERI DELEGATI AI PRESIDI IN SICILIA
Delega permanente ai presidi siciliani per l’adozione provvedimenti amministrativi cautelari obbligatori, conseguenti a procedimenti      penali,     nei confronti del personale della scuola.
redazione

SCRUTINI, IRRESPONSABILITÀ DEGLI ORGANI COLLEGIALI
Assistiamo in Sicilia al tentativo reiterato da parte degli organi collegiali di disattendere la nuova normativa sui debiti e in particolare sul termine ultimo degli scrutini finali nella scuola superiore.  
di Salvatore Indelicato

CATANIA, BUONI LIBRO E PASTI SCOLASTICI
Lettera dell’ASASI Catania al Signor Commissario Straordinario del Comune di Catania e alla c.a dell’arch. Augusta Manuele, Direttore  Assessorato alle Politiche Scolastiche
di Giuseppe Adernò

VINTA LA BATTAGLI A SULLE VISITE FISCALI
Il 27 marzo il direttore generale Di Stefano ci ha comunicato che l’assessore regionale Lagalla e i suoi eccelsi collaboratori, con circolare 29/2/08, su parere del Ministero della Sanità, ha comunicato alle AUSL siciliane che le visite fiscali alle scuole sono gratuite.
di Roberto tripodi

PER LA SCUOLA DEL MERITO E DELLA RESPONSABILITÀ
Gruppo di Firenze. Scuola: un partito trasversale del merito e della responsabilità Lettera aperta ai partiti e ai candidati   Tutti, a parole, considerano centrale la scuola per il futuro del paese.

ASSISTENTI TECNICI: SERIE CONTRADDIZIONI.
nostro lettore assiduo, stavolta ci accusa di non occuparci dei “famosi lavoratori di ruolo degli Enti Locali che si sono presi e si prenderanno ancora i posti di III fascia delle graduatorie di istituto (fra l’altro senza titoli specifici).
di Roberto Tripodi

ELEZIONI E POESIA: “PENZA”
La poetessa Lina La Mattina ci invia una poesia che pubblichiamo

MISTERI DEL CONCORSO A DIRIGENTE TECNICO
Il bando del concorso che stabiliva che il 1° aprile il MPI avrebbe comunicato la data delle prove preselettive, era un pesce d’Aprile! Infatti in tale data si è saputo solo che la stessa comunicazione sarebbe stata rinviata al 3 giugno.
redazione

SENTENZA INTERESSANTE SU PROF ASSENTEISTA.
La Corte dei Conti della Lombardia, con sentenza n. 209 del 2008, ha condannato un docente al pagamento di 50.000 euro più interessi da versare all’amministrazione e le spese legali.
redazione

UN CAMPER DELLA LEGALITÀ
per portare nei comuni dell'Agrigentino la  lotta al racket e all'usura.   La lotta al racket e all'usura da oggi viaggia su quattro ruote e raggiunge  tutti i paesi della provincia di Agrigento. 
di Giuseppe Adernò

SCIENZE E COMUNICAZIONE
l'8 aprile a Catania si terrà un'incontro  organizzato dall'Università con Piero Angela sul tema "Scienze e Comunicazione" Strumenti della divulgazione scientifica.

STUDENTI DI SCORDIA INTOSSICATI A JESOLO
Il preside del liceo Majorana di Scordia racconta: "Soltanto una ragazza è rimasta in ospedale, ma a scopo precauzionale".

PER UN’EDUCAZIONE ALLA LEGITTIMAZIONE DELLA LEGALITÀ
... a  venti  anni  dalla  uscita  del  film  “scugnizzi”;   del  compianto genio  artistico  di  nanny  loi:  per una discussione sui veri significati di un’educazione alla legittimazione della legalità  
di Gianfranco Purpi

QUESTIONE ENAM
Da alcune scuole ci è stato chiesto come gli insegnanti possano evitare di aderire all’ENAM.
scuola violenta

SIRACUSA, RETATA ANTIPEDOFILIA ON LINE
L'operazione è stata condotta dal Nit di Siracusa con 80 perquisizioni in 14 regioni. Colto in flagranza di reato, è finito in manette un insegnante siciliano di 51 anni sposato e allenatore di pallavolo under 13   
scuola violenta

BIDELLO PEDOFILO ALLE ELEMENTARI ARRESTATO A TRENTO
Fotografava bambine seminude nel bagno della scuola dove lavorava  
scuola violenta

PROF RIMPROVERA STUDENTESSA CHE FUMA E FINISCE IN OSPEDALE.
Studentessa insulta e picchia l’insegnante. La giovane ripresa perché fumava. La prof è finita al pronto soccorso.
scuola violenta

LO SQUALLORE DELL’UNIVERSITÀ ITALIANA
Sesso, scambio di favori, strumentalizzazione elettorali, simonia di cultura ,  tariffari per gli esami, mercificazione di corpi e di diplomi, sfacciate raccomandazioni, pesate a suon di zeri dopo le cifre, uno, due , tre milioni, con il conteggio in lire ed ora in euro con il corrispondente raddoppiato.  

SCUOLE CHE SI ASSOCIANO



NOTIFICATO AL MPI IL RICORSO CONTRO IL BANDO ISPETTIVO
In allegato il testo completo dell’impugnativa. Entro i termini previsti del 5 aprile è stato notificato al MPI attraverso l’avvocatura dello Stato di Roma, il corposo ricorso in ben 30 pagine redatto dall’ avv. Filippo Basile, del foro di Catania, domiciliato presso lo studio del prof. avv. Mario Libertini di Roma, su committenza del comitato trasversale di dirigenti scolastici siciliani, che ha raccolto ampie adesioni e consensi all’interno della categoria, giustamente preoccupata dalla “diminutio” operata nei loro confronti che il bando di fatto determina. Il deposito al TAR Lazio è previsto entro i termini.  

Il testo completo del ricorso risulta una lettura molto utile e istruttiva per tutti i dirigenti per chiarire in modo inequivocabile motivazioni e ragioni dell’impugnativa. I legali evidenziano nel ricorso come l’amministrazione ha voluto ricostruire in modo surrettizio una sovra ordinazione di fatto se non di diritto dei dirigenti tecnici/ispettori, rispetto ai dirigenti scolastici, non fondata né riscontrabile nella legislazione.
Le funzioni ispettive per come anche il contratto statuisce sono, senza alcun dubbio, ricomprese nello status giuridico dei dirigenti scolastici; ed è davvero singolare che questi ultimi debbano sostenere un concorso per accedere ad una qualifica di cui…sono già in possesso!
La giustificazione addotta dall’amministrazione per il bando si basa su una interpretazione errata delle norme e in una commistione tra norme del vecchio ordinamento e della nuova legislazione sulla dirigenza, dimenticando che è venuto meno il ruolo degli ispettori a seguito delle radicali riforme della dirigenza pubblica. Il testo unico sulla dirigenza ignora del tutto l’espressione “ dirigente tecnico” che si trova solo nel regolamento mentre è di tutta evidenza che l’unico sistema oggi vigente per il reclutamento della dirigenza pubblica statale è quello approntato dal testo unico cioè dal 165.
Il bando pretende di reclutare dunque una figura oggi sicuramente estranea, quale figura soggettiva, alla struttura della dirigenza pubblica visto che l’ispettore tecnico è un ruolo oggi pacificamente inesistente. Perché allora si è voluto praticare questo vicolo cieco? La risposta va cercata in un tentativo politico di comprimere e in un certo senso rinnegare la straordinaria stagione dell’autonomia scolastica che era culminata nella istituzione della qualifica dirigenziale per i capi di istituto; e nel contempo ritornare ai vetero meccanismi di un controllo centralizzato sul sistema scolastico di base, sconfessando il decentramento e alla faccia del titolo V della costituzione.
E’ come voler rimettere negli enti locali i sindaci sotto il controllo dei prefetti: si scatenerebbe una rivolta costituzionale da parte dei poteri locali. Ma attenzione a non mischiare status e funzioni ispettive.
Mentre  lo status giuridico degli ispettori tecnici è stato interamente travolto dalla riforma della dirigenza pubblica diversamente è avvenuto per le “funzioni ispettive” che, anzi , hanno trovato nuova linfa e potenziamento con l’ “Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema dell’Istruzione (INVALSI ).
Come è noto i dirigenti delle istituzioni scolastiche, ai sensi dell’art. 25 D.lgs. 9.05.2001 n°165 (T.U.P.I.), sono dirigenti dello Stato inquadrati in ruoli di dimensione regionale, rappresentando  l’espressione forse più significativa del processo di “autonomia” delle istituzioni scolastiche ed educative ai sensi dell’art. 21 legge 15.03.1997 n° 59.
Il CCNL Area V del 11.04.2006 che regola il rapporto di lavoro dei dirigenti scolastici, all’art. 11, comma 4 , prevede espressamente la possibilità che siano loro conferiti “incarichi di studio, ricerca, ispettivi…… “ nel contesto di un impiego del dirigente scolastico presso l’amministrazione centrale o regionale, alternativo all’incarico di direzione di una singola istituzione scolastica o educativa.
Tale previsione contrattuale, del resto, è pienamente coerente con la disciplina di legge sulla regolamentazione e il conferimento degli incarichi  dirigenziali, ai sensi dell’art. 19, comma 10, T.U.P.I.
D’altra parte, per tutti i dirigenti dello Stato, dunque anche per i dirigenti scolastici, è previsto, ai sensi dell’art. 23, comma 2, T.U.P.I., l’istituto della “mobilità”, secondo la disciplina specifica posta dal successivo art. 30 (valevole per tutti i dipendenti della p.a.).   La verità è che l’amministrazione ha volutamente ignorato il processo di riforma della dirigenza dello Stato, ragionando come se la “funzione ispettiva” (regolata dall’art. 397 T.U. sulla scuola) potesse, ancora, essere riservata, in via esclusiva, ad un “corpo”, vale a dire ad un contingente di dirigenti del tutto separati e distinti rispetto agli altri dirigenti (ed anzi, di fatto, sovraordinati alla dirigenza scolastica!), esattamente come nel sistema vigente all’epoca del T.U. sulla scuola che, infatti, prevedeva il “ruolo degli ispettori tecnici” ai sensi del più volte richiamato art. 419.
Tanto ciò vero che, come già posto in luce, l’art. 2, comma 5, del D.P.R. 21.12.2007 n°260, parla proprio ed espressamente di “corpo ispettivo”, come composto da dirigenti “investiti dell’esercizio della funzione ispettiva tecnica”, peraltro, come anche notato, con uno spostamento (significativo) verso le funzioni di “controllo”, anche sulla “continuità delle prestazioni da parte dei docenti”, che rischia di ricondurre la figura verso i suoi caratteri originari.
Al contrario, le funzioni ispettive, lungi dal potersi considerare esclusive  di un “corpo” di dirigenti, separati e distinti, tanto da prevederne il reclutamento sulla base di uno specifico concorso, sono oggi (vale a dire alla stregua dell’ordinamento della dirigenza dello Stato) a pieno titolo ricomprese nello “status” giuridico di tutti i dirigenti, a mente del fondamentale comma 10, dell’art. 19 T.U.P.I, sopra interamente riprodotto, nonché art. 6 D.P.R. n°108/2004, parimenti sopra riprodotto.
Si noti, tra l’altro, come la legge faccia espresso riferimento, oltre alle “funzioni ispettive, di consulenza, studio e ricerca”, anche “ad altri incarichi specifici previsti dall’ordinamento”, mentre ancora più chiaro il regolamento che, all’art. 6 citato, si riferisce a “incarichi specifici di livello dirigenziale previsti dall’ordinamento” (1° comma) o che “possono riguardare la realizzazione di progetti, programmi ed obiettivi coerenti con gli atti di indirizzo dell’organo di vertice dell’amministrazione”.
E ove si volesse sostenere che tali previsioni, per quanto chiare ed univoche, non riguardino le “funzioni ispettive” nel senso di cui all’art. 397 T.U. scuola del 1994, sarebbe agevole replicare che, a conferma che invece riguardano proprio (ed anche) tali funzioni, sovviene l’art. 11, comma 4, del CCNL, Area V, del 11.04.2006, già sopra riprodotto e commentato, cioè un norma contrattuale relativa, proprio, al conferimento dell’incarico ai dirigenti scolastici, vale a dire la medesima materia regolata dall’art. 19 T.U.P.I. citato.
Salvatore Indelicato

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LA SCUOLA SICILIANA A CONVEGNO
       A Paternò, presso l’Istituto Don Milani,  il 2 aprile  ha avuto luogo un convegno di studio sul tema “Progetto Scuola, Bisogni e prospettive” con la partecipazione del Sindaco di Paternò, Pippo Failla, della dott.ssa Nunziatina Barone Freni  per la Direzione Regionale, del dott. Raffaele Zanoli dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale ed il senatore Pino Firrarello, quale componente della Commissione Cultura del Senato.

         L'invito era stato rivolto anche all'on. Lino Leanza, ass. reg. alla Pubblica Istruzione, a Guido Di Stefano direttore regionale USR, Giuseppe Cosentino capodipartimento MPI, Patrizia Monterosso dirigente ass. P.I. regione sicilia.
 L’iniziativa promossa del preside Enzo Spinella ha avuto un notevole successo di pubblico per la partecipazione e la ricchezza delle tematiche evidenziate nel corso degli interventi programmati:
Giuseppe Adernò per l’ASAS a sostegno di una vera autonomia della scuola, senza vincoli burocratici e verticistici,  con risorse certe e organico funzionale d’Istituto;
Cristina Cascio dello SNADIS per una valorizzazione del ruolo, dei compiti e dei compensi per i dirigenti, la sospensione del concorso ispettivo per i dirigenti  ed una maggiore flessibilità nell’organizzazione dei progetti;
Agata Di Luca per una valorizzazione della cultura dell’integrazione anche attraverso una maggiore garanzia e stabilità dell’organico,
Mimmo Mazzeo dell’ANQUAP in rappresentanza dei Dirigenti dei servizi amministratiti e della molteplici problematiche ed oneri che coinvolgono gli uffici di Segreteria ;
Salvatore Indelicato, presidente provinciale ANP, il quale ha illustrato le proposte dei Presidi per la XVI legislatura: un nuova idea di scuola  efficiente e produttiva, alta motivazione dei docenti e valorizzazione del servizio dei docenti e dei dirigenti  ed infine
Nino Prastani dell’ANDIS  ha ribadito la necessità di una nuova politica per la scuola che risponda ai bisogni del territorio.   In una campagna elettorale nella quale la scuola è assente  e figura all’ottavo posto dei programma del PD su 10 punti ed al quarto posto su 8 azioni del PDL la voce della scuola si fa sentire.
       Scrittori ed intellettuali con a capo Ernesto Galli della Loggia  in una lettera aperta ai futuri amministratori della res publica hanno scritto che una scuola estranea alla meritocrazia non può funzionare  e che l’eccesso di indulgenza danneggia gli studenti e l’intera società.
        Se le scuole si riducono a diplomifici  e la preparazione generale degli studenti risulta inadeguata , qualcuno si dovrà assumersi le responsabilità di tutto ciò. Il sei politico di sessantottina memoria , il mito dell’egualitirismo  ha fatto il loro tempo. La scuola di oggi richiede impegno, serietà e perché no, anche  severità e giustizia nel premiare chi studia e aiutare chi non studia.
       Presso la Camera dei Deputati  a Roma il 1° aprile ha avuto luogo l’atteso incontro con collegamento internet, tra le due primedonne della Minerva, i viceministro Valentina Aprea  dell’era morattiana  e Mariangela Bastico del  governo Prodi-Fioroni.
       Le tematiche emerse e trattate a Paternò coincidono con quelle esposte alla Camera dei Deputati dalle prime donne della Minerva: Mariangela Bastico  sottosegretario del Ministro Fioroni,  ha condiviso la necessità di attuare pienamente l’autonomia scolastica, attraverso una concreta autonomia finanziaria da ampliare, una maggiore funzionalità degli organici, la continuità didattica dei docenti e lo sviluppo di carriera. Ha, inoltre, ribadito il principio di coniugare l’autonomia con la responsabilità e la valutazione dei dirigenti e dei docenti  e concorda sulla proposta di una maggiore flessibilità nell’organizzazione delle supplenze Nelle risposte del sottosegretario Valentina Aprea, che ha cooperato per la riforma Moratti,  si evidenzia  come primo obiettivo la centralità dello studente e dell’apprendimento , considerando la scuola come servizio a domanda individuale..
L’autonomia scolastica vene letta alla luce della sussidiarietà e pertanto lo Stato stabilisce le norme generali e controlla che le istituzioni le rispettino e che gli studenti conseguono le competenze finali.
La qualità degli apprendimenti, le competenze dei docenti, i poteri dei dirigenti e l’efficacia della governance degli istituti autonomi  sono le quattro emergenze che il governo di centro destra affronterà nei primi cento giorni
La prospettiva di una seconda conferenza Nazionale degli Apprendimenti di base e la personalizzazione dei piani di studio e  la flessibilità degli insegnamenti ,temi specifici della riforma Moratti, vengono rilanciati dall’on. Valentina Aprea in linea di continuità con il precedente  processo di riforma,  temporaneamente interrotto dal ministero Fioroni.
Speriamo comunque di non dovere ricorrere ad un nuovo Concilio di Trento per avvivare la riforma della controriforma.
Buone le intenzioni, chiare le prospettive , attendiamo l’esito degli eventi elettorali e subito dopo  i fatti concreti per una nuova politica scolastica.
Giuseppe Adernò

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SANZIONI. PIÙ POTERI DELEGATI AI PRESIDI IN SICILIA
Delega permanente ai presidi siciliani per l’adozione provvedimenti amministrativi cautelari obbligatori, conseguenti a procedimenti      penali,     nei confronti del personale della scuola.

            Ragioni di più soddisfacente rispondenza dell’azione amministrativa alle esigenze dei procedimenti (o degli atti necessitati o, comunque, opportuni ) determinano lo scrivente, a disporre, con effetto immediato, delega permanente alle  SS.LL. per l’adozione e l’eventuale successiva revoca dei provvedimenti di sospensione obbligatoria dal servizio del personale della scuola, inviandone, con immediatezza, copia per opportuna e dovuta conoscenza a questo Ufficio.          Inutile dire che, le possibili riammissioni in servizio del personale interessato dovranno avvenire valutando attentamente le condizioni che rendano compatibile, con lo specifico ambiente scolastico, la presenza di tali soggetti.
          Qualora non dovessero sussistere dette condizioni, il fatto sarà con immediatezza segnalato all’ U.S.P. competente per territorio per le opportune determinazioni.
IL DIRETTORE GENERALE Guido DI STEFANO

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SCRUTINI, IRRESPONSABILITÀ DEGLI ORGANI COLLEGIALI
Assistiamo in Sicilia al tentativo reiterato da parte degli organi collegiali di disattendere la nuova normativa sui debiti e in particolare sul termine ultimo degli scrutini finali nella scuola superiore.  

Nonostante che i dirigenti scolastici abbiano messo sull’avviso e ripetutamente sulla violazione,  alcuni  collegi dei docenti si sono  orientati ad effettuare le prove di verifica e gli scrutini finali, dopo il 31 agosto e cioè dal 1 settembre in poi.
La situazione di eccezionalità a cui si fa appello e prescritta dall’ordinanza, nella stragrande maggioranza dei cosi non esiste, e non si capisce come sia possibile dar corso a questo orientamento del collegio con le esigenze dell'istituto vincolate al calendario scolastico e alla normativa vigente.
Il rinvio a settembre degli scrutini, infatti, relativamente agli studenti con debiti non può essere utilizzato in via ordinaria come strumento organizzativo, poiché tale rinvio deve rispondere ad esigenze straordinarie delle scuole, che devono essere debitamente documentate. Non ci si rende conto, fra l’altro, che a causa della mobilità esasperata dei docenti, non è possibile  garantire la stessa composizione del consiglio di classe che ha effettuato gli scrutini di giugno, se non ricorrendo a problematiche soluzioni che la stessa  OM 92 ritiene molto irrituali e che prevedono aggravi economici a carico della scuola con risvolti nei confronti del controllo dei revisori dei conti e possibili addebiti alla corte dei conti a carico del preside. Gli scrutini sono effettuati dai CdC competenti che, in tale circostanza, assumono la veste di “collegi perfetti”.
Come allora sostituire i docenti che non sono disponibili dopo il 1 settembre per trasferimento, termine delle supplenze, pensionamento?
D’accordo che i docenti eventualmente assenti devono essere sostituiti. Sul piano strettamente formale, in una situazione estrema, la sostituzione anche di tutti i componenti di un CdC, sia per le verifiche che per gli scrutini, sarebbe legittima.
E’ evidente che tale misura, a sua volta estrema, sarebbe oltremodo sconveniente sul piano educativo e quindi deve essere assolutamente da evitare.
Perché ciò accada evidentemente non v’è altra soluzione che effettuare gli scrutini delle classi in cui si ravvisa che troppi docenti dovranno essere sostituiti, entro la fine di agosto.
Come pagare poi i docenti chiamati a surrogare gli assenti, i trasferiti o i pensionati o quelli semplicemente decaduti per terminazione del contratto?
E’ evidente che i docenti supplenti nominati dopo il 31 agosto per le operazioni di verifica e di scrutinio vanno retribuiti con i fondi per le supplenze.
E’ pur vero che nulla vieta  che si proceda, per la copertura delle situazioni in cui si siano determinati dei vuoti, ad una congrua utilizzazione del personale di ruolo interno alla scuola, nel rispetto delle classi di concorso di cui ciascun docente è titolare.
Ma il principio del collegio perfetto e del diritto dello studente ad essere valutato dallo stesso docente che lo ha formato va a farsi a benedire.
Come poi garantire la formazione e delle classi e il diritto degli studenti non ammessi ad iscriversi ad altri istituti? Come giustificare decisioni diverse di scuole dello stesso territorio?
Come è possibile il passaggio fra istituti che prevede degli esami integrativi preventivi? Tutte problematiche che si accavallano e interagendo tra loro arrecano un danno anche alle scuole del bacino territoriale.
Allora cosa può fare il preside persistendo tale intendimento del collegio?
In presenza di tale atteggiamento chiaramente illegittimo il capo di istituto è tenuto a disapplicare la delibera nella parte in cui non rispetta le scadenza dell’ordinanza.
La responsabilità di stabilire il calendario degli scrutini è del capo di istituto, sentito il collegio dei docenti, come è del resto ribadito nelle stesse FAQ ministeriali.; analogamente, è il dirigente scolastico a rispondere in prima persona delle infrazioni che eventualmente dovessero essere commesse in violazione dei predetti vincoli. 
Le ferie non possono essere in alcun modo invocate dagli organi collegiali come causa per spostare alcunché. Le ferie possono benissimo essere usufruite in estate, ma anche a Natale e a Pasqua secondo un piano individuale deciso dal capo di istituto in seguito a una negoziazione individuale e giammai collettiva.
E di questo in ogni caso se ne interessa la RSU e non il collegio dei docenti.  
L’ ipotesi di lavoro che registriamo essere la più gettonata al momento  è quella di differenziare i tempi delle verifiche finali risolvendo già nel mese di luglio i casi degli studenti che avendo debiti leggeri,  che hanno dimostrato di saldare entro tale periodo,  non abbisognano di ulteriori verifiche successivamente. Per gli altri studenti con debiti più pesanti si riserverà l’ultima settimana di agosto per una verifica più puntuale e approfondita.
Insomma, la fase finale delle verifiche e degli scrutini va svolta in modo articolato e flessibile pur nel rispetto rigoroso delle norme in vigore. La formazione delle classi è operazione che viene compiuta il 10 luglio con la fissazione dell’organico di fatto e durante il periodo intercorrente fra la fine di giugno e l’inizio di settembre, in itinere, con la composizione dell’organico delle stesse classi. Normalmente, dalla prima, le classi mantengono la loro fisionomia salvo che nei casi di soppressione o di scelta dell’indirizzo.
La prima circostanza è comunque per lo più prevedibile; la seconda viene programmata con congruo anticipo di tempo. Si tende facilmente a dimenticare la difficoltà che creavano gli esami di riparazione con tutto il codazzo di polemiche e critiche che si portavano dietro, così com’è avvenuto fino alla soppressione degli stessi esami di riparazione che, forzatamente, iniziavano il 1 settembre e dovevano concludersi entro il 10 successivo, pur in presenza di un inizio delle lezioni normalmente posizionato intorno al 12/15 settembre.
La conclusione al 31 agosto vale anche a facilitare le procedure ai fini dell’eventuale cambiamento di scuola da parte di studenti non promossi, il cui numero, a settembre, non sarà tale da determinare problemi non risolvibili caso per caso.
Anche per evitare che a settembre poi si debba inserire i bocciati in classi sino a 32 studenti!
Salvatore Indelicato

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CATANIA, BUONI LIBRO E PASTI SCOLASTICI
Lettera dell’ASASI Catania al Signor Commissario Straordinario del Comune di Catania e alla c.a dell’arch. Augusta Manuele, Direttore  Assessorato alle Politiche Scolastiche

   In riferimento alla  nota   prot. 65718  del 28 marzo 2008 con la quale si comunica la disponibilità della somma di 60.000 euro destinati agli studenti meno abbienti per acquisto di materiale  didattico e sportivo si fa presente alle SS. LL che non avendo gli studenti finora ricevuto il buono libro  - e da due anni i ragazzi di Catania sono gli unici in Italia a non beneficare di tale diritto, pur avendo l’Assessorato regionale assegnate le somme al Comune di Catania, -  si ritiene più utile e più funzionale che tale somma venga assegnata alle singole scuole , almeno 10 quote pro Istituto, lasciando agli stessi la facoltà di assegnare le suddette somme agli studenti bisognosi secondo le necessità che non sono le scarpette o il materiale sportivo , bensì i libri che rendono funzionale lo studio e l’apprendimento.          Circa la mancata assegnazione dei buoni libro perché la gara per la stampa dei buoni libri è andata deserta si suggerisce di assegnare le quote  direttamente alle scuole le quali nell’esercizio dell’autonomia e della saggia discrezionalità potranno aiutare gli studenti nell’esercizio del diritto allo studio, fruendo dei necessari supporti.
          Circa la stampa dei buoni libri si potrà ovviare anche  stampando al computer  o fotocopiando su cartoncino il prototipo del buono libro e senza bisogno di gara si potrà sopperire alle necessità ritenute prioritarie , anche se ormai l’anno scolastico volge al termine e la questione si ripropone ancora una volta per il terzo anno consecutivo senza positiva  soluzione per il bene e nell’interesse degli studenti.
          In merito alle nota  n. 65860 che comunica l’incremento Istat  e quindi l’aumento da 3,25 a 3,30 euro la quota unitaria  pasto  per i non residente si ritiene opportuno soprassedere per questi  ultimi due mesi di scuola  e rimodulare la nuova tariffa per il nuovo anno scolastico, così come è avvenuto  lo scorso anno.
          Tali proposte vengono formulate nello spirito di cooperazione con codesto Assessorato e per il bene degli studenti e la serenità delle famiglie, a garanzia del servizio scolastico.    
Giuseppe Adernò

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VINTA LA BATTAGLI A SULLE VISITE FISCALI
 Il 27 marzo il direttore generale Di Stefano ci ha comunicato che l’assessore regionale Lagalla e i suoi eccelsi collaboratori, con circolare 29/2/08, su parere del Ministero della Sanità, ha comunicato alle AUSL siciliane che le visite fiscali alle scuole sono gratuite.

Francamente, a nostro avviso, non occorreva scomodare il Ministero per capire che le scuole sono un servizio pubblico, ma evidentemente la nostra sanità pensa di poter coprire i buchi di bilancio coi soldi delle scuole, tanto dalle scuole non arrivano voti di scambio.
Si è così rivelata esatta la nostra interpretazione della norma e abbiamo fatto bene a invitare le scuole a non pagare. Già in passato gli uffici provinciali del lavoro volevano multare i presidi che non comunicavano entro 48 ore i contratti dei supplenti, ma anche questa speculativa ipotesi è naufragata. La questione delle visite fiscali però non sembra risolta in modo del tutto positivo.
Nell’ultimo mese la AUSL n. 6 di Palermo non ha effettuato il 90% delle visite fiscali richiesta con la motivazione  “Visita non effettuata per le numerose richieste pervenute”.  In realtà le richieste non sono affatto più numerose della media, ma mancano le risorse per il pagamento dei medici.
Abbiamo notizia del fatto che per un istituto tecnico di Palermo è stata effettuata nel mese di Febbraio una sola visita fiscale (referto medico legale n. 2044/D) con il seguente esito “era assente all’indirizzo sopra indicato, la moglie riferisce che il marito ha ripreso lavoro”. In effetti era stata comunicata la malattia dal 4/2/08 al 8/2/08 e il medico si era recato in visita l’11/2/08. Lo sfascio della Sanità è anche questo.  
Roberto Tripodi

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PER LA SCUOLA DEL MERITO E DELLA RESPONSABILITÀ
Gruppo di Firenze. Scuola: un partito trasversale del merito e della responsabilità Lettera aperta ai partiti e ai candidati   Tutti, a parole, considerano centrale la scuola per il futuro del paese. I partiti hanno però il dovere di esporre con chiarezza ai cittadini-elettori i loro programmi in materia di istruzione.

Programmi che ovviamente saranno in parte diversi; ma che dovrebbero tutti aprirsi con questo preambolo: “Sia le riforme, sia il governo e la vita della scuola a tutti i livelli dovranno ispirarsi ai criteri di merito e di responsabilità”.
L’aggiornamento dei programmi, la riorganizzazione dell’istruzione superiore, l’autonomia delle scuole potranno dare risultati effettivi e duraturi solo recuperando e mettendo in pratica questi elementari principi dell’etica pubblica e privata.
Al ministro uscente va riconosciuto di aver avviato, almeno in parte, un’inversione di tendenza dopo decenni di lassismo. Noi pensiamo che esista un largo consenso trasversale sulla necessità di una scuola più rigorosa.
Ma per questo “partito del merito e della responsabilità” è arrivato il momento di manifestarsi e di assumere precisi impegni di fronte all’elettorato: quello di offrire ai nostri ragazzi una scuola più qualificata ed efficace, ma insieme più esigente sul piano dei risultati e del comportamento; e quello di restituire ai docenti, spesso demotivati e resi scettici da troppe frustrazioni, il prestigio e l’autorevolezza del loro ruolo, intervenendo però con tempestività e rigore nei casi (pochi, ma negativi per l’immagine della scuola) di palese negligenza o inadeguatezza. I dirigenti scolastici infine andranno valutati in primo luogo per la loro capacità di garantire nel proprio istituto professionalità e rispetto delle regole da parte di tutti.
Su questi temi ci attendiamo che giungano presto risposte convincenti e annunci di impegni precisi da parte di tutte le forze politiche, insieme a proposte e riflessioni di tutti coloro che hanno a cuore il presente e il futuro della scuola.
Firmato: (in ordine alfabetico) Giorgio ALLULLI, Gian Luigi BECCARIA, Giovanni BELARDELLI, Remo BODEI, Piero CRAVERI, Giorgio DE RIENZO, Giulio FERRONI, Ernesto GALLI DELLA LOGGIA, Sergio GIVONE, Giorgio ISRAEL, Mario PIRANI, Lucio RUSSO, Giovanni SARTORI, Aldo SCHIAVONE, Sebastiano VASSALLI, Salvatore VECA.
 
http://gruppodifirenze.blogspot.com/  

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ASSISTENTI TECNICI: SERIE CONTRADDIZIONI.
Il Sig. Giuliano Vito, evidentemente nostro lettore assiduo, stavolta ci accusa di non occuparci dei “famosi lavoratori di ruolo degli Enti Locali che si sono presi e si prenderanno ancora i posti di III fascia delle graduatorie di istituto (fra l’altro senza titoli specifici).

Ancora oggi non siamo soddisfatti del vostro sforzo, e di quello dei sindacati, vogliamo la salvaguardia delle graduatorie di istituto con i veri titoli. Ci sono avvocati ad aiutarci a costo zero.”
Caro sig. Vito, l’ASASI è una associazione di scuole, non è un sindacato e non ha i poteri e le responsabilità dell’amministrazione centrale.
Lei saprà che le illegittimità sulla terza fascia degli assistenti tecnici derivano dall’aver permesso ai sindacati di inserirsi nelle commissioni con poteri decisionali.
Non è un caso che queste commissioni abbiano permesso di inserire in graduatoria personale con la terza media e con un corso regionale di 200 ore svolto proprio dagli stessi sindacati.
Qui non si tratta solo di conflitto di interessi, ma di illegittimità vere e proprie. La legge infatti prevede che sia inserito in terza fascia solo chi ha un diploma di maturità tecnica, o una qualifica professionale di Stato o titolo equivalente: duecento ore di corso non equivalgono certo a tre anni di scuola statale.
Noi abbiamo invitato i dirigenti degli istituti a non considerare, per le nuove graduatorie di terza fascia, i punti derivanti dalle conciliazioni illegittime, vista la lettera del direttore generale del 7/3/08 prot. 7672 che precisa che “le supplenze devono intendersi conferite sino al termine delle attività didattiche sia ai fini economici che ai fini giuridici”.
Roberto Tripodi

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ELEZIONI E POESIA: “PENZA”
La poetessa Lina La Mattina ci invia questa poesia che pubblichiamo: “PENZA” Penza, prima di vutari penza ... Nun fari cruci supra li nnomi di li mafiusi ‘nformati cu sunnu, d’unni vennu, ‘nzoccu fannu putissi capitari ca vonnu sulu ‘na seggia di quadiari assittarisi stanchi pri nun fari nenti, ca tantu lu misi curri e semu nuavutri morti di fami a pagari crociere, vacanzi e villi a mmari!
Poiché la nostra letterina viene diffusa a 9.000 indirizzi anche nelle altre regioni, a richiesta possiamo inviare la traduzione a fronte.

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 MISTERI DEL CONCORSO A DIRIGENTE TECNICO
 Il bando del concorso che stabiliva che il 1° aprile il MPI avrebbe comunicato la data delle prove preselettive, era un pesce d’Aprile! Infatti in tale data si è saputo solo che la stessa comunicazione sarebbe stata rinviata al 3 giugno.

La cosa strana è che sul sito della CISL il 30 marzo tale notizia era stata anticipata! Ma come fa la CISL a conoscere in anticipo le decisioni del Ministero? 
Non solo, la CISL ha anticipato che “l’organizzazione a livello nazionale e la successiva somministrazione dei test a livello regionale, non possa avvenire prima del mese di settembre p.v.”
I casi sono due: o la CISL ha la palla di vetro, o è eccessivamente vicina ai centri decisionali del Ministero e, nel caso dei concorsi questa vicinanza sarebbe pericolosa: ma ve le immaginate le sottocommissioni d’esami lottizzate da partiti e sindacati?
Ve li immaginate i futuri ispettori targati CISL che devono esprimere parere sui provvedimenti disciplinari?
Speriamo solo che i sindacati siano ricondotti al loro ruolo di controllo e siano tenuti lontani dalle decisioni amministrative.
Non vorremmo fare la fine di ALITALIA. V
ero è che nella scuola abbiamo toccato il fondo, ma vediamo che c’é chi continua a scavare.

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SENTENZA INTERESSANTE SU PROF ASSENTEISTA.
La Corte dei Conti della Lombardia, con sentenza n. 209 del 2008, ha condannato un docente al pagamento di 50.000 euro più interessi da versare all’amministrazione e le spese legali.

Il docente aveva cumulato tra il 2002 e il 2004 assenze pari al 71,5% dell’orario di servizio per il primo anno e successivamente pari al 59,8%, piazzate strategicamente, ad esempio nei ponti, in prossimità di festività, di giorni lavorativi impegnativi.
La Corte ha dimostrato che le mancate presenze hanno danneggiato la qualità complessiva del servizio, anche sulla base dell’art. 449, comma 3 del D.L. 297/94. 
Non sono stati contestati i certificati medici, ma il fatto che il docente si sia ammalato puntualmente senza prendere le dovute precauzioni e senza nemmeno farsi curare tra una ricaduta e l’altra, disinteressandosi delle ripercussioni che questo comportamento avrebbe prodotto sulla continuità didattica.
La Corte ha stabilito che che c’è da garantire un bene superiore, quello della formazione, che giustifica un’attitudine puntigliosa da parte della legge.

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UN CAMPER DELLA LEGALITÀ
per portare nei comuni dell'Agrigentino la  lotta al racket e all'usura.   La lotta al racket e all'usura da oggi viaggia su quattro ruote e raggiunge  tutti i paesi della provincia di Agrigento. 

L’iniziativa, ideata nell'ambito del Progetto Antiracket e Antiusura Maciste, è  stata presentata  nel corso di una conferenza stampa nella sede  dell'Associazione Agrigentina Antiracket ed Antiusura Lo Mastro onlus,  "
Si tratta di una innovativa modalità di sostengo alla prevenzione, nonché  alla condizione di quanti abbiano maturato o intendano maturare la scelta di denunciare - dicono Stefano Catuara, Presidente del Consorzio Asi, e Silvana  Gatto, Presidente dell'Associazione Lo Mastro - non sono più gli utenti che  si spostano verso i luoghi di erogazione dei servizi di contrasto, ma sono questi ultimi che li raggiungono praticamente a casa, nelle strade e nelle piazze".
Tappezzato di manifesti e locandine realizzate per la campagna di sensibilizzazione contro il racket e l'usura che il Progetto Maciste sta realizzando, il Camper visiterà i comuni della provincia di Agrigento, sostando nei luoghi strategici di maggiore frequentazione della popolazione.  Una volta raggiunta una delle tappe prestabilite, infatti, gli operatori daranno massima diffusione alle attività ed iniziative, privilegiando quelle intraprese nell'ambito del Progetto Maciste, ma spaziando anche a quelle non progettuali, forniranno prima assistenza per informazioni utili, come ad esempio i recapiti degli Sportelli di Ascolto e il Centro di Ascolto per le donne, nonché il numero dell'Associazione Agrigentina Antiracket ed Antiusura Lo Mastro onlus.  
Nella città dei Templi il Progetto Maciste ha previsto una  permanenza di quattro giorni, fino a martedì prossimo.
Per la prossima settimana sono previste le tappe a Palma di Montechiaro (mercoledì 9 e giovedì 10 Aprile) e Comitini (sabato11Aprile).
Giuseppe Adernò

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SCIENZE E COMUNICAZIONE
 l'8 aprile a Catania si terrà un'incontro  organizzato dall'Università con Piero Angela sul tema "Scienze e Comunicazione" Strumenti della divulgazione scientifica.

L'incontro si svolgerà alle 10.00 presso l'auditorium del Monastero dei Benedettini e sono invitati a partecipare le classi del triennio, partecipazione che potrà anche essere attiva ponendo delle domande a Piero Angela.
Spero che l'ASASI possa aiutarci a fare conoscere l'evento a più persone, ovviamente bisogna prenotare la  partecipazione con il dott. Borgione dell'Università di Catania al 0957307331 entro il 4 aprile.
Strumenti della divulgazione scientifica 8 Aprile / ore 10:00 / Auditorium G. De Carlo -  Monastero dei Benedettini Saluto del Rettore Introducono : Antonio Pioletti – Prorettore Antonino Lo Giudice – Preside della Facoltà di Scienze MM.FF.NN Laura Mancuso  - Presidente Fondazione Angelo D’Arrigo Intervengono : Piero Angela – Giornalista e divulgatore scientifico Fiorenzo Galli - Direttore Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia - Milano Partecipano: Concetto Amore - Direttore del CUTGANA Giovanni Costa – Delegato al settore Musei Angelo Messina – v. Presidente della Federparchi Giorgio Montaudo – Presidente Accademia Gioenia di Catania Nunzio Rapisarda – Direttore  ERSU Angela Tosto - Presidente dell' ANISN, Raffaele Zanoli – Dirigente del CSA Dibattito con gli studenti Coordina Alfredo Petralia - Direttore del dip.di Biologia Animale

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STUDENTI DI SCORDIA INTOSSICATI A JESOLO
 Il preside del liceo Majorana di Scordia racconta: "Soltanto una ragazza è rimasta in ospedale, ma a scopo precauzionale". Ieri, circa cento ragazzi erano stati ricoverati: "Non ci sono dubbi sull'intossicazione alimentare, perchè diversi studenti, due autisti e alcuni insegnanti che la sera prima non hanno mangiato non sono stati aggrediti dalla malattia".  

"Soltanto una ragazza è rimasta ricoverata in ospedale, accudita da un'insegnante, ma a scopo precauzionale perchè ha un po' di febbre: la paura è passata". Lo afferma il preside del liceo scientifico statale Ettore Majorana di Scordia, Giuseppe Moncada, facendo il bilancio del ricovero per un'intossicazione alimentare ieri negli ospedali di Trieste di quasi un centinaio di suoi studenti e insegnanti in gita.
"Ho telefonato poco fa a un'insegnante che è sul posto e due mie professoresse hanno chiamato i loro figli che sono in gita - aggiunge - e sappiamo che la situazione è in via di risoluzione. La maggior parte è ritornata a Jesolo, in albergo. Non ci sono dubbi sull'intossicazione alimentare, perchè diversi studenti, due autisti e alcuni insegnanti che la sera prima non hanno mangiato non sono stati aggrediti dalla malattia".
Il preside ha auspicato che "tutto venga chiarito" e che "si aumentino i controlli nel settore". Sulla gita, che oggi prevedeva una visita alle Grotte di Postumia, in Slovenia, il prof. Moncada pensa che "proseguirà". "Decideranno i ragazzi e i professori che sono con loro - sottolinea - ma conoscendo la loro voglia di vita e la loro grande curiosità, penso proprio che non si lasceranno fermare neanche da un'intossicazione alimentare". 03/04/2008 

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PER UN’EDUCAZIONE ALLA LEGITTIMAZIONE DELLA LEGALITÀ
             ... a  venti  anni  dalla  uscita  del  film  “scugnizzi”;   del  compianto genio  artistico  di  nanny  loi:  per una discussione sui veri significati di un’educazione alla legittimazione della legalità  

Vogliamo qui  ricordare a tutto il mondo della scuola e dell’extrascuola  , a quasi venti anni dalla sua apparizione sugli schermi cinematografici , lo stupendo film “Scugnizzi” uscito nell'89 e diretto e scritto da quell’indimenticabile artista della regia e della narrazione storiografica ...che è stato Nanny Loi (film interpretato,tra gli altri, da Leo Gullotta, Claudia Muzzi, Piero Pepe, Aldo Giuffré e Pino Caruso;... oltrechè dai veri ragazzi di un  Riformatorio di Napoli, non tanto dissimili dai ragazzi devianti di altri  strati urbani delle nostre realtà metropolitane di Sicilia).
      Vogliamo ricordare questo film (così come,per lo stesso motivo, potremmo ricordare film come “Mery per sempre” , “Ragazzi Fuori” , “Tano da morire”; ecc.)  per gli immensi incisivi processi di formazione pedagogica e culturale/professionale che può ancora oggi sollecitare all’indirizzo di alunni, utenza, docenti, dirigenti, operatori scolastici vari, soggetti ministeriali e Responsabili dei diversi Organi dell’Amministrazione e della Politica Scolastica; ... allorché lo stesso film venga  “integrato” e “discusso” nel contesto di dibattiti,seminari,aggiornamenti e formazioni permanenti rivolti all’analisi ed ad una matura riflessione critica sulla “costruzione sociale” e sulla “storicità”  della devianza e della trasgressione giovanile (a scuola; e prima,dopo e fuori da quest’ultima).      Questo film può così contribuire,con la sua meravigliosa arte espressiva e con la catarsi liberatoria della sua geniale musicalità scenica, a  “disincantarci”  dalle mistificazioni sociologiche e dalle aporie pedagogiche che sono occultamente sottese al concetto di “Educazione alla Legalità” in quanto tale.
      L’Educazione alla Legalità,per sé considerata e didatticamente declinata, è intenzionalizzata finalisticamente a sollecitare nei suoi “discenti” (grandi e piccini” che siano; dentro o fuori dall’Istituto/Scuola) la formazione degli abiti mentali  pedissequi e degli atteggiamenti etico/relazionali conformistici  a  rispettare le leggi e le norme di ogni dato ordinamento giuridico e,più contestualemente, di ogni dato contesto di vita associata (della Società Civile e della Società Politica) organizzato e disciplinato attraverso norme più o meno prescrittive (istituzionalmente “salde”).
    Si capisce bene, peraltro, che un tale concetto di Educazione alla Legalità...potrebbe risultare (al di là dei buoni propositi di partenza) anche...funzionale alla conservazione, alla stratificazione  ed alla  riproduzione di  ignoranze, emarginazioni, devianze, trasgressioni (anche di quelle foriere di violenze, barbarie ed inciviltà, d’ogni genere)  e alienazioni ,    che (occultamente o meno)  avrebbero a  porsi quali “ostacoli” e “strumenti” di asservimento ideologico e culturale agli assetti sociologici e politico/economici già costituiti;  ... potendo anche “precludere” così il Progresso,il Rinnovamento ed ogni possibile condivisa (erga omnes) Ricomposizione dei rapporti sociali  ed umani costitutivi di ogni cittadinanza e di ogni sistema  socio/politico di vita pubblica istituzionale e/o  privata.
    Allora, andando solo per cenni, credo sia il caso di ben elaborare e rappresentare i termini epistemologici e pedagogici in questione attraverso rigore ed oggettività di ragionamento; e quindi sulla base di approcci progettuali teorici assolutamente scientifici  (per quei livelli di scientificità che il proprio statuto epistemologico concede ai diversi piani e livelli di ogni discorso pedagogico in quanto tale;...per ciò stesso da garantire sempre epistemologicamente, filosoficamente ed eticamente fondato ; e quindi criteriato in prospettiva di didattica curricolare sperimentale...). Sarebbe il caso di ben comprendere che risulta invece epistemologicamente e scientificamente corretto (e laicisticamente maturo) teorizzare non già un’ “Educazione alla Legalità” (o contro il Bullismo; o contro la Mafia; o “contro” chi altri o altro si voglia...) comunque sempre emergente aporetica ... per quanto abbiamo sopra premesso...        
...Ed è da  qui (ma non ci possiamo dilungare oltre questo accenno...) , in questo orizzonte di valori laico/laicisti e di identità umane antropologicamente sempre dialoganti attraverso la Ragione etico/universalizzante, che deve partire il progettarsi e realizzarsi di ogni conseguente (didattico) discorso di Pedagogia della Scuola e di Pedagogia dell’Extrascuola;   che debbono interagire ed integrarsi fecondamente, dando luogo ad un sistema educativo integrato di risorse ed opportunità formative;
...MA  CHE  NON  DEBBONO  MAI   ASSOLUTAMENTE   SMARRIRE  O  FRAMMISTARE   il loro “SPECIFICO” pedagogico e le loro peculiarità DI   STILI   EDUCATIVI   ED   ISTRUZIONALI  di  funzione docente; ben noti ai lettori...; ...laddove è solo la Scuola a porsi quale spazio/ambiente ed istituzione “GENERATIVI”  di educazione/formazione metanaturale e metaculturale (per dirla con Jerome Bruner) ; ...quale istituzione a cui sola è peculiare la continua produzione/riproduzione di cultura e di modelli antropologici da additare valorialmente a Società Civile e Politica; ...quale istituzione connotata da processi d’insegnamento/apprendimento sempre filosoficamente ed eticamente fondati e criteriati in ragione di una Pedagogia dalla didattica sempre scientificamente impostata e sperimentalmente condotta... .
...Insomma, vogliamo riferirci ad un concetto di  Scuola che (si spera)  non  dovrebbe mai disperdere o contravvenire a queste sue ragion d’essere , che  sono anche le   PECULIARI  ragioni generative di una vera società democratica, contraddistinta dalla continua tensione morale e laica al Bene Comune ed alla formazione integrale delle persone che la vengono ad abitare in siti ovunque ispirati alla più razionalizzante cittadinanza etico/politico e civile.
...Ad una cittadinanza,per ciò stesso,che deve alzare sempre il vessillo dell’educazione alla legalità ... soltanto in quanto educazione alla comprensione critica ed alla prassi civile rivolte sempre all’indirizzo di una legittimazione eticamente condivisibile (erga omnes) di tale stessa legalità... (legalità,peraltro, da poter risultare così sempre riprogettabile e riproponibile criticamente soltanto attraverso procedure e prassi assolutamente legalitarie di cittadinanza istituzionale)...
Gianfranco Purpi

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QUESTIONE ENAM
 Da alcune scuole ci è stato chiesto come gli insegnanti possano evitare di aderire all’ENAM.

Proponiamo un modello di recesso:    LETTERA TIPO DI DIFFIDA (raccomandata R/R)  
Alla Direzione Provinciale del Tesoro di …………………………………  
…..l….  sottoscritt….. ……………………………………………………………………………   dirigente scolastico in servizio presso ………………………………………………………   titolare della partita fissa n. ………………………….. presso codesta Direzione Provinciale del Tesoro
PREMESSO
 che l’istituzione della dirigenza scolastica è stata normata da ben tre fonti legislative ( L.59/97; D.lgs.59/98; D.Lgs.165/2001);
che in data 1° marzo 2002 è stato stipulato il primo Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro dei Dirigenti Area V;
che, per effetto delle disposizioni di legge e del CCNL, dal 1° settembre 2000 non esistono più i direttori didattici ma unicamente i dirigenti scolastici;
che nel CCNL di categoria gli unici prelievi sulla retribuzione consentiti e opzionali sono quelli relativi alle trattenute sindacali;
che i D.S. possono svolgere la loro funzione in qualsiasi Istituzione scolastica, indipendentemente dal fatto di essere stati, in precedenza, direttori didattici o presidi;
che, nonostante tutti questi fatti e ragioni, gli ex direttori didattici continuano a subire in modo forzoso le ritenute assistenziali a favore dell’ENAM;
DIFFIDA
 in qualità di ex direttore didattico ora dirigente scolastico la Direzione Provinciale del Tesoro di ………………………………. dal proseguire nell’applicazione delle trattenute mensili dello 0,80% sul proprio stipendio a favore dell’ENAM ED ESIGE la restituzione delle somme indebitamente trattenute dal settembre 2000 ad oggi.     ……………………., …………………….

Firma                                                                     …………………………………………………       Dott. …………………………………….. Sede di servizio: ………………………………… Via……………………………………….. Città……………………………………… Rec. Tel…………………………………. Fax ……………………………………… E-mail…………………………………….    

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Scuola violenta    

SIRACUSA, RETATA ANTIPEDOFILIA ON LINE
L'operazione è stata condotta dal Nit di Siracusa con 80 perquisizioni in 14 regioni. Colto in flagranza di reato, è finito in manette un insegnante siciliano di 51 anni sposato e allenatore di pallavolo under 13   

Dal sito
www.lasicilia.it
SIRACUSA - Investigatori del Nit della Procura di Siracusa assieme a oltre 400 appartenenti a carabinieri, polizia postale e guardia di finanza che stanno eseguendo 80 perquisizioni in città di 14 regioni italiane nell'ambito di un'operazione contro la pedofilia on line.
Durante l'operazione è stato arrestato un insegnante siciliano di 51 anni, sposato, allenatore di alcune squadre di pallavolo Under 13.
Il suo arresto, secondo quanto si è appreso, non è collegato alla sua attività di insegnante e allenatore, ma all'essere stato sorpreso in flagranza di reato mentre condivideva su Internet immagini pedopornografiche.
Il fermo, avvenuto nei giorni scorsi, è stato già convalidato dal Gip di Siracusa Alessandra Gigli, che gli ha concesso i 'domiciliari', anche perchè l'indagato è incensurato. 01/04/2008 

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BIDELLO PEDOFILO ALLE ELEMENTARI ARRESTATO A TRENTO
Fotografava bambine seminude nel bagno della scuola dove lavorava  

TRENTO - Fotografava bambine semi-nude nel bagno della scuola dove lavorava.
Per questo è finito in carcere un bidello di una scuola elementare di Trento.
Si tratta di Giuseppe Polito, 41 anni. Nel computer di casa gli sono anche state trovate centinaia di fotografie e pedopornografiche (scaricate da Internet) e riviste porno.
La Squadra Mobile di Trento lo ha arrestato e condotto in carcere.
Le indagini condotte dalla Procura di Trento, dal sostituto procuratore Ognibene, avevano preso il via qualche mese fa dalla denuncia del dirigente della scuola, che aveva segnalato che il Polito avrebbe scattato foto alle bambine in bagno e avrebbe anche tentato di toccare nelle parti intime una bambina da lui avvicinata, con il pretesto di essere conoscente della famiglia. 03 aprile 2008

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Dal sito
http://scuolaviolenta.blogspot.com del prof. Gianluca Lovreglio
PROF RIMPROVERA STUDENTESSA CHE FUMA E FINISCE IN OSPEDALE.
   Studentessa insulta e picchia l’insegnante. La giovane ripresa perché fumava. La prof è finita al pronto soccorso.

Schelfi, dirigente dell’istituto professionale di via Chini: «Ormai dobbiamo fare i carcerieri»  
La vittima è un’insegnante dell’Istituto di formazione professionale di via Chini. Il fatto è avvenuto durante la ricreazione, in cortile: due insegnanti hanno richiamato alcune studentesse sorprese a fumare.
Una di queste ha reagito a male parole, poi ha rifilato un ceffone alla docente. La ragazza è stata sospesa per due mesi e sull’episodio sta indagando anche la polizia, intervenuta su segnalazione del dirigente, Andrea Schelfi.
Tutto è successo lunedì mattina, pochi minuti dopo le 10. Gli studenti (l’Istituto per parrucchiere, estetiste e falegnami ne conta 500 su due sedi) erano in gran nel piazzale della scuola.
All’esterno, come prevede la legge, c’erano alcuni insegnanti addetti al controllo. Due docenti hanno notato alcune ragazze che stavano fumando e si sono avvicinate.
Le «cicche» erano già spente e sull’asfalto. Le insegnanti hanno chiesto spiegazioni, che non sono arrivate. Una studentessa però ha alzato la voce e preso a male parole la docente, che l’ha invitata ad usare un tono diverso: a quel punto la ragazza ha rifilato un violento ceffone all’insegnante.
Questa, scossa per l’accaduto, si è subito rivolta al preside e insieme sono tornati nel piazzale per identificare la responsabile.
La giovane stava arrivando in compagnia della madre. Ne è nato un battibecco piuttosto acceso: la mamma ha preso con decisione le difese della figlia.
Il dirigente ha invitato tutti ad andare nel suo ufficio, con la speranza di riportare la calma. Visto che le acque continuavano ad essere agitate, Schelfi ha deciso di chiedere l’intervento della polizia: sul posto sono intervenuti gli agenti della squadra volante.
L’insegnante, invece, si è presentata al pronto soccorso dell’ospedale Santa Chiara, dov’è stata visitata e dimessa con una prognosi di guarigione di cinque giorni.
L’insegnante avrà novanta giorni di tempo per decidere se sporgere querela contro la studentessa. Il dirigente ha disposto una sospensione di due mesi della ragazza e nei prossimi giorni l’episodio verrà affrontato in una seduta del collegio docenti: «Siamo consapevoli che l’istituto professionale è talvolta un luogo che calamita situazioni problematiche - analizza Schelfi - ma quanto accaduto lunedì è solo la punta dell’iceberg di un disagio giovanile che sta crescendo in modo esponenziale».
«Regole e rispetto dei ruoli sono parole che non sembrano avere più senso per molti giovani - prosegue il dirigente - tutto il personale della scuola è consapevole delle situazioni problematiche: si raddoppia la pazienza, a volte si chiudono due occhi, ma ormai non ci capisce più se siamo formatori o carcerieri. Da noi arrivano casi sempre più difficili, che vanno affrontati singolarmente: servirebbero più risorse».
Schelfi è preoccupato anche per la latitanza delle famiglie: «Una volta si poteva instaurare un dialogo con i genitori. Oggi, spesso, manca completamente un interlocutore e la scuola non può sostituirsi a tutto.
Fortunatamente - conclude Schelfi - l’inserimento nel mondo del lavoro, con la presa di coscienza delle responsabilità legate al rapporto con i clienti e il datore di lavoro, ha una funzione ancora forte».
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LO SQUALLORE DELL’UNIVERSITÀ ITALIANA
Sesso, scambio di favori, strumentalizzazione elettorali, simonia di cultura ,  tariffari per gli esami, mercificazione di corpi e di diplomi, sfacciate raccomandazioni, pesate a suon di zeri dopo le cifre, uno, due , tre milioni, con il conteggio in lire ed ora in euro con il corrispondente raddoppiato.  

Leggendo la cronaca che racconta la brutta scuola e la brutta università  si scoprono delle anomalie e delle perversioni che, purtroppo, sono vere ed offendono la dignità dei veri professionisti, dei veri docenti seri e responsabili che coltivano la scienza ed il sapere e che sanno insegnare ed essere testimoni di valori.
         Le intercettazioni telefoniche,che hanno come protagonisti  degli “operatori” della Facoltà di Economia e Commercio dell’Università di Bari, non mi sento di chiamarli né docenti, né bidelli, rivelavano un vuoto di valori e di ideali ed un abisso profondo e nero, rispetto alla dignità della scola e dell’Università, luogo privilegiato di cultura e palestra di vita e a giudicare dalle espressioni riportate, non si possono utilizzare attributi professionali.
         Come siamo caduti in basso!. Cadono gli dei, crollano e si frantumano gli idoli, e tra questi cocci si ritrova la miseria dell’uomo, la sua  fragilità, la sua debolezza, quando non è corroborata da alte idealità e da nobili finalità.
         Ecco la dimensione dell’emergenza educativa, della salvaguardia dei luoghi preposti all’educazione e alla formazione , dove “la sapienza” non può restare solo un titolo scolpito sul frontone di uno storico edificio.            Ecco quel che emerge dall’inchiesta che la magistratura di Bari ha messo in atto .
         Anche le telefonate che usano le espressioni “sono arrivati dei libri” per dire che ci sono degli studenti pronti a pagare e quindi devono essere promossi,  sono indicative di una “cosificazione” della persona e della dignità umana , coinvolgendo anche gli studenti immigrati alcuni dei quali vengono dalla Grecia ed utilizzano il sentiero degli istituti privati, veri supermarket della pseudocultura che non produce nulla, se non denaro per i titolari e gestori e infanga la saggezza e la trasparenza degli  studenti onesti che  con il sudore della fronte conquistano tappe e gradini sociali.
         Esami sprint, tre materie in due giorni al costo di 3.000 euro; esami controllati e fogli ricopiati; pagamento in natura utilizzando la mercificazione del sesso;  proposte indecenti e segnalazioni anche tramite sms,  tutto un vocabolario ed un nuovo alfabeto che non nulla di umano.
         A che serve un titolo comprato? Una laurea rubata?   Un posto da raccomandati?
         Eppure  la cultura delle raccomandazione ( “I raccomandati” è  anche il titolo di una trasmissione televisiva) è sempre più diffusa e ricorrente e sembra un fatto ordinario e normale perché lo fanno tutti ed è necessario per tutto. E’ il retro della medaglia della legalità, eppure sembra una cosa ovvia ed indispensabile, risolve gran parte dei problemi in tutti i settori da quelli più semplici e lievi a quelli più complessi   ed articolati con grossi investimenti e un grosso giro di denaro. Nella nostra era di pervasivo relativismo tutto appare lecito e giusto nella soggettività egoistica dei propri interessi ,  non guarda in faccia nessuno e strumentalizza persino il sacro. Durante la processione della domenica delle palme un candidato alle elezioni distribuiva anche ai chierichetti sull’altare i suoi “santini” elettorali.
          Oggi ne parliamo perché il fatto di cronaca e gli arresti di Bari sono  stati lanciati a livello nazionale e qualcuno ne avrà anche de benefici da tutto ciò. Domani altre emergenze, altre violenze, altri atti di bullismo occuperanno le pagine dei giornali e quel che è accaduto a Bari passa in secondo ordine, senza neanche aver prodotto un’azione catartica di pentimento o di ravvedimento in coloro che adottano in maniera sistematica  e ordinaria tale regime di azione e di intervento.
         Il pensiero si rivolge ai “diplomifici” che avranno un naturale epilogo quando sarà abolito il valore legale dei titoli di studio  e la cultura passerà attraverso la concretezza delle competenze messe in atto nella pratica  ordinaria.
          C’è ancora tanta strada da percorrere, ma se riprendiamo il percorso della certificazione delle competenze, sin dai primi anni di scuola, forse qualche traguardo si potrà conquistare ed un nuovo stile di responsabilità e di impegno personale potrà diventare apprendimento e modifica dei comportamenti.
Noi ci speriamo ancora.
Giuseppe Adernò
         
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SCUOLE CHE SI ASSOCIANO

 Questa settimana hanno aderito all’ASASI il liceo scientifico Basile di Palermo e la SMS Garibaldi di Palermo. Grazie a queste scuole che ci rendono più rappresentativi.

    
Roberto Tripodi, Giuseppe Adernò, Adriana Bongiorno, Gaetano Bonaccorso, Bianca Boemi, Irene Iannello, Pasquale Bova, Salvo Indelicato, Giusi Buccola  Mariolina Mendola, Giovanna Orlando. Lia Gambino.
 

 

Visita il sito delle Autonomie scolastiche a href="http://www.nuovaautonomiascolastica.com/"> http://www.nuovaautonomiascolastica.com/

Consulta il sito dei servizi alle scuole autonome www.italiascuola.it

Consulta il sito della normativa amministrativa delle scuolePAIS http://www.spaggiarispa.it/pais/

 

Per ulteriori informazioni è possibile consultare anche il sito scolastico siciliano  www.aetnanet.org 

 e i siti web delle Associazione Scuole Autonome
ASAPI-Associazione Scuole Autonome del Piemonte
FAISAL-Federazione delle Associazioni degli Istituti Scolastici Autonomi della Lombardia
ASAB-Associazione Scuole Autonome Bresciane
ASAV-Associazione Scuole Autonome del Veneto
ASAFVG-Associazione Scuole Autonome del Friuli-Venezia Giulia
ASAER-Associazione Scuole Autonome dell’Emilia-Romagna
ASABO-Associazione Scuole Autonome di Bologna
ASAM-Associazione Scuole Autonome delle Marche
ASAL-Associazione Scuole Autonome del Lazio
ASAC-Associazione Scuole Autonome della Campania
ASASI-Associazione Scuole Autonome della Sicilia
ASAS-Associazione Scuole Autonome della Sardegna
ASVA-Associazione Scuole Autonome di Varese
 

Copyright
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ISCRIZIONE ASASI – Le coordinate per comunicare la delibera del Consiglio di Istituto di adesione e effettuare il versamento della quota associativa di 50 euro: Associazione delle Scuole Autonome della Sicilia, c/o ITIS Volta, Viale dei Picciotti 1, 90123 Palermo.

Banca Popolare di Lodi, Dip.383, via Buonriposo, 110, 90124 Palermo, numero conto 000000147624, dipendenza n. 00383, presso Palermo ag. N°3 (via Buonriposo). IBAN Paese IT, C.D.03, CIN B, COD. ABI 05164, CAB 04603

Lo Statuto può essere scaricato dal sito web dell’associazione.

            Il dirigente scolastico, nella qualità di presidente della Giunta Esecutiva, deve porre all’o.d.g. della Giunta l’adesione all’ASASI sia in relazione al pagamento della quota annuale di 50 euro, sia per l’adesione allo statuto e alle sue finalità. Il Consiglio d’Istituto, su proposta della Giunta, delibererà l’adesione. Le successive quote annuali non richiedono una nuova delibera da parte dell’organo collegiale che comunque può sempre deliberare la revoca di adesione all’ASASI.






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Postato il Domenica, 06 aprile 2008 ore 19:25:53 CEST di Renato Bonaccorso
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