Un articolo
recentemente pubblicato su alcuni quotidiani, vorrebbe
riaccendere il dibattito sull'ora di religione nelle scuole asserendo
che siamo in presenza di una quasi apocalittica (per questa disciplina)
riduzione di alunni avvalentesi così da considerarla obsoleta e
superata poiché "non interessa più". Forse è meglio fare un po' di
conti. Nell'articolo in questione si ribadisce che la percentuale dei
non avvalentesi è aumentata passando dal 6 al 12 per cento negli ultimi
10 anni. Questa affermazione, detta nei termini dell'articolo, vorrebbe
far credere che le aule sono deserte e che è perfettamente inutile
tenere nella Scuola questa disciplina perché tanto, tra non molto non
ci saranno più alunni con cui praticarla.
In realtà, se facciamo riferimento all'ultima rilevazione, quella
dell'anno scolastico 2014/2015, a fronte di un 12,2% di non
avvalentesi, si trova un 87,8% di frequentanti. Siamo ben lontani da
aule vuote e cambiamento radicale e inarrestabile che cancellerà questo
insegnamento dalle nostre scuole.
Consideriamo ancora come, nei trent'anni trascorsi da quando è entrata
in vigore l'opzione di scelta, la percentuale di chi sceglie questo
insegnamento continua ad essere molto ampia, indicando una grande
maggioranza che però, a quanto pare, non è considerata mentre una
scarsa minoranza sembra avere la preponderanza tanto da far dire
nell'articolo che le persone non hanno alcun interesse verso questa
disciplina.
Realmente questo aumento seppur minimo denota, a parer nostro, da un
lato il fallimento delle attività alternative sostituite, soprattutto
nelle scuole secondarie di secondo grado, da un'entrata posticipata o
un'uscita anticipata (quando non è l'ora di bighellonaggio per i
corridoi), dall'altro un aumento di immigrati di religioni differenti
ma, analizzando in un altro senso il fenomeno, il fatto che la
stragrande maggioranza scelga questo insegnamento è frutto della grande
professionalità e preparazione dei docenti di religione cattolica che
trattano gli argomenti di questa disciplina con competenza e in modo
interdisciplinare, che ogni giorno si mettono in campo per affrontare i
problemi dei giovani e fornire loro delle chiavi di lettura e dei
valori troppo spesso negati dalla società attuale e che vivono da
protagonisti la vita scolastica attraverso lo svolgimento di incarichi
(vicariato, funzioni strumentali, referenti di progetti) che sempre di
più Dirigenti e Collegi Docenti affidano loro.
Ascoltato sull'argomento, il Prof. Carmelo Mirisola, Responsabile
Provinciale CISL IRC di Catania, ha sottolineato come l'insegnamento di
religione sia ancora una scelta ampiamente condivisa e non una
disciplina morente; il riordino dei programmi ha poi individuato una
serie di argomenti che trovano l'approvazione e suscitano l'interesse
di chi decide di frequentare tale disciplina, essendo poi trattati da
docenti preparati e in continuo aggiornamento. Ha ricordato che l'IRC
si inserisce a pieno titolo nella mission della scuola in quanto
mirante, in concorso con le altre discipline, alla crescita globale dei
discenti e declinando il quadro culturale italiano ed europeo d'insieme
che affonda le sue radici nel cristianesimo. L'IRC può e deve essere un
ponte che collega, attraverso lo stimolo al dialogo, varie culture e
varie religioni.
Continuando ha ricordato i vari incarichi di responsabilità che ogni
giorno gli IdR portano avanti nella scuola e che vengono riconfermati
nel corso degli anni dimostrando la fiducia loro accordata e guadagnata
per merito di professionalità e competenza da colleghi e dirigenti e
attirando il consenso dell'utenza.
Il prof. Mirisola ha concluso auspicando che le scuole applichino
veramente le attività alternative e non releghino gli studenti in un
limbo di non attività, non lo meritano in quanto ogni scelta deve
essere rispettata non solo in sé (avvalersi o non avvalersi) ma nel suo
espletarsi all'interno del percorso scolastico con offerte che
contribuiscano alla crescita umana degli alunni.
In conclusione ci sentiamo di affermare che l'IRC non è per nulla una
disciplina scartata ma scelta da molti, seguita e ricca di potenzialità
per arricchire le persone e il mondo della scuola.
prof. Manuli Sergio