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Natura e Co-Scienza: L’Anima e il Corpo (Parte I)

Redazione
"Che cos'è l'Anima ? L'Anima è Coscienza e brilla
come la luce dentro al cuore."
Brihadaranyaka Upanishad

Il pensiero è al fondamento del mondo fenomenico, che soverchia e maschera l'Anima.
Quando ci risvegliamo dal sonno profondo o dal sogno prendiamo contatto col mondo fisico e col nostro corpo.
Ad ogni nostro risveglio dal sonno o dalla "piccola morte", in modo mirabile e non del tutto esplicato per la nostra consapevolezza ordinaria, ogni cosa con gli elementi, gli atomi e le molecole è come se risorgesse e si ricomponesse uguale a come era prima di addormentarci.
Ed allora la nascita, la morte e la rinascita sono molto più sottili di quello che pensiamo, di certo non sono fenomeni che sconosciamo e non avvengono solo una volta nella vita, perché invero fanno parte della nostra esperienza quotidiana e noi nel corpo d'abitudine moriamo e rinasciamo o ci rincorporiamo ogni giorno, in ogni età evolutiva e involutiva.
La reincarnazione non ci è sconosciuta, poiché essa in realtà è parte del nostro essere e divenire individuale.
La nascita, la morte e la rinascita si riflettono persino nella composizione, struttura, biochimica e metabolismo di ogni cellula, tessuto, organo e sistema, e quindi nella salute e nella malattia del corpo, secondo se sono nell'integralità e nell'armonia, oppure fasi disarmoniche e disgiunte tra loro.
Nascita, morte e rinascita sono fenomeni della Natura, di qualsiasi organismo e corpo, che fanno parte della nostra esperienza quotidiana e non sono affatto nel mistero, né tantomeno appartengono alle religioni.

Più esattamente in modo straordinario e stupefacente al risveglio dal sonno profondo o piccola morte noi rinasciamo nello stato di Veglia, di consapevolezza del mondo fisico, mentre quando capita la morte rinasciamo nello stato di consapevolezza del mondo metafisico, che include quello fisico.
Vita e Morte convivono in ogni istante nel nostro animo per aprirci le porte della Vita Infinita.
Ed allora la morte è un'illusione dietro cui si cela sempre la vita e non è di certo l'evento pauroso che quasi tutti, con vari svaghi e piaceri, cercano di sviare anche semplicemente per non parlarne.
In realtà essa è un stato transitorio d'incoscienza come il sonno profondo, sullo sfondo di cui la Coscienza e la vita invitte continuano, anche se in un modo e piano diversi.
In altre parole il sonno e la morte sono la stessa cosa, ossia degli stati transitori di occultamento della Coscienza, che in questi casi si disconnette per qualche tempo dalla mente, ma che invero è sempre presente e desta.

La differenza tra entrambi è che il sonno si verifica ogni giorno, mentre la morte succede una sola volta in ogni vita, quando si perde il corpo, ossia la forma o l'agente causale che ci connette con questo mondo fisico, per risvegliarci, presto o tardi, nel corpo spirituale e nel mondo metafisico.
Un corpo e un mondo spirituali a cui facciamo ricorso ogni giorno, nel momento in cui siamo nello stato di sogno.
Ed ecco che in realtà la morte non c'è, perché ogni essere non smette mai di vivere veramente e dietro il sonno, la morte, la rinascita e ogni altra apparenza che ci circonda vi è un mondo integrale di Vita Infinita ammantato di magia e stupore, che però a causa della nostra superficialità non sappiamo cogliere appieno e che sconosciamo quasi del tutto.

Ora bisogna pure dire che oltre il corpo, la visione e le altre percezioni ogni giorno e ad ogni nostro risveglio, cioè nello stato di Veglia ogni cosa risorge e si ricompone con tutti i nostri pensieri, le nostre sensazioni, i nostri sentimenti, le nostre emozioni, le cose buone e le difficoltà, cioè con tutto il nostro mondo e vita particolari, che nel loro dipanarsi nel sistema organico corporeo diventano molecole, secreti e composti corrispondenti.
L'ego dell'uomo si alimenta e si accresce in forza del pensiero avido, che è in grado di determinare una reazione di ritorno, che in definitiva è l'artefice della realtà fisica che ci circonda.
Tale ego è come una densa nebbia che ci impedisce di vedere davanti a noi la maestosa montagna dell'Anima, dell'Infinità, dell'Integralità della Vita.

Certamente possiamo ritenere questo di cui stiamo dicendo sconcertante, inverosimile e incredibile, ma in realtà il mondo fisico, l'Universo è nell'essenza generato dalla stupidità umana, ovviamente ciò inteso nel senso della nostra decadenza in un mondo infelice, ossia nell'incubo del mondo fisico intessuto dal dolore, dalla sofferenza, dal decadimento e dalla morte.
Dio non vuole mai distruggere l'uomo, ma è l'uomo che vuole distruggere l'uomo.
Questo è un punto fondamentale.

E così in questo mondo contorto e per molti versi assurdo ogni giorno della nostra vita è così nel bisogno e nella necessità, nella separazione e di certo non è integrale, non è nell'Armonia col principio della Beatitudine, ed è nella separazione degli stati della Veglia, del Sonno e del Sogno, che così non viviamo nella loro integralità e continuità come invece dovremmo.
È il ritmo circadiano, del sonno-veglia, che confluisce in altri più ampi: circa-settimanali, circa mensili, circa annuali e cosmici.
Tali ritmi vissuti nella separazione caratterizzano l'attuale stadio della nostra evoluzione umana, che così sprofonda progressivamente e con meccanismi quasi del tutto inavvertiti e sconosciuti da un'età evolutiva ad un'età involutiva: due aspetti di un'unica cosa, frutto dell'inganno della mente in quanto irreali.
Un inganno che come una rete imprigiona ogni essere umano nel ciclo infernale ma illusorio di nascita, crescita, decadimento, vecchiaia, malattia e morte.

All'inizio dopo la nostra nascita in questo mondo fisico noi accediamo ad una prima fase della vita, ossia nell'età evolutiva, che a poco a poco dall'infanzia passa nella giovinezza e poi nell'età adulta.
Al termine dell'età adulta si accede in un periodo diverso, di certo regressivo della vita, cioè nella vecchiaia o nell'età involutiva di cui si occupa ampiamente la geriatria, laddove il nostro corpo conosce dei limiti enormi, tutta una serie di trasformazioni corporee quasi del tutto negative, sempre più immersi nelle malattie, nel dolore e nella sofferenza, che lentamente e inevitabilmente ci conducono nella morte, ossia nell'illusione sconvolgente e paurosa della perdita del corpo fisico.
In realtà la nascita, le varie fasi della vita, l'età evolutiva e quella involutiva sono aspetti coesistenti, rotazionali ed invertibili della vita, che nella sua vera natura è eterna, sempre nell'integralità e nell'Infinità.

Il giovane ha dentro di sé il vecchio e il vecchio ha dentro di sé il giovane, e in modo straordinario per la nostra comprensione, noi in realtà siamo sempre in un'eterna giovinezza, forti e perfetti.
Ed ecco che possiamo dire che niente e nessuno nasce e niente e nessuno muore veramente, in quanto nell'essenza siamo eterni.
Il tempo, come la stessa sua etimologia dice, è la divisione artificiosa di un tutt'uno in passato, presente e futuro.
Pertanto tale divisione è un artificio della mente che proietta dinanzi a noi una visione separata ed irreale di eventi nel senso lineare, che dal passato è verso il futuro.
Invero tutti gli eventi sono coesistenti, sempre nell'Infinità, simultanei e tutti vivi.
La vera realtà è un mondo fantastico e magico di Vita senza fine.

figura 1
figura 2

Figura 1-2 Lo scorrere lineare degli eventi che vanno dal passato, al presente e al futuro non è vero, in quanto essi sono tutti coesistenti, rotazionali, simultanei e tutti vivi. Il passato non è morto, il presente non è l'attimo che viviamo e il futuro non è il divenire, perché quando in un dato momento di ogni presente noi osserviamo il mondo circostante è vero che vediamo cose nuove e diverse, ma nello stesso istante noi siamo anche ciò che è trascorso e ciò che saremo. Tutto questo trova una corrispondenza sorprendente con gli stati di Sonno incosciente, Sogno e Veglia che l'uomo sperimenta separatamente sul piano fisico. Tali stati e i vari stati mentali di cui facciamo esperienza sono caratterizzati da una frequenza elettromagnetica diversa, così come rilevato dall'EEG, inventato nel 1929 da Hans Berger (Figura 2). Il Sonno profondo è la nostra quotidiana caduta incosciente nel vasto oceano delle nostre esperienze pregresse o nel passato, sia esso personale e sia esso transpersonale. Quando siamo in tale stato possiamo avere un bagliore di Luce della Coscienza, cioè il Sogno o il divenire da cui ad ogni nostro risveglio spunta la Veglia. Così ogni giorno ci addormentiamo nel passato in modo che la Coscienza possa rielaborarlo e al risveglio risorgiamo nel presente e nel futuro, tutto continuando dal punto d'interruzione che avevamo lasciato prima di addormentarci. Ma talvolta, ai più fortunati, può succedere che la Coscienza illumini simultaneamente tutti e tre questi stati ed è così che si sperimenta la realtà vera, ossia uno stato diverso o 4° stato, integrale ed unitario chiamato Turya, corrispondente al Nirvana, all'Illuminazione, dove scompaiono ogni separazione tra di essi e il sonno da incosciente non è più tale ma cosciente. Quindi nella vera realtà ciò che esiste è la Coscienza o l'Anima che è sempre presente e desta e che tutto illumina e rischiara. Ed ecco che la vita non è ordinaria ma straordinaria e ogni cosa, se vogliamo, può cambiare positivamente in un istante se si acquisisce la visione corretta dell'esistenza, che è sempre nell'Infinità, nell'Integralità, nell'Eternità e nell'Unitarietà di tutte le cose. Da Pixabay

Ma noi non crediamo facilmente a quanto sin qui abbiamo detto e con tutto quello che di difficile ci capita nella vita o che siamo costretti a vivere o che immaginiamo di vivere, cominciamo invece a credere di non essere eterni ed immortali, bensì dei derelitti preda di ogni necessità, di un beffardo destino e della morte, con tutti i limiti imposti solo da un lato del mondo fisico, cioè quello negativo dell'involuzione e dell'estinzione.
Si tratta di una evidente disarmonia tra due aspetti complementari ed interattivi di una dualità illusoria, che è la causa della supremazia indiscussa ed incontrastata del materialismo sull'idealismo, ossia della mente sull'Anima.
È lo sprofondare in un incubo dove l'armonia tra i due lati complementari della dualità illusoria del mondo fisico ossia tra il positivo e il negativo delle cose è irrimediabilmente perduta, dove ogni uomo conosce tutta una serie di limitazioni, di bisogni ed accede così poco a poco nella vecchiaia, nel dolore, nelle sofferenze ed infine nella morte.

Tutte le certezze e le cose costruite da ogni uomo quando era giovane e forte, ora nella fase complementare della senescenza sembrano decadere, votati al fallimento, per divenire prive di significato e valore, niente di importante.
Difatti in tale fase l'uomo comincia a credere profondamente che è nella degradazione della sua vita e così suo malgrado si ritrova in un corpo decadente, fiacco e malandato, in cui ogni cosa gli appare perduta per sempre, verso la sua inesorabile estinzione, sino a giungere, presto o tardi, nell'epilogo drammatico ed illusorio della sua vita o nella morte.

La biologia, la fisiologia e il metabolismo del suo corpo fisico seguono tutte queste ataviche e forti convinzioni, cosicché l'armonia tra le due fasi mutuanti di costruzione e distruzione, dell'anabolismo e del catabolismo, si sbilanciano fortemente per protendersi solo verso una sola polarità, ovvero verso la degenerazione e l'invecchiamento delle cellule, dei tessuti e degli organi, ed è proprio così che ogni individuo conosce il deterioramento del suo corpo, la vecchiaia, la malattia, la sofferenza ed infine la morte.
L'artefice di questo triste scenario è lo strumento divino della mente inconscia o recondita dell'uomo, che include tutte le possibilità e potenzialità, poiché da molto tempo gli è sfuggita di mano e anziché essere il dono del divino per vivere una vita bella e meravigliosa è ormai fuori di sé, priva di ogni nostro controllo e ogni istante, senza che noi ce ne accorgiamo, potentemente agisce a nostro sfavore, creando il mondo fisico così come lo pensiamo ed immaginiamo nelle sue profondità.

In definitiva l'attività della mente non è ininfluente, perché nel corpo fisico essa si converte in molecole specifiche per gestire l'intero metabolismo e fisiologia.
La psiche nasce dal cervello ed ha radici biologiche e così i pensieri benefici e contorti sussistono e sono in vita tramite molecole corrispondenti: benefiche e contorte.
La mente quando è molto attiva e se pensa ad una tossina o a un veleno è capace di farli scaturire subito nel corpo con molta facilità, provocando l'effetto corrispondente.
Perché l'interazione psicosomatica si svolge nel contesto di una interazione strabiliante tra Coscienza, pensiero, azione, abitudine, destino e corpo.

Gli effetti sul corpo di molecole di sintesi e farmacologiche si fondano proprio su tale interazione e corrispondenza e in fondo poco conta, se la sostanza sia prodotta all'interno o all'esterno del corpo, cioè sia naturale o artificiale.
Si tratta dunque di una mente prodigiosa, che sovente è al di fuori della nostra ordinaria consapevolezza, pressoché fuori controllo, ma che in definitiva è lo strumento divino, straordinario e potente nelle mani dell'uomo, da cui scaturisce l'intera realtà fisica, secondo degli schemi o modelli personali e trans - personali prefissati, consolidati dal tempo ed atavici, con tutta la sua complessità, meraviglia e magnificenza.

Se riflettiamo bene la scienza non può offrire basi valide per spiegare la realtà fisica, in quanto essa non esiste in quanto fenomenica.
Un albero, una casa e tutto ciò che osserviamo intorno a noi è un insieme di fenomeni molecolari che l'esperienza ci aiuta ad organizzare.
In altri termini qui non è in discussione l'esistenza o meno del mondo fisico fatto di particelle sub - atomiche, atomi e molecole, ma solo evidenziare il fatto di come esse si aggregano all'esterno, in modo che possano essere percepite secondo ciò che il cervello vuole che sia.
È come se la Natura giocasse con noi al gioco dell'ipotiposi, cioè nel rendere presente alla nostra immaginazione dei fenomeni che non esistono davvero.
Il mondo fisico è una proiezione complessa di cui sconosciamo il meccanismo interiore da cui nasce.

Il mondo fenomenico non è il risultato di un riflesso, ma di elaborazioni mentali per far sì che esso appaia non com'è nella sua nudità, ma come desideriamo che sia e comunque non come è in realtà, anche in relazione a degli schemi mentali già preesistenti del cervello.
Nell'ambiente, al di fuori di noi, non c'è veramente il mondo che vediamo, bensì dall'ambiente si irradiano delle frequenze varie, suoni, luci, colori, che poi la nostra immaginazione assembla secondo ciò che il cervello desidera costruire in rapporto ai propri meccanismi percettivi, alle esperienze pregresse, incluse quelle ataviche e profonde.
Si arriva dunque ad una conclusione paradossale che per conoscere l'Universo e ciò che ci circonda, non dovremmo usare la mente o il corpo fisico, cioè la parte fisica od organica, in quanto essa costruisce la rete dell'inganno o l'illusione di un mondo esistente di per sé, che però non è vera e così imprigiona e incatena l'uomo nel materialismo, ovvero nell'idea o nel limite dell'esistenza esclusiva della materia che si auto organizza e si auto assembla nelle varie forme da se stessa.

figura 3
figura 4

Figure 3-4 Statua ermetica del Disinganno (1753-54) o della liberazione dall'inganno della mente del Queriolo, nella Cappella di Raimondo Sangro Principe di Sansevero, che si trova a Napoli, costruita nel XVI sec. La statua raffigura un uomo avvolto da una fitta rete da cui tenta di liberarsi. Accanto a lui un genio alato simbolo della luce e dell'Illuminazione, ossia dell'intelletto umano capace di sovrastare l'istinto e la passione, di liberarsi dalla mente e dall'ego avido. Il piede scalzo poggia sul mondo che rappresenta l'ignoranza terrena per confluire nella Sapienza propria dell'Illuminazione, dove si vede il mondo così com'è e non come appare ai nostri occhi e sensi. Comunemente si pensa che mente e corpo siano separati, ma non è così. Il pensiero difatti sfocia nel corpo in un processo biochimico che si realizza nella compagine del cervello. Possiamo dire che ogni molecola deriva da un pensiero, sentimento ed emozione specifici. Alla fine la mente è il risultato di una serie di esperienze. Essa è l'insieme delle esperienze fatte e dello scontro delle nuove sensazioni con quelle fatte in precedenza. Ogniqualvolta siamo coinvolti in un'azione scaturisce una reazione mentale che crea karma o destino. Il pensiero quindi di per sé non può essere produttivo, ma soltanto reattivo ad un'esperienza precedente. Il pensiero, la mente creano la separazione e l'isolamento, quindi si contrappongono all'Amore, perché dove c'è pensiero esiste il desiderio e dove c'è desiderio non può esserci Amore. L'Amore non si fonda sulla separazione ma è la conseguenza di una visione unitaria. Innalzarsi nell'intelligenza significa vedere ogni cosa che costituisce l'Universo come unità come un organismo del quale facciamo parte. La conclusione è che per giungere alla Verità ed Amare veramente dobbiamo disattivare la mente, cioè espandere ed elevare la nostra Coscienza per vederci come un tutto - parte di un tutt'uno organico e funzionale. Senza pensiero saremo nella Verità perché il pensiero stesso la respinge. Per fare questo occorre intraprendere un percorso e un processo di decondizionamento, rinunciando a tutto ciò che è il possedere e all'ingordigia senza tregua della mente che ogni giorno domina il nostro ego. Da Dominio pubblico


"Se qualcuno vi si avvicina con un dono e voi non lo accettate, a chi appartiene il dono?" Domandò il samurai. "A chi ha tentato di regalarlo", rispose uno dei discepoli.
" Lo stesso vale per l'invidia, la rabbia e gli insulti", disse il Maestro.


Marcello Castroreale
mcastroreale@alice.it








Postato il Sabato, 06 luglio 2019 ore 08:00:00 CEST di Michelangelo Nicotra
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