Dopo aver
frequentato un intensivo, caldo e asfissiante corso di
formazione iniziato il 10 agosto, in cui tutti i 153 partecipanti erano
ammessi "con riserva", disturbati dalla costante tensione di non sapere
se non il 21 agosto i fortunati 120 "ammessi" è giunta la data fatidica
del 24 agosto, momento conclusivo della prova scritta, che si è svolta
a Palermo, presso l'Istituto Alberghiero "Piazza". Già dalle 7 del
mattino i 120 predestinati "dirigenti comma 87", ritenuti idonei
all'ammissione erano pronti, e a seguito di proteste, denunce e
ulteriori ricorsi sono stati ammessi a sostenere la prova anche gli
altri candidati precedentemte esclusi e riammessi a seguito del
tempestivo e super celere miracoloso intervento del TAR di Palermo che
in un giorno, un sabato di agosto, ha emanato i decreti di sospensiva a
favore dei ricorrenti. Pare che i partecipanti alla prova siano
stati più di 150.
Hanno chiesto di sostenere gli esami anche i docenti non ammessi al
concorso del 2011, ma le forze dell'Ordine hanno impedito che
partecipassero alla prova, dato che il concorso del 2011 non figura
citato nel comma di "sanatoria" con cui la legge della "buona
scuola"inizia a dare i primi frutti.
Giornata calda e momenti di tensione hanno caratterizzato l'avvio della
tanto attesa prova finale del tormentato "corso-concorso" e intorno a
mezzogiorno si è dato inizio allo svolgimento della prova.
Dei tre temi proposti dalla Commissione è stato sorteggiato il
seguente:Il candidato discuta le interconnessioni esistenti tra il
documento politico fondamentale della scuola, il POF e la sua
interfaccia finanziaria: il programma annuale, evidenziando in
particolare le modalità di verifica degli obiettivi raggiunti a
consuntivo.
La richiesta di "discutere le interconnessioni" si presta a molteplici
forme di comunicazione scritta: saggio, relazione, intervista, ma i
commissari, particolarmente severi e rigorosi, hanno consigliato ai
corsisti di "spaziare ampiamente".
L'argomento ha la sua centralità sul POF, documento politico
fondamentale della scuola, ma anche "carta d'identità" della scuola, in
quanto prima ancora di esplicitare le cose da fare e i tanti progetti
da realizzare, il vero POF indica le finalità della scuola, il
"progetto educativo", gli obiettivi generali della formazione degli
studenti che vengono conseguiti anche "attraverso" la realizzazione dei
diversi progetti didattici e formativi.
Secondo la nuova legge di riforma il POF si chiamerà PTOF (Piano
triennale dell'offerta formativa) e questo i futuri dirigenti dovranno
saperlo ed esplicitarlo nel compito.
La trattazione del "programma annuale", come "interfaccia finanziaria
del POF", documento contabile nel quale vengono programmate le
operazioni finanziarie che l'istituzione scolastica prevede di svolgere
nel corso dell'anno, implica non solo una conoscenza teorica dei
criteri di elaborazione che sono di competenza esclusiva del dirigente
scolastico, il quale ne risponde alla Comunità scolastica,
presentandolo al Consiglio d'Istituto per l'approvazione, entro il 14
febbraio, ma anche una concreta esemplificazione non teorica del
documento contabile, di cui il dirigente è l'attuatore.
La corretta indicazione delle somme disponibili ai diversi progetti non
può restare vaga e teorica, sollecita, infatti, delle esemplificazioni
che non tutti i concorrenti sono in grado di presentare, non avendo
avuto esperienze dirette in questi dieci anni, da quando hanno avviato
il ricorso per il concorso non superato nel 2004.
La collaborazione con il DSGA, responsabile della regolare tenuta
della contabilità, delle relativa registrazioni, degli adempimenti
fiscali è certamente una voce da indicare e forse qualcuno per la
forte tensione emotiva della prova e per la mancata esperienza
diretta ha trascurato questo aspetto importante.
Il titolo del tema sollecita inoltre di "evidenziare in particolare i
modi di verifica degli obiettivi raggiunti a consuntivo" e qui
s'innescano i termini di "bilancio preventivo, residui attivi e
passivi, variazioni, storni, mandati e reversali,
consuntivo" che il candidato avrà dimostrato di conoscere e di saper
usare in maniera corretta e appropriata.
Il collegamento con gli "obiettivi raggiunti", espressione principe
della cultura della progettazione, non sempre è applicato nella prassi
ordinaria ed è anche difficile da esprimere in un elaborato scritto,
che risulta pertanto difficile e complesso. Se poi gli obiettivi hanno
la valenza triennale il "programma annuale" va letto nella logica della
triennalità che caratterizzerà la nuova scuola.
Il compito e le funzioni del dirigente, così come descritto nel comma
78 della Legge 107/2015, appaiono condensate nel tema assegnato e lo
svolgimento dovrebbe mettere in luce lo spessore, la qualità e la
competenza del futuro dirigente della "Buona scuola"
La commissione dovrà indicare e comunicare la scaletta dei criteri di
correzione degli elaborati, i punti forti da evidenziare e la
predisposizione dei punteggi da assegnare a ciascuna voce, così da
poter definire con correttezza e coerenza l'assegnazione di un
punteggio finale, utile per la graduatoria conclusiva del
corso-concorso che consentirà l'accesso al ruolo di dirigente
scolastico.
Quanti si aspettavano una formula "sanatoria" quasi un diritto
acquisito per diventare dirigente solo per aver presentato un ricorso,
e pagato per anni i tanti avvocati; una passeggiata al "cassero di
Palermo, una semplice formalità di ratifica per "oves et boves et
universa pecora", e quindi prova agevolata con la garanzia di
ammissione per tutti, ieri si è scontrato con una realtà dura e
pesante. Sentendo alcuni commenti s'intuisce come il mondo della scuola
è ancora "piccolo" e deve crescere: "Ci hanno trattato come gli
scolaretti"; "I vigilanti sono stati rigorosissimi e non ci facevano
muovere"; "Eravamo in dieci nelle aule, nei banchetti, controllati a
vista da bestie feroci". Pare, inoltre, che cinque candidati-dirigenti
sono stati espulsi dalla prova, perché sorpresi a copiare da materiale
non previsto nelle norme del concorso. Povera scuola!
Ancora altri otto giorni di lavoro intenso e scrupoloso della
Commissione per la correzione della prova scritta ed entro il 31 agosto
dovrebbe essere pubblicata la graduatoria dei "Dirigenti comma 87",
baciati dalla fortuna di un provvedimento di sanatoria, primo dono
della "buona scuola", beneficiari in anticipo del "giubileo della
misericordia" proclamato da Papa Francesco e dell'amnistia che compete
al presidente della Repubblica da poco eletto. Lo Stato e la Chiesa
questa volta si trovano d'accordo !
Ad essi sarà affidato il compito di dirigere la scuola siciliana,
ridotta a 875 istituzioni scolastiche di cui 28 sottodimensionate e se
tutti i "ricorrenti" risulteranno idonei, per alcuni anni in Sicilia si
potranno bloccare i concorsi per la dirigenza, con un positivo
risparmio per lo Stato! Omaggio e contributo della Sicilia alla
spending review.
Sarà questa l'ultima "infornata" per la dirigenza scolastica siciliana
e speriamo che sia di "buon pane" e non certamente di "pane alla
buona", come spesso capita d'estate.
Chi si oppone alla legge della "Buona scuola" da settembre avvierà una
dura campagna i opposizione, proponendo un referendum abrogativo della
legge, perché anticostituzionale.
Ma se dovesse essere abolita la Legge 107/2015 questo
corso-concorso avrà ancora efficacia?
Buon lavoro agli avvocati!!!
Adernò Giuseppe - Direttore
Aetnanet.org
g.aderno@alice.it