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ADESSO FIORONI SI PENTE: PERCHE’ NON HANNO AUMENTATO GLI STIPENDI AGLI INSEGNANTI?
A volte ho l’impressione che gli insegnanti siano considerati da tutti, e sottolineo da tutti, degli emeriti cretini. Vero è che sono laureati, vero è che sono stati anni e anni sui libri, vero è che in quei libri qualcosa l’hanno pur letta e capita.
Ma in fondo tutti ci considerano degli emeriti cretini laureati. Cioè laureati che non capiscono niente e che credono a qualunque fesseria viene loro detta.
E come possiamo d’altronde diversamente commentare le sorprendenti dichiarazioni del Ministro Fioroni a Torino? “E’ indiscusso che gli stipendi degli insegnanti non sono certo all'altezza della funzione e del ruolo. In 18 mesi di Governo non siamo riusciti ad affrontare il problema, se non con un rinnovo contrattuale che aveva appena gettato il seme”.
Scoperta dell’acqua calda: gli insegnanti italiani ricevono uno stipendio da fame per fare un lavoro da professionisti. Se ne accorge solo ora Fioroni. E parla di seme gettato verso una rivalutazione economica del lavoro dei docenti.
Un seme poco fruttifero, caro ministro. Se agli insegnanti, durante il governo di centro sinistra, il contratto è stato rinnovato dopo mesi e mesi, con la grande beffa finale, mai verificatasi: il “furto” di buona parte di due anni di arretrati.
Ma Fioroni si pente. Piange sull’amara sorte degli insegnanti, su quello che si poteva fare e, chissè perchè, non si è fatto. Il ministro dell’istruzione era lui, ma l’aumento dello stipendio, malgrado queste chiare consapevolezze è stato irrisorio e non ha coperto nemmno l’inflazione.
Ma lui ce l’ha messa tutta. E adesso piange. E’ deluso e amareggiato. In quali mani lascerà la classe docente italiana? E noi ascoltiamo. E restiamo sbigottiti. Ma sta parlando sul serio? O scherza? O forse…sì, il sospetto nasce, cresce, si impone su ogni altro pensiero.
Ci prendono per cretini. Tutti I governi, di destra e di sinistra, indistintamente, prima ci sfruttano. Poi ci sottopagano. Infine quest’ultimo ci frega addirittura due anni di arretrati. E infine recrimina, lamentando la nostra triste condizione. Se gli crediamo a questo punto davvero cretini siamo. Potete giurarci.
SILVANA LA PORTA
A volte ho l’impressione che gli insegnanti siano considerati da tutti, e sottolineo da tutti, degli emeriti cretini. Vero è che sono laureati, vero è che sono stati anni e anni sui libri, vero è che in quei libri qualcosa l’hanno pur letta e capita.
Ma in fondo tutti ci considerano degli emeriti cretini laureati. Cioè laureati che non capiscono niente e che credono a qualunque fesseria viene loro detta.
E come possiamo d’altronde diversamente commentare le sorprendenti dichiarazioni del Ministro Fioroni a Torino? “E’ indiscusso che gli stipendi degli insegnanti non sono certo all'altezza della funzione e del ruolo. In 18 mesi di Governo non siamo riusciti ad affrontare il problema, se non con un rinnovo contrattuale che aveva appena gettato il seme”.
Scoperta dell’acqua calda: gli insegnanti italiani ricevono uno stipendio da fame per fare un lavoro da professionisti. Se ne accorge solo ora Fioroni. E parla di seme gettato verso una rivalutazione economica del lavoro dei docenti.
Un seme poco fruttifero, caro ministro. Se agli insegnanti, durante il governo di centro sinistra, il contratto è stato rinnovato dopo mesi e mesi, con la grande beffa finale, mai verificatasi: il “furto” di buona parte di due anni di arretrati.
Ma Fioroni si pente. Piange sull’amara sorte degli insegnanti, su quello che si poteva fare e, chissè perchè, non si è fatto. Il ministro dell’istruzione era lui, ma l’aumento dello stipendio, malgrado queste chiare consapevolezze è stato irrisorio e non ha coperto nemmno l’inflazione.
Ma lui ce l’ha messa tutta. E adesso piange. E’ deluso e amareggiato. In quali mani lascerà la classe docente italiana? E noi ascoltiamo. E restiamo sbigottiti. Ma sta parlando sul serio? O scherza? O forse…sì, il sospetto nasce, cresce, si impone su ogni altro pensiero.
Ci prendono per cretini. Tutti I governi, di destra e di sinistra, indistintamente, prima ci sfruttano. Poi ci sottopagano. Infine quest’ultimo ci frega addirittura due anni di arretrati. E infine recrimina, lamentando la nostra triste condizione. Se gli crediamo a questo punto davvero cretini siamo. Potete giurarci.
SILVANA LA PORTA
