gruppo IARBAcatania

 Centro Teatrale Siciliano

 Facoltà di Scienze Politiche di Catania

Corso di laurea in Scienze storiche e politiche

…per una drammaturgia del pensiero…

TEATRO/ANARCHIA/RIVOLUZIONE

 

giovedì 9 dicembre 2004, ore 21

Camera Teatro Studio

Catania, viale Mario Rapisardi 443

ingresso libero

 

IL CANTO ANARCHICO

storia dell’anarchismo narrata dal suo stesso canto

a cura di Santo Catanuto

 

giovedì 9 dicembre 2004, ore 10

Aula Magna di Scienze Politiche

Catania, via Vittorio Emanuele 49

 

PROFILO STORICO-FILOSOFICO DELL’ANARCHISMO

a cura di Salvo Vaccaro, Università di Palermo

 

§          IL CANTO ANARCHICO  a cura di Santo Catanuto

brani canori tratti dal testo di Santo Catanuto - Franco Schirone Il canto anarchico in Italia nell’Ottocento e nel Novecento,  Milano, Zero in Condotta

A più di un secolo di distanza dalla composizione del primo canto anarchico di lingua italiana, è stato possibile ricostruire la mappa completa di un patrimonio canoro che si presenta ormai come un fenomeno vivo e consolidato. Più volte proposto come oggetto ideologicamente specifico nell’area del canto popolare a valenza politica, il canto anarchico ha, in verità, iniziato un nuovo modo di intendere ed esprimere il canto popolare stesso nelle nuove modalità di canto sociale, inaugurando la stagione dell’emancipazione della memoria collettiva . «Se il canto politico-sociale rappresenta una delle testimonianze più precise e vigorose della lotta tra sfruttati e sfruttatori, ciò vale in misura maggiore per l’anarchismo, il cui percorso è punteggiato di canzoni, alcune delle quali godono ancora oggi di vasta popolarità», scriveva Settimelli nel 1972. Fin dalle sue origini, infatti, il canto anarchico ha accompagnato la nascita e l’evolversi della questione sociale nelle sue diverse sfaccettature, identificandola e identificandovisi.Un fenomeno che ha saputo -e sa ancora- dar voce a quanti, nelle piazze e nei luoghi di lavoro e di studio, non hanno mai piegato il capo di fronte a qualsiasi forma di dominio dell’uomo sull’uomo.

Proporre oggi questa raccolta significa mantenere viva la memoria di un processo non ancora concluso che continua a sollecitare ulteriori arricchimenti, che continua a cantare con la propria voce, riuscendo a far cantare di sé anche voci altre. Una voce che ha scandito le vicende sociali degli ultimi centotrenta anni con una continuità unica, spezzando l’oblio nei momenti bui della politica repressiva, spiegandosi nei momenti di slancioe di lotta. Se narrare è guerriglia contro l’oblio, cantare è costruire già subito, pur simbolicamente, il futuro.

I canti verranno presentati nel semplice connubio voce-strumento (chitarra) in forma di concerto con adesione alle modalità musicali, ai gusti e agli stili in uso al momento della composizione. 

Le serie canore, intercalate da brevi commenti volti a contestualizzare e storicizzare i singoli brani, riguarderanno i momenti salienti della storia dell’anarchismo italiano in riferimento alla periodizzazione delle fasi attraversate dalla storia d’Italia: dall’Internazionale ai moti del caro pane (1871-1898), da Bresci alla Grande guerra (1900-1918), dal biennio rosso alla Resistenza (1919-1945), dal dopoguerra al ’68 (1946-1968), da Pinelli al settantasette (1969-1977) e dal 1978 a oggi.

 

§          PROFILO STORICO-FILOSOFICO DELL’ANARCHISMO

L’anarchismo è allo stesso tempo filosofia politica e movimento di lotta nati sulla scia degli ideali agitati durante la Rivoluzione francese e condotti alle loro estreme conseguenze logiche. L’anarchismo postula infatti una teoria della massima libertà coniugata alla massima eguaglianza (o giustizia sociale) e alla massima fraternità (o solidarietà). Ognuno di questi tre principi è strettamente correlato all’altro, per cui non vi è libertà senza eguaglianza e senza fraternità. Di conseguenza, la libertà individuale cresce (e non si riduce come nella filosofia politica del liberalismo), con la crescita della libertà collettiva, e viceversa. Come movimento di lotta, l’anarchismo tende all’identità tra mezzo-fine, per cui ogni mezzo dev’essere commisurato e deve corrispondere al fine da perseguire. In tal senso l’anarchismo è anche teoria e prassi dell’organizzazione di una nuova società orizzontale, autoorganizzata e autogovernata dal basso, che nel suo sviluppo abbatta i bastioni dell’autorità politica (stato), religiosa (dio) ed economica (capitale) per sperimentare ampiamente forme libere di convivenza e di comunicazione autentica fra gli uomini.

L’anarchismo non è un sistema di pensiero chiuso in sé stesso, una sorta di lente metodologica attraverso la quale interpretare e incasellare la realtà. Al contrario (e  lo dimostrano la storia delle idee e dei movimenti libertari negli ultimi due secoli in ogni angolo del pianeta), l’anarchismo muta, come muta la società da cui trae linfa vitale, concretizzandosi in nuove e più efficaci forme di resistenza ai poteri dominanti ed esprimendo soluzioni alternative per ogni problema posto dalla contemporaneità.

 

§          SALVO VACCARO

Nato nel 1959 a Palermo, Salvo Vaccaro insegna Filosofia Politica in quella Università. È militante anarchico e collabora alla stampa libertaria nazionale e internazionale. Ha curato numerose pubblicazioni sui processi di globalizzazione  (ultime in ordine di tempo: Il pianeta unico, Elèuthera, Milano, 1999; La censura infinita, Mimesis, Milano, 2002; I crimini della globalizzazione, Asterios, Trieste, 2003; Globalizzazione e diritti umani, Mimesis, Milano, 2004) e sul pensiero di Foucault, Deleuze e Nietzche, suoi autori di riferimento. Alla storia delle idee e del pensiero anarchici ha dedicato Il Pensiero anarchico (in collaborazione con Filippo Pani), Demetra, Verona, 1997, e Cruciverba, zero in condotta, Milano, 2001. Notevoli anche i suoi testi teorici: Conversazioni su Anarchia e autogoverno, con Valerio Scrima, La Fiaccola, Ragusa, 1995; Anarchia e progettualità, zero in condotta, Milano, 1996; Anarchismo e modernità, BFS, Pisa, 2004. Partito dall’analisi delle relazioni di potere nella società contemporanea, Vaccaro ha sviluppato un approccio all’anarchismo fortemente “positivo”, frutto del suo impegno militante, che sfocia nella proposta di una sorta di autogoverno a dimensione municipale e federalista. Nel suo Cruciverba infine perviene ad una filosofia politica influenzata dall’odierna teoria dei sistemi, dove l’anarchismo è visto appunto come un sistema mobile di pensiero in cui ogni elemento è strettamente correlato e connesso agli altri.

 

direzione artistica Nino Romeo collaborazione all’ideazione e organizzazione del progetto Natale Musarra

coordinamento scientifico Stefania Mazzone presidente del corso di laurea in scienze storiche e politiche Rosario Mangiameli

 

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