L'anno scolastico
volge al termine e la frenesia e la tensione degli
ultimi giorni, con il carico e le incombenze valutative e di esami dà
alla scuola una dimensione particolare. E' periodo di bilanci, di
relazioni e di sintesi. Si raccolgono i frutti di un intenso anno di
lavoro, il primo della "Buona scuola" secondo le norme della Legge
107/2015 che comincia ad applicarsi. E' stato l'anno del
"potenziamento" dichiarato ed in parte realizzato con la presenza di
nuove forze lavoro e dei numerosi docenti neo immessi in ruolo.
L'esercito dei 60mila che irrobustisce le potenzialità della
"scuola-servizio".
"Gli insegnanti italiani incidono
positivamente sulla vita di tanti giovani. Sono loro, i docenti, ad
indicare la strada ai loro studenti, a fare da guida. Il loro
entusiasmo per ciò che insegnano e la loro gioia per il fatto di essere
dei docenti sono contagiosi" Queste parole di Hanan Al Hroub
(l'insegnante palestinese vincitrice del Global Teacher Prize 2016,
conosciuto anche come il Premio "Nobel" per l'Insegnamento - premio da
un milione di dollari) hanno dato l'occasione al Ministro Stefania
Giannini di rilanciare l' "Italian Teacher Prize", la versione
nazionale del "Nobel" mondiale. Obiettivo del Premio italiano è quello
di valorizzare il ruolo degli insegnanti nella società, portando
all'attenzione di tutti le esperienze di quei docenti che sono riusciti
ad ispirare in modo particolare i propri studenti, favorendone la
crescita come cittadini attivi, e che hanno prodotto un cambiamento
rilevante nella comunità scolastica di appartenenza.
La forza della scuola è certamente la qualità dei docenti e l'incidenza
educativa che aiuta e forma cittadini e persone.
L'organizzazione scolastica tende ad una rimodulazione organizzativa,
ha uno spazio di flessibilità che non sempre viene applicata e
realizzata per il bene e la qualità delle prestazioni.
I tanti progetti che sono stati realizzati negli Istituti scolastici
"attivi" e pronti al cambiamento rivelano che si può innovare la
didattica che oggi fruisce di nuovi strumenti informatici e adopera
nuovi vocabolari.
E' importante conseguire la meta e raggiungere gli obiettivi di una
reale crescita formativa di tutti e di ciascuno, perché non si debba
poter dire "Non abbiamo fatto nulla".
Tante cose sono state fatte, l'alternanza scuola-lavoro ha avviato i
primi passi con gli studenti delle classi terze, e le finestre della
scuola si sono aperte al territorio, al contesto, alle prospettive del
mondo del lavoro che ha bisogno di nuove intelligenze e di spiriti
creativi.
L'organico dell'autonomia che
comprende oltre gli insegnanti curriculari anche quelli di sostegno e
di potenziamento, comincia a prendere corpo e la definizione degli "ambiti territoriali" dove si
concretizza una prassi ed una cultura di rete, cominciano a prendere
consistenza, passando dal dichiarato all'agito.
Il travagliato "concorsone",
pur con tante polemiche e ricorsi in atto, ha superato la fase delle
prove scritte "innovative" nella formula degli otto quesiti di cui due
a risposta chiusa. Nei prossimi mesi si avvieranno le prove orali e
nuovi docenti diventeranno risorsa ed energia nuova per la locomotiva
dell'istruzione che rispetto ai dati degli altri Paesi rimane ancora
agli ultimi livelli nella classifica europea e mondiale. Si attende
ancora il concorso per i nuovi dirigenti che porteranno nuova linfa di
cultura organizzativa dinamica per una scuola aperta al territorio e
alle innovazioni metodologiche.
Con il Premio Nazionale per i docenti s'intende accendere i riflettori
sul lavoro incredibile che gli insegnanti fanno ogni giorno, nella
quotidianità della giornata scolastica, ed offre l'occasione di
conoscere le loro storie, raccoglierle e raccontarle al Paese, ponendo
degli esempi e dei modelli da imitare.
Le esperienze di questi docenti che sono riusciti ad ispirare in modo
particolare i propri studenti, favorendone la crescita come cittadini
attivi, e che hanno prodotto un cambiamento rilevante nella comunità
scolastica di appartenenza, potrà essere di aiuto e di stimolo. "Imparare vedendo fare" è un modo
sempre bello di apprendere e favorisce la crescita e lo sviluppo a
vantaggio dell'intera comunità scolastica.
Giuseppe Adernò
g.aderno@alice.it